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TuttoscuolaNEWS n. 108
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.
http://www.tuttoscuola.com
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N. 108, 16 giugno 2003
SOMMARIO
1. Fine scuola e fine contratto: 175 mila precari in attesa di
stabilita' da settembre
2. Aspettando il piano programmatico finanziario della riforma/1
3. Basta contratto. Il rapporto di lavoro dei docenti va definito per
legge
4. Forza Italia fa sul serio: stato giuridico per legge
5. Sugli insegnanti di religione l'Ulivo si divide
6. 2003, una maturita' in rosa
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.12/108:
Aspettando il piano programmatico finanziario della riforma/2
Ora di religione o ora del nulla?
Buoni scuola in salsa piemontese: ok dei radicali (e della Margherita)
Il successo scolastico e' donna
E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM
Per saperne di piu': http://www.tuttoscuola.com/focus
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1. Fine scuola e fine contratto: 175 mila precari in attesa di
stabilita' da settembre
Sono ben 175 mila i precari di questo anno scolastico che finisce
(senza contare le migliaia di docenti che si accontentano di supplenze
brevi). 96 mila di loro (docenti e Ata) hanno un contratto annuo (da
settembre 2002 ad agosto 2003), mentre circa altri 79 mila hanno un
contratto fino al termine delle attivita' didattiche (30 giugno). Ecco
la mappa del precariato scolastico nel 2003 (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_108-1.doc ).
Sono le scuole del nord-ovest ad avere il maggior numero di personale
precario (piu' di 46 mila), seguite da quelle del sud (piu' di 42
mila).
Molti occupano posti che hanno il titolare assente o utilizzato in
altri compiti oppure posti di organico di fatto disponibili per un
anno (sostegno in deroga, progetti, ecc.).
Su posti vacanti veri e propri (che dovrebbero percio' comportare
assunzioni in ruolo) vi sono 23.026 docenti e circa 77 mila Ata.
I settori scolastici segnati nel 2002-2003 da forte precarieta' sono
stati, nell'ordine, gli istituti di istruzione secondaria di II grado
(piu' di 41 mila insegnanti), seguiti dalle scuole medie (piu' di 27
mila docenti precari). Cenerentola e' stata la scuola dell'infanzia
con ìsoloî 9.806 docenti precari.
Sarebbero 100 mila posti utili per nuove immissioni in ruolo, ma vanno
ridotti a seguito dei tagli della Finanziaria 2003 che avra' effetto
da settembre. Ma l'appuntamento con il ruolo e' condizionato dal
placet del ministro Tremonti, che fino ad oggi ha ignorato la
richiesta riproposta anche per il prossimo anno scolastico dal
ministro Moratti per assumere i 21 mila docenti previsti nel piano
programmatico 2000-2003. E proprio per questo i sindacati scuola di
Cgil, Cisl, Uil e lo Snals hanno organizzato lunedi' 16 una
manifestazione di protesta a Roma con l'obiettivo di sollecitare il
Governo a emanare il decreto autorizzativo. Secondo i sindacati la
situazione ìsi aggravera' ulteriormente da settembre, quando 17 mila
docenti e 7 mila Ata andranno in quiescienzaî.
2. Aspettando il piano programmatico finanziario della riforma/1
Manca un mese alla scadenza dei 90 giorni previsti dalla legge delega
di riforma (l. 28 marzo 2003, n. 53), perche' il Governo approvi il
piano programmatico finanziario a sostegno della riforma.
Sul piano politico sara' questa la prima prova importante per avviare
il nuovo sistema di istruzione e di formazione. Il piano, di durata
triennale o quinquennale, dovra' prevedere, voce per voce, le risorse
finanziarie individuate a sostegno della riforma.
Il Dpef che il Governo varera' tra breve dovrebbe indicare, senza
trascurare i vincoli di bilancio, le misure idonee a sostenere i costi
dei processi di innovazione e di sviluppo del sistema scolastico.
Non si tratta di questioni di poco conto. Basta scorrere l'elenco
contenuto nell'articolo 1 della legge (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_108-2.doc ) per capirne tutta la
portata finanziaria e la valenza politica complessiva: costi per
realizzare i nuovi ordinamenti e per valorizzare l'autonomia
scolastica. Costi per lo sviluppo delle tecnologie multimediali e
informatiche, per la valorizzazione professionale degli insegnanti e
del personale Ata, per la formazione universitaria e in servizio degli
insegnanti. E non e' finita: si pensi, ad esempio, ai costi del nuovo
diritto-dovere che estendera' l'obbligo fino a 18 anni, ai costi
contro la dispersione scolastica, alla formazione professionale
superiore (Ifts) e, dulcis in fundo, ai costi per gli interventi dei
adeguamento delle strutture di edilizia scolastica.
Secondo il ìSole 24 oreî del 15 giugno il ministro Moratti avrebbe
gia' inviato al Tesoro un piano complessivo quinquennale di 7,7
miliardi di euro, destinato a finanziare non solo la riforma, ma anche
la parita' scolastica e gli incentivi per i docenti. Per avviare la
riforma sarebbero stati stimati 600 milioni di euro (circa 1.200
miliardi di vecchie lire) da impegnare per il prossimo triennio nelle
leggi finanziarie: soldi freschi che andrebbero ad aggiungersi ad
altri frutto di risparmi (tagli).
Il piano complessivo di 7,7 miliardi di euro dovrebbe essere
finanziato con risorse fresche per 2 miliardi di euro. La necessita'
di colmare la differenza che c'e' tra le disponibilita' di denaro
pubblico e le risorse necessarie per coprire i costi delle innovazioni
ñ se le cifre riportate dal quotidiano economico sono fondate - fa ben
capire di quale peso dovrebbe essere il risparmio da ricavare dalla
spesa dell'istruzione e di altri ministeri.
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ìTRISî PER LA RIFORMA
Tre fascicoli di Tuttoscuola che spiegano i principali aspetti della
legge n. 53/2003 (riforma Moratti), delineando con chiarezza, punto
per punto, i cambiamenti rispetto alla situazione esistente (anche con
l'ausilio di tabelle comparative).
Molte scuole ci hanno richiesto delle copie aggiuntive di questi
numeri, trovando particolarmente efficace il nostro lavoro per
comprendere le novita', le problematiche e i nodi da sciogliere del
progetto.
Per informazioni sulle modalita' di richiesta del ìTris per capire la
Riformaî, come abbiamo denominato la piccola raccolta, cliccate qui:
http://www.tuttoscuola.com/offerta/tris/
oppure,
telefonate al n. 06/6830.7851
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3. Basta contratto. Il rapporto di lavoro dei docenti va definito per
legge
La polemica che sta accompagnando in questi giorni l'ipotesi di
contratto per docenti e personale Ata per il quale l'Anp ha denunciato
profili di illegittimita', mentre centinaia di assemblee di
consultazione approvavano l'intesa, ha richiamato prepotentemente la
questione dello stato giuridico dei docenti da definire per legge o
per contratto.
Con la privatizzazione dei contratti pubblici, la contrattazione
interviene ampiamente nei contenuti del rapporto di lavoro. Il potere
di chi contratta (sindacati) diventa enorme e puo' condizionare anche
scelte di soggetti istituzionali (Parlamento e Governo).
Il caso ultimo del contratto della scuola, la cui intesa e' stata
definita il 16 maggio, e', per certi aspetti, emblematico: il
contratto ha ignorato completamente la riforma Moratti (anche se si e'
riservato un successivo intervento a norme di attuazione definite),
che pure e' legge, anche se ancora priva della normativa attuativa.
Nel 1999 il contratto aveva invece dato sostegno alla riforma
dell'autonomia (e anche in quel caso al momento della sottoscrizione
mancavano le relative norme di attuazione). Il contratto e' sempre
stato un po' arbitro delle riforme e ha orientato i contenuti del
rapporto di lavoro dei docenti (orari, prestazioni, figure e funzioni
professionali, organizzazione del lavoro, retribuzione accessoria,
ecc.) in funzione (piu' o meno o per niente) delle riforme.
L'Anp, non avendo potuto partecipare al negoziato in quanto
organizzazione sindacale non rappresentativa dell'area dei docenti, ha
chiesto al Parlamento e al Governo di definire d'ora in poi lo stato
giuridico dei docenti per legge, anziche' per contratto. E le prime
risposte sono gia' venute.
4. Forza Italia fa sul serio: stato giuridico per legge
La lettera aperta al Governo e al Parlamento dell'Associazione
nazionale presidi (www.anp.it), perche' si vada a definire per legge
anziche' per contratto lo stato giuridico dei docenti, ha trovato una
eco immediata nell'on. Adornato di Forza Italia, presidente della
Commissione cultura della Camera, che, oltre a condividere la
richiesta, ha preannunciato un disegno di legge specifico che potrebbe
essere gia' approvato entro la fine dell'anno.
Della proposta di definire per legge lo stato giuridico dei docenti si
parlo' pochi mesi fa alla Camera, quando, in sede di approvazione
della legge di riforma, l'on. Angela Napoli (AN) aveva presentato in
proposito uno specifico emendamento che prevedeva la delega al Governo
per definire direttamente questa spinosa materia.
Ragioni di opportunita' politica avevano allora consigliato di
soprassedere all'idea, che ora ritorna prepotentemente proprio
all'indomani della definizione del contratto degli insegnanti.
L'iniziativa potrebbe innescare una catena di reazioni che, oltre a
chiamare in causa ovviamente i sindacati di settore e l'opposizione
parlamentare, potrebbe coinvolgere direttamente le confederazioni
sindacali che vedrebbero forse minato il potere contrattuale anche in
altri settori pubblici, con forte riduzione degli spazi offerti dalla
ìprivatizzazioneî dei rapporti di lavoro.
Ma sembra prematuro ipotizzare che questo contratto, in attesa ancora
di autorizzazione, possa essere l'ultimo della stagione delle
privatizzazioni.
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CONTRATTO SCUOLA
Su www.tuttoscuola.com uno speciale con il testo integrale definitivo
dell'ipotesi di accordo, arricchito da un commento generale che spiega
le linee fondamentali di struttura del contratto.
Le tabelle con il calcolo degli aumenti e degli arretrati per
categoria e fascia di anzianita'
http://www.tuttoscuola.com
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5. Sugli insegnanti di religione l'Ulivo si divide
Con qualche mal di pancia, la Margherita ha finito per votare a favore
del disegno di legge governativo (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_108-6.doc ) sullo stato giuridico
degli insegnanti di religione cattolica, seguita dall'Udeur. Cosi' il
provvedimento, che dovra' tornare alla Camera per l'approvazione
definitiva, e' passato al Senato con 142 voti a favore, e solo 43
contrari. Inoltre 16 senatori si sono astenuti, a riprova del
carattere tormentato del voto.
Ci sono temi sui quali l'opposizione si divide, e sono quelli che
richiamano grandi questioni di principio e di coscienza, come la
laicita' della scuola statale, l'art. 18 dello Statuto dei lavoratori,
la politica estera, il pacifismo. Nel caso degli insegnanti di
religione cattolica, il problema non era quello della loro
stabilizzazione, ormai matura anche agli occhi di molti di coloro che
l'avevano sempre avversata, e non era neppure quello delle revoca
dell'incarico da parte dell'ordinario diocesano, prevista dal
Concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica. La questione
che ha provocato mal di pancia e astensioni e' la possibilita',
offerta ai docenti di ruolo ìrevocatiî, di mantenere il posto di
lavoro transitando ad una classe di concorso ìnormaleî, contemplata
dall'art. 4 comma 3.
Il rischio e' che in questo modo si costituisca un anomalo canale di
reclutamento, aperto ai soli insegnanti di RC, e regolato di fatto da
un'autorita' diversa dalla pubblica amministrazione italiana. Inoltre,
secondo il sen. Monticone (Margherita), che pure ha votato a favore
della legge, il testo approvato - nell'ipotesi di passaggio ad altro
insegnamento disciplinare - non esplicita sufficientemente i requisiti
minimi che questi docenti dovrebbero possedere: la laurea specifica e
l'abilitazione per la nuova disciplina assegnata per ìmobilita'î.
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GUIDA ALLA SPERIMENTAZIONE nella scuola elementare
La guida on line di Tuttoscuola che spiega in modo chiaro
come cambia la scuola primaria. Per operatori scolastici e genitori.
32 modelli di orario gia' compilati; il glossario della riforma.
GRATIS con l'abbonamento a Tuttoscuola.
Per saperne di piu':
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6. 2003, una maturita' in rosa
Esami di Stato 2003 al via mercoledi' 18 giugno, secondo la formula
Moratti delle Commissioni interne gia' sperimentate lo scorso anno.
Le 3.202 istituzioni statali coinvolte negli esami accolgono circa 394
mila giovani.
Le ragazze sono piu' numerose dei ragazzi: 201.308 contro 192.666 (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_108-3.doc ).
Il gentil sesso e' maggioritario in quasi tutti i tipi di istituti,
con esclusione dei tecnici e dei professionali, dove la tradizione,
per il momento, continua ad essere a favore dei coetanei maschi.
Nei licei classici le ragazze sono in numero piu' che doppio dei
maschi (28 mila a meno di 13 mila); altrettanto negli istituti
artistici (8 mila contro 4 mila), mentre negli scientifici sono di
poco maggioranza (43 mila contro poco piu' di 40 mila).
Come al solito e' comunque negli istituti magistrali che le ragazze
surclassano per numero i maschi (quasi 25 mila contro poco piu' di 4
mila).
Negli istituti tecnici, dove anni fa la presenza di una ragazza era
come una mosca bianca, sono piu' di 69 mila le rappresentanti del
gentil sesso che si presentano all'esame di Stato, a fronte di quasi
86 mila compagni maschi. La stessa supremazia maschile la si riscontra
nei professionali: piu' di 45 mila ragazzi e poco meno di 28 mila
ragazze.
La prevalenza femminile non e' solo un fenomeno quantitativo. Le
ragazze hanno anche risultati finali migliori dei maschi (sia per
tasso di diplomati sia per media di votazioni finali). Vediamo.
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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.12/108:
Aspettando il piano programmatico finanziario della riforma/2
La presentazione del piano finanziario e' uno snodo fondamentale per
la riforma. Sara' una prova del fuoco per il Governo. Intanto in
settimana e' attesa la verifica programmatica all'interno della Casa
delle liberta'. Si capira' presto quanto (Ö)
http://www.tuttoscuola.com/focus
Ora di religione o ora del nulla?
A che serve avere docenti di religione cattolica di ruolo, se sempre
piu' spesso, l'ora di religione cattolica e' disertata dagli allievi
delle scuole superiori? La domanda se la pone non un laico
impenitente, ma un'autorevole personalita' religiosa, (Ö)
http://www.tuttoscuola.com/focus
Buoni scuola in salsa piemontese: ok dei radicali (e della Margherita)
ìLibera scuola in libero Statoî. E' lo slogan neocavouriano dei
radicali piemontesi, che li ha indotti a votare a favore della legge
regionale sui buoni scuola. Cio' che ha convinto i radicali, avversari
storici delle scuole private (soprattutto religiose), ad approvare la
legge e' il fatto che essa (Ö) http://www.tuttoscuola.com/focus
Il successo scolastico e' donna
Il dato non e' solo di casa nostra: in molti Paesi le ragazze a scuola
hanno successo piu' dei loro compagni maschi. In Italia ormai il dato
e' ampiamente consolidato. Proviamo a misurarlo in termini di
percentuali di promossi (Ö) http://www.tuttoscuola.com/focus
E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
Versamenti
Trasmissione on line dei risultati degli ESAMI DI STATO
riunione preliminare per gli esami di stato
incarichi di vigilanza ispettiva per gli esami di stato
inizio ESAMI DI STATO
Prorogato il monitoraggio dei POF
Pubblicazione TRASFERIMENTI dei docenti di scuola ELEMENTARE
Pubblicazione TRASFERIMENTI del personale ATA
ENAM: borse di studio per dirigenti scolastici
ENAM: borse di studio per docenti
verifica FUNZIONI OBIETTIVO
rilevazione PERMESSI SINDACALI e per funzioni pubbliche
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