[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
I: GLI INDIOS DELL'ECUADOR IN ITALIA
- Subject: I: GLI INDIOS DELL'ECUADOR IN ITALIA
- From: "Marina Beccuti" <marina.b at inrete.it>
- Date: Sat, 19 Feb 2000 00:14:46 +0100
From: Comit. Intern.sta Arco Iris <ale.ramon at numerica.it> To: <Recipient list suppressed> Sent: Friday, February 18, 2000 4:39 PM Subject: GLI INDIOS DELL'ECUADOR IN ITALIA > ECUADOR, PROSPETTIVE DI UNA ESPERIENZA > > Nelle giornate del 21 e 22 gennaio un paese è salito alla ribalta delle > cronache mondiali, l'Ecuador con i suoi 12 milioni di abitanti, di cui > quasi tre milioni di etnia indigena. > > E proprio gli Indios sono stati i protagonisti di questa sollevazione nata > come reazione alla "dollarizzazione" e alle misure economiche neoliberiste > (adottate dal governo di turno) che condannavano l'80% della popolazione > ecuadoregna alla povertà. > > Per capire di più chi siano stati i soggetti della sollevazione, le loro > ragioni ed il perchè apparentemente questa sollevazione sia stata soffocata > sul nascere, avremo l'opportunità di ricevere una delegazione degli Indios > della CONAIE, la Confederazione delle Nazionalità Indigene dell'Ecuador che > raggruppa la quasi totalità degli indios ecuadoregni. > > Invitiamo quindi tutte le associazioni, le organizzazioni ed i gruppi > interessati ad organizzare una iniziativa nella propria città, a partire > dalla seconda metà di Aprile, a contattarci con urgenza. > > Ovviamente sarà necessario dividere i costi dei voli aerei tra le realtà > che si attiveranno, ragione per cui ogni realtà dovrà versare una somma di > circa 100.000-150.000 lire, oltre ad assumersi i costi di trasporto interno > (dalla sede della propria iniziativa fino a quella successiva) e di > mantenimento della delegazione stessa, composta da due rappresentanti della > CONAIE (vitto e alloggio). > > In attesa di vostre notizie, vi inviamo un saluto fraterno > > Comitato Internazionalista Arco Iris > per il Coordinamento di Solidarietà con i Popoli Indigeni > > =================================== > | Per contatti: | > | Tel/Fax:030-2190006 | > | E-mail:"ale.ramon at numerica.it" | > ----------------------------------- > > Riproduciamo a seguire un testo che potrebbe motivare il dibattito: > > > SEATTLE ED ECUADOR: NUOVI PROCESSI DI RESISTENZA NELLA SOCIETA' CIVILE > MONDIALE > > Nel mondo in cui viviamo, quanto è simbolico acquisisce una dimensione > fondamentale. In questo mondo simbolico, due eventi recenti si sono > rivelati carichi di un significato speciale per i tempi che verranno, il > primo è stato Seattle e l'emergenza di una società civile globale; l'altro > è stato l'emergenza politica del movimento indigeno ecuadoregno, che nel > mese di gennaio ha destituito il Presidente democristiano Jamil Mahuad ed > ha costituito un effimero governo di "Salvezza Nazionale". > > La protesta di diversi settori della società civile contro le negoziazioni > della Organizzazione Mondiale del Commercio, OMC, a Seattle, hanno > evidenziato che sulle democrazie esistenti, comprese quelle d'Europa e > degli Stati Uniti, c'è un potere reale che non è sottomesso a nessun tipo > di controllo popolare. > > Questo è il potere finanziario, avallato dalle transnazionali del credito e > dello sviluppo, dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e > dalla OMC. > > E' questo potere che ha preso in ostaggio le democrazie del mondo intero, e > che obbliga i paesi a competere tra di loro per concedere nuove sicurezze e > garanzie al capitale finanziario: tassazioni minime, esenzione di controlli > fiscali, costi della forza lavoro ridotti al minimo, eliminazione dei > sindacati e della contrattazione collettiva, eliminazione