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GLI INDIOS DELL'ECUADOR IN ITALIA
- Subject: GLI INDIOS DELL'ECUADOR IN ITALIA
- From: "Comit. Intern.sta Arco Iris" <ale.ramon at numerica.it>
- Date: Fri, 18 Feb 2000 16:39:46 +0100
ECUADOR, PROSPETTIVE DI UNA ESPERIENZA Nelle giornate del 21 e 22 gennaio un paese è salito alla ribalta delle cronache mondiali, l'Ecuador con i suoi 12 milioni di abitanti, di cui quasi tre milioni di etnia indigena. E proprio gli Indios sono stati i protagonisti di questa sollevazione nata come reazione alla "dollarizzazione" e alle misure economiche neoliberiste (adottate dal governo di turno) che condannavano l'80% della popolazione ecuadoregna alla povertà. Per capire di più chi siano stati i soggetti della sollevazione, le loro ragioni ed il perchè apparentemente questa sollevazione sia stata soffocata sul nascere, avremo l'opportunità di ricevere una delegazione degli Indios della CONAIE, la Confederazione delle Nazionalità Indigene dell'Ecuador che raggruppa la quasi totalità degli indios ecuadoregni. Invitiamo quindi tutte le associazioni, le organizzazioni ed i gruppi interessati ad organizzare una iniziativa nella propria città, a partire dalla seconda metà di Aprile, a contattarci con urgenza. Ovviamente sarà necessario dividere i costi dei voli aerei tra le realtà che si attiveranno, ragione per cui ogni realtà dovrà versare una somma di circa 100.000-150.000 lire, oltre ad assumersi i costi di trasporto interno (dalla sede della propria iniziativa fino a quella successiva) e di mantenimento della delegazione stessa, composta da due rappresentanti della CONAIE (vitto e alloggio). In attesa di vostre notizie, vi inviamo un saluto fraterno Comitato Internazionalista Arco Iris per il Coordinamento di Solidarietà con i Popoli Indigeni =================================== | Per contatti: | | Tel/Fax:030-2190006 | | E-mail:"ale.ramon at numerica.it" | ----------------------------------- Riproduciamo a seguire un testo che potrebbe motivare il dibattito: SEATTLE ED ECUADOR: NUOVI PROCESSI DI RESISTENZA NELLA SOCIETA' CIVILE MONDIALE Nel mondo in cui viviamo, quanto è simbolico acquisisce una dimensione fondamentale. In questo mondo simbolico, due eventi recenti si sono rivelati carichi di un significato speciale per i tempi che verranno, il primo è stato Seattle e l'emergenza di una società civile globale; l'altro è stato l'emergenza politica del movimento indigeno ecuadoregno, che nel mese di gennaio ha destituito il Presidente democristiano Jamil Mahuad ed ha costituito un effimero governo di "Salvezza Nazionale". La protesta di diversi settori della società civile contro le negoziazioni della Organizzazione Mondiale del Commercio, OMC, a Seattle, hanno evidenziato che sulle democrazie esistenti, comprese quelle d'Europa e degli Stati Uniti, c'è un potere reale che non è sottomesso a nessun tipo di controllo popolare. Questo è il potere finanziario, avallato dalle transnazionali del credito e dello sviluppo, dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e dalla OMC. E' questo potere che ha preso in ostaggio le democrazie del mondo intero, e che obbliga i paesi a competere tra di loro per concedere nuove sicurezze e garanzie al capitale finanziario: tassazioni minime, esenzione di controlli fiscali, costi della forza lavoro ridotti al minimo, eliminazione dei sindacati e della contrattazione collettiva, eliminazione delle regole rispetto alla salvaguardia dell'ambiente, disconoscimento delle diversità etniche, ecc... Ed è proprio contro questa volontà di sottomettere in ogni senso il mondo intero alle leggi del mercato ed al controllo dei grandi monopoli multinazionali, che diverse organizzazioni della società civile, di diverse parti del mondo, hanno protestato a Seattle. Si tratta, in definitiva, di costruire una cittadinanza globale, che possa contrastare il potere finanziario mondiale, le istituzioni ed i poteri politici che lo sostengono. Le democrazie si costruiscono con l'ampliamento degli spazi pubblici, con il controllo dei cittadini sulle proprie condizioni di lavoro e di vita, ecc... La costruzione di una società democratica, fondata sul principio dell'uguaglianza, è un obiettivo che si iscrive ogni volta con maggior forza dentro l'orizzonte della liberazione di tutta l'Umanità. La globalizzazione non può essere solo di merci e di capitali, è necessaria anche la mondializzazione della democrazia, della cittadinanza partecipativa alla formazione della società civile di carattere planetario. Questo è il nucleo simbolico, carico di speranze, che Seattle ha permesso di scorgere. Dall'altra parte, e dopo la stagnazione del processo del Chiapas e dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), l'azione degli indios ecuadoregni, incorpora nuovamente il movimento indigeno come il centro di attenzione dei processi emergenti. E' certo che in venti anni di "democrazia" neoliberale in Ecuador, il deterioramento delle condizioni di vita ha provocato l'estensione della povertà che adesso coinvolge l'80% della popolazione. Durante tutto questo periodo, la democrazia è stata il quadro politico per l'imposizione di duri pacchetti di aggiustamenti economici e per la privatizzazione del settore pubblico. Al tempo stesso, in Ecuador, è stata trasparente la connivenza tra oligarchie economiche e oligarchie politiche. Di fatto, sono le stesse oligarchie economiche che esercitano il potere politico e realizzano un lavoro corporativo a partire dallo Stato, in favore dei propri interessi parassitari. L'azione degli indios ecuadoregni ha posto allo scoperto questa relazione perversa tra le elites economiche e controllo dello Stato, in un contesto apparentemente democratico. La richiesta degli indios sulla dissoluzione dei tre poteri dello Stato (Esecutivo, Legislativo e Giudiziario), e la formazione di un governo di Salvezza Nazionale con il sostegno di settori progressisti dell'esercito, ha scosso le basi dell'attuale struttura del potere in Ecuador, mostrando i limiti della "democrazia" in Ecuador. Adesso, l'alternativa si traduce o in un cambiamento fondamentale del modello economico vigente, che ha radicalizzato le sue proposte con la "dollarizzazione" dell'economia ecuadoregna, o nella instabilità permanente del sistema, e nel quale l'istituzionalità democratica finirà per disgregarsi definitivamente. O la democrazia ecuadoregna consentirà alle masse popolari di essere artefici del proprio destino o il suo collasso sarà inevitabile. Il futuro della liberazione sociale in America Latina, è il germe che può svilupparsi a partire da quest'ultima azione politica degli indios in Ecuador. Speriamo che gli eventi futuri confermino le utopie e che un nuovo periodo possa svilupparsi in questo inizio di millennio. ====================================== Comitato Internazionalista Arco Iris Via don Minzoni 33 - 25082 Botticino Sera (BS) Tel/Fax: 030 - 2190006 E-mail:"ale.ramon at numerica.it" http://www.presos.org/italia
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