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dissidenti su Internet, un nuovo vento di libertà
Breve riflessione su Internet e il Tribunale dell'Inquisizione
Dissidenti su Internet, la nuova frontiera libertaria
Paolo Sarpi (1552-1623) fu un teologo cattolico e uno storico della
Controriforma. Scrisse l'Istoria del Concilio Tridentino. Ma per la sua
indipendenza di pensiero fu scomunicato e i suoi libri vennero condannati
al rogo. Fu pugnalato e ferito gravemente. La sua storia è comune a
quella dei contemporanei Galileo Galilei (condannato al carcere
perpetuo), Giordano Bruno (bruciato vivo), Tommaso Campanella (27 anni di
carcere, accusato di sedizione ed eresia) e di altri martiri della
libertà di pensiero.
Perché scriviamo di Paolo Sarpi in questa pagina dedicata ad Internet?
Perché nel 1619 sotto lo pseudonimo di Pietro Soave Polano venne
pubblicata la Istoria del Concilio Tridentino di Paolo Sarpi: fu
stampata a Londra, ossia in un luogo dove il papa di allora non aveva
possibilità di mettere al rogo alcunché. Le parole di Paolo Sarpi furono
"libere". Il Tribunale dell'Inquisizione fu sconfitto da una
tipografia posta in un luogo geografico lontano ed inaccessibile. Tra
l'altro a curare la pubblicazione non fu Paolo Sarpi ma Marcantonio De
Dominicis, all'insaputa dello stesso Sarpi. Questo fatto storico è di
grande attualità e quando - ho chiesto ai miei studenti quale nesso ci
sia fra questa vicenda e le potenzialità di Internet oggi - i più
abituati al ragionamento critico hanno prima intuito e poi argomentato.
Con Internet è infatti possibile creare "tipografie lontane"
per i Paolo Sarpi di oggi, quelli che sfidano il potere e rivendicano la
libertà di espressione del pensiero. In passato è accaduto che giornali
chiusi d'autorità da regimi militari o dittatoriali siano stati riaperti
in siti Internet all'estero, in stati su cui quei governi non avevano
potere di intervento. Le idee oggi non si possono arrestare facilmente se
ci mette lo zampino qualche persona determinata, coraggiosa e ben
preparata sul terreno della telematica. Moltissimo dipende dalla tenacia
delle persone, ma non è da trascurare l'elemento "tecnico" che
ha cambiato la storia. Le tecnologie disponibili hanno infatti consentito
un salto di qualità simile se non superiore all'invenzione della stampa:
quanti amanuensi sarebbero stati necessari per ricopiare gli otto libri
di cui era composta la Istoria del Concilio Tridentino?
Alessandro Marescotti
a.marescotti@peacelink.it