delle regole > rispetto alla salvaguardia dell'ambiente, disconoscimento delle diversità > etniche, ecc... > > Ed è proprio contro questa volontà di sottomettere in ogni senso il mondo > intero alle leggi del mercato ed al controllo dei grandi monopoli > multinazionali, che diverse organizzazioni della società civile, di diverse > parti del mondo, hanno protestato a Seattle. > > Si tratta, in definitiva, di costruire una cittadinanza globale, che possa > contrastare il potere finanziario mondiale, le istituzioni ed i poteri > politici che lo sostengono. Le democrazie si costruiscono con l'ampliamento > degli spazi pubblici, con il controllo dei cittadini sulle proprie > condizioni di lavoro e di vita, ecc... > > La costruzione di una società democratica, fondata sul principio > dell'uguaglianza, è un obiettivo che si iscrive ogni volta con maggior > forza dentro l'orizzonte della liberazione di tutta l'Umanità. La > globalizzazione non può essere solo di merci e di capitali, è necessaria > anche la mondializzazione della democrazia, della cittadinanza > partecipativa alla formazione della società civile di carattere planetario. > > Questo è il nucleo simbolico, carico di speranze, che Seattle ha permesso > di scorgere. > > Dall'altra parte, e dopo la stagnazione del processo del Chiapas e > dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), l'azione degli > indios ecuadoregni, incorpora nuovamente il movimento indigeno come il > centro di attenzione dei processi emergenti. > > E' certo che in venti anni di "democrazia" neoliberale in Ecuador, il > deterioramento delle condizioni di vita ha provocato l'estensione della > povertà che adesso coinvolge l'80% della popolazione. > > Durante tutto questo periodo, la democrazia è stata il quadro politico per > l'imposizione di duri pacchetti di aggiustamenti economici e per la > privatizzazione del settore pubblico. > > Al tempo stesso, in Ecuador, è stata trasparente la connivenza tra > oligarchie economiche e oligarchie politiche. Di fatto, sono le stesse > oligarchie economiche che esercitano il potere politico e realizzano un > lavoro corporativo a partire dallo Stato, in favore dei propri interessi > parassitari. > > L'azione degli indios ecuadoregni ha posto allo scoperto questa relazione > perversa tra le elites economiche e controllo dello Stato, in un contesto > apparentemente democratico. > > La richiesta degli indios sulla dissoluzione dei tre poteri dello Stato > (Esecutivo, Legislativo e Giudiziario), e la formazione di un governo di > Salvezza Nazionale con il sostegno di settori progressisti dell'esercito, > ha scosso le basi dell'attuale struttura del potere in Ecuador, mostrando i > limiti della "democrazia" in Ecuador. > > Adesso, l'alternativa si traduce o in un cambiamento fondamentale del > modello economico vigente, che ha radicalizzato le sue proposte con la > "dollarizzazione" dell'economia ecuadoregna, o nella instabilità permanente > del sistema, e nel quale l'istituzionalità democratica finirà per > disgregarsi definitivamente. > > O la democrazia ecuadoregna consentirà alle masse popolari di essere > artefici del proprio destino o il suo collasso sarà inevitabile. > > Il futuro della liberazione sociale in America Latina, è il germe che può > svilupparsi a partire da quest'ultima azione politica degli indios in > Ecuador. > > Speriamo che gli eventi futuri confermino le utopie e che un nuovo periodo > possa svilupparsi in questo inizio di millennio.
- Prev by Date: GLI INDIOS DELL'ECUADOR IN ITALIA
- Next by Date: I: CILE: Intervista a Claudio Molina Donoso
- Previous by thread: GLI INDIOS DELL'ECUADOR IN ITALIA
- Next by thread: I: CILE: Intervista a Claudio Molina Donoso
- Indice: