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"La nuova scuola deve preparare soprattutto consumatori"
"LA SCUOLA? DEVE PREPARARE CONSUMATORI"
"La nuova scuola", scrive uno dei più intelligenti
studiosi del fenomeno, il prof. Lucio Russo, "deve preparare
soprattutto consumatori, oltre che contribuenti ed elettori. Queste
figure... possono fare a meno di qualunque tipo di cultura generale...
Una tale scuola dovrà fornire educazione stradale, sanitaria, sessuale,
alimentare, fiscale e così via... dovrà insegnare a leggere una bolletta
e un estratto conto e a rispondere ai questionari delle inchieste, ma non
dovrà richiedere sforzi intellettuali considerati faticosi, superflui e,
forse, pericolosi.... I nuovi fini della scuola possono essere conseguiti
solo mediante una profonda trasformazione dei contenuti e dei metodi
didattici. Gli strumenti concettuali teorici, considerati ormai troppo
difficili, sono eliminati dall'insegnamento, che viene ridotto alla
descrizione di meri "fatti" e a elenchi di prescrizioni... Alla
nuova scuola non occorrono esperti di fisica, letteratura, filosofia o
storia dell'arte. Una volta completata la trasformazione, basteranno dei
generici "operatori scolastici", con preparazione
essenzialmente sociopedagogica, che svolgano la funzione di
intrattenitori e animatori, accogliendo gli studenti nelle strutture
scolastiche, stimolandone la socializzazione e accompagnandoli e
guidandoli nella fruizione dei media... Non è necessario dire che
selezionare gli studenti della nuova scuola non avrebbe più senso che
selezionare i clienti di un supermercato..... E come nel caso del
supermercato l'unica selezione ammissibile è quella che elimina i
taccheggiatori, analogamente... per ottenere un titolo di studio basta
l'assenza di gravi colpe o la presenza di circostanze attenuanti. Così la
nuova scuola si presenta come totalmente democratica, in quanto
sottraendo ogni residua autorità agli insegnanti, si configura come una
struttura a immediata e totale disposizione dello studentecliente...
Presidi e insegnanti vengono invitati a escogitare iniziative
promozionali che migliorino "l'immagine" della propria scuola,
attirando un maggior numero di studenticlienti. La concorrenza tra
scuole... viene assorbita passivamente dal mondo del marketing e si
cerca, in particolare, di trasformare la professionalità dei presidi
modellandola su quella dei dirigenti degli uffici vendite e dei tecnici
pubblicitari" (da Segmenti e bastoncini, ed. Feltrinelli). Questa è
la base della cosiddetta autonomia.
Citato da Mario Pirani su Repubblica on line:
http://www.repubblica.it/online/scuola_universita/tasso/piran/piran.html
SCHEDA
La riforma della scuola proposta
dalla commissione Bertagna
ROMA - Dodici anni di scuola contro i tredici attuali,
addio ai tre maestri (e ai moduli) nelle scuole elementari, prima scelta
del proprio futuro scolastico fra istruzione (licei) e formazione (scuole
professionali) a 12 anni e poi conferma definitiva a 14, obbligo di
studiare fino a 18 anni. Questi i cardini della riforma della scuola
studiata dalla Commissione Bertagna e fatta propria dal ministro Moratti,
che verrà illustrata ai contestatissimi Stati generali della
scuola.
Il curriculum che seguirà lo studente della scuola morattiana è chiaro:
tre anni di scuola materna facoltativa (che però danno a chi li
frequenta, diritto ad un "bonus" di un anno nei primi otto di
scuola) cinque anni di elementari e tre di medie inferiori suddivisi in 4
cicli didattici biennali e quattro di superiori con i licei, dunque, che
saranno più brevi.
A livello di orari la riforma prevede 25 ore settimanali di lezione per
33 settimane l'anno più 300 ore l'anno che saranno però facoltative. La
riduzione dell'orario settimanale sembra segnare il destino del tempo
pieno che secondo le linee della riforma sarà possibile solo a
pagamento.
Viene ripristinato il voto in condotta nel senso che tornerà ad incidere
sulla media dei voti. E pare destinata a sparire l'educazione fisica nel
ciclo elementari-medie.
Le superiori avranno due linee: i licei (classico, scientifico, tecnico,
economico, umanistico, linguistico, artistico e musicale) e le scuole di
formazione professionale con due canali: uno che dura 4 anni e uno di
tre. La novità è che la formazione professionale avrà lo stesso valore
dei licei garantendo l'accesso al diploma e all'università.
Cambia anche la maturità. Tutti i membri delle commissione saranno
interni escluso il presidente. Gli studenti sosterranno tre scritti
(italiano, una multidisciplinare e una terza prova affidata alla
commissione) mentre la prova orale sarà su materie a richiesta del
candidato.
(La Repubblica on line 18 dicembre 2001)
Sparisce il tempo pieno, una tassa
per chi vuole l'orario lungo
Proposta Moratti
a scuola si paga
di MARIO REGGIO
ROMA - Taglio drastico delle ore di lezione: da 12 mila e 700 a 9
mila e 900 dalla prima elementare all'ultimo anno delle superiori.
Cancellazione del tempo pieno alle elementari. Le famiglie che vorranno
mantenere le 40 ore settimanali dovranno pagare la differenza. Obbligo
formativo e scolastico fino a 18 anni. Addio al modulo di tre docenti per
due classi alle elementari. Ma la controriforma dei cicli non piace ai
sindacati della scuola.
I segretari della Cisl e della Cgil scuola, al termine dell'incontro con
il coordinatore della commissione, il professor Giuseppe Bertagna,
l'hanno bollata con un secco no. La Cisl: "La scuola ne esce
penalizzata, sia nel percorso complessivo, che nell'offerta formativa. La
proposta suscita molti interrogativi rispetto all'organizzazione del
lavoro e al destino professionale dei docenti". La Cgil: "Si
chiede al paese di tornare al passato, si ricreano due canali separati
tra scuola e formazione. Lanciamo per il 19 dicembre una giornata
nazionale in tutte le regioni". Possibilista lo Snals: "Uno
studio sul quale si può lavorare". La netta opposizione della Cgil e
l'improvviso irrigidimento della Cisl, i due sindacati più forti nella
scuola, non agevoleranno il già arduo percorso della controriforma della
Moratti.
La proposta della commissione Bertagna, al lavoro da quattro mesi, ruota
attorno ad uno schema chiaro: tre anni di scuola materna facoltativa,
cinque anni di elementari, tre di medie inferiori e quattro di superiori.
Per chi frequenta la scuola dell'infanzia ci sarà l'abbuono di un anno
negli otto anni di elementari e medie. Al termine del terzo biennio, lo
studente sceglie se a 14 anni proseguirà con i licei, gli istituti
tecnici o la formazione professionale. Le scuole superiori si riducono di
un anno.
La maturità è a 18 anni. Il primo effetto della proposta Bertagna è la
riduzione drastica delle ore obbligatorie di lezione. Oggi, dalla prima
elementare all'ultimo anno delle superiori, sono all'incirca 12.700. Con
il nuovo sistema, come ricorda un recente studio di Tuttoscuola, si
ridurranno a 9.900. Che fine faranno le decine di migliaia di docenti in
sovrannumero? Dal ministero nessuna risposta. È vero che la proposta
prevede 300 ore annuali facoltative per seguire i corsi d'inglese ed
informatica, ma la riduzione dell'orario e 25 ore settimanali per tutto
il percorso scolastico suona come il de profundis del tempo pieno alle
elementari, che oggi viene scelto da 546 mila famiglie.
Molte perplessità anche sulla riduzione da 5 a quattro anni per tutti gli
indirizzi delle superiori: le ore di lezioni calerebbero dalle attuali 5
mila a 3.300. Ma anche la formazione professionale, uno dei punti cardine
della proposta Bertagna, ha sollevato più critiche che consensi. Le
Regioni hanno fatto capire con molta chiarezza di non accettare il diktat
del ministero, con l'aggravante di non essere state neanche consultate su
un tema che ritengono, a ragione, di loro esclusiva competenza. Critica
anche la Confindustria: lo ha scritto a chiare lettere sul Sole 24 ore il
responsabile del settore cultura e formazione. L'associazione degli
industriali chiede al governo di portare a 16 anni l'obbligo di
frequentare la scuola, come prevedeva la riforma Berlinguer, facendo
iniziare i corsi di formazione professionale solo dopo.
(La Repubblica on line 5 dicembre 2001)
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SCHEDA SULLA RIFORMA MORATTI
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Riassunto del dibattito nell'ambito delle attività di autogestione
a Taranto presso l'ITIS Righi Taranto; il presente lavoro seminariale è
frutto del dibattito realizzato dagli studenti della 4BM con il docente
di Lettere; riferimento e-mail degli studenti della 4BM:
emiliobracelli@libero.it
La nuova scuola media superiore della Moratti:
le domande degli studenti.
In che cosa consiste la riforma del ministro della Pubblica
Istruzione Letizia Moratti?
Il ministro ha incaricato un gruppo di esperti al fine di preparare
un progetto che serva a modificare l'attuale sistema scolastico. Questo
progetto è consultabile sul sito
www.istruzione.it
e prevede alcune novità come la riduzione di un anno per le scuole medie superiori (che durerebbero quindi 4 anni al posto di 5) e la separazione delle superiori in due categorie ben distinte: i licei (che preparano all'università) e la scuola professionale (che prepara al lavoro). Inoltre si parla di un "migliore raccordo" fra la scuola media inferiore e la scuola media superiore in modo da raccordare adeguatamente chi vuole proseguire per i licei e chi vuole invece proseguire verso i professionali.
Quindi per frequentare l'università bisognerà per forza frequentare i licei?
No, il ministro ha assicurato che anche chi si iscrive alle scuole con finalità professionali potrà avere accesso all'università.
Ma questo non è un limite nella scelta?
E' una della critiche che viene fatta alla Moratti: chi frequenterà i professionali avrà una preparazione inadeguata per l'università e sarà disincentivato ad iscriversi. Per cui, anche se non vi sarà un divieto, rimarrà comunque un ostacolo di fatto. In altri termini chi critica la Moratti sostiene che questa separazione nelle superiori vuole marcare una separazione sociale fra chi studierà per diventare classe dirigente e chi studierà per diventare lavoratore: una separazione con scopi politici. Invece il ministro sostiene che questo nuovo sistema viene incontro alle esigenze di un migliore raccordo fra scuola e mondo del lavoro e prevede anche un terzo settore che alternerà scuola e lavoro fin dopo i 18 anni. Infine il ministro non prevede solo due settori (licei e professionali) ma anche una varietà di scelta all'interno di ogni settore.
Avremo dei lavoratori che sapranno solo fare il loro lavoro e saranno ignoranti nel resto?
Questo è un rischio e questa è l'accusa che viene fatta alla Moratti da sindacati di opposizione come i Cobas e dai settori studenteschi più intransigenti. I più ottimisti invece sostengono che in ogni caso è importante avviare al lavoro i giovani meno capaci di studiare in quanto li si sottrae all'emarginazione totale. Chi critica la Moratti invece sostiene che vuole introdurre nuovamente la separazione fra scuole di serie A e scuole di serie B, anticipando la separazione fra "classi scelte" e "classi di scarto" già a partire dal secondo anno di scuola media inferiore. Negli anni '50 la scuola media era separata dalla scuola di avviamento professionale e, secondo i critici della Moratti, potremmo ritornare alla scuola di 50 anni fa con l'introduzione di materie come il Latino a partire dalla seconda media al fine di canalizzare i futuri studenti dei licei separandoli da quelli destinati ai professionali.
E se in futuro un settore lavorativo sparisce che farà il ragazzo che ha studiato solo per quel lavoro?
Questa è una questione importantissima in quanto in passato si diceva "impara l'arte e mettila da parte" ma oggi i mestieri cambiano o muoiono con rapidità per via dell'innovazione tecnologica. Per questo motivo occorre una forte preparazione di base e probabilmente una scuola orientata in modo prevalete al lavoro rischia di rimanere spiazzata di fronte alle rivoluzioni professionali in atto. Per questo la scuola del futuro dovrà sempre insegnare bene l'italiano, la capacità di leggere e scrivere con correttezza e scorrevolezza, l'inglese, la logica e il metodo scientifico, l'uso delle nuove tecnologie, ecc. Senza dimenticare una buona formazione di carattere storico, giuridico, economico e una forte dose di capacità critica per comprendere i problemi che viviamo oggi.
Quali altre critiche vengono rivolte alla Moratti?
La Moratti è vista come il ministro che darà alla scuola privata molto spazio penalizzando la scuola pubblica. In tal modo verrebbero messi a rischio anche i posti dei docenti della scuola pubblica. Ciò potrebbe avvenire offrendo agli studenti un "buono spesa" da utilizzare o nella scuola pubblica o nella scuola privata. La Moratti invece ha voluto rassicurare che il suo ministero non farà mancare alla suola pubblica il denaro occorrente allo sviluppo di una formazione di qualità e ha incontrato i sindacati illustrando un piano di investimenti per 19 mila miliardi. Alcuni sindacati hanno apprezzato questo sforzo, altri rimangono critici come i Cobas e la Cgil scuola.
Perché la Legge finanziaria è importante per la scuola?
La Legge finanziaria è quella legge dello stato che accompagna il bilancio di previsione dello stato e che fissa le nuove entrate e le nuove uscite, ossia i tagli (i "risparmi" da effettuare) e gli investimenti (le "spese" aggiuntive da sostenere). Per questo motivo la "Finanziaria" spiega quali tagli e quali investimenti saranno previsti per la scuola. Fra i risparmi c'è il taglio sulle spese relative ai commissari di esame per la maturità (esame di stato); essendo le commissioni formate in massima parte da docenti interni l'esame di stato diventerà come l'esame di terza media e - sostengono i critici - ciò potrebbe portare alla svalutazione del titolo di studio e a favorire i diplomifici della scuola private che saranno così prive di controlli esterni efficaci.
Gli studenti hanno un loro sito Internet?
Il sito internet degli studenti è www.studenti.it
Vi sono state critiche agli studenti?
Sì, ad esempio Luigi Amicone su "Il Giornale" ha scritto un articolo titolato "Cari studenti siete a digiuno di libertà". Egli spiega di non essere favorevole a quegli studenti che difendono la scuola pubblica contro la scuola privata, e afferma: "Il problema, sopra a tutti, che vi consigliamo di esaminare attentamente è: la libertà. Oggi la scuola pubblica è di tutti e non è di nessuno, è paralizzata in forme burocratico-legalistiche (...) A scuola, oggi, si soffoca, questo è il problema (...) La scuola a Monopolio di Stato ha fallito ovunque". E paragona la scuola pubblica ad una caserma: "Cosa vogliamo difendere e implementare quando diciamo 'scuola pubblica': una caserma militare e i suoi insegnanti-luogotenenti-ufficiali?" L'invito del giornalista agli studenti è di "chiedere ai vostri professori-ufficiali non di alimentare vecchie e trite nostalgie, ma di aiutarvi in questa avventura di conoscenza dei problemi in ballo nella società".
Come fare una rassegna stampa sul confronto fra la Moratti e gli studenti?
Basta collegarsi sul sito di ricerca www.google.it
e digitare nella finestrella di ricerca le parole: studenti, Moratti, riforma, contestazione
Appariranno i siti dei principali giornali on-line oltre ai classici siti istituzionali e di movimento. Basterà stampare e... leggere il classe le informazioni per discuterne.
Questa scheda contiene degli errori?
Certamente, e quindi siete pregati di segnalarli, assieme ad altre correzioni o aggiunte che ritenete utili a completarla. Le segnalazioni vanno inviate a: emiliobracelli@libero.it
A chi giunge questa scheda?
Giunge agli studenti che hanno comunicato il loro indirizzo di posta elettronica: fatela circolare presso amici di altre scuole!
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@ Come fare una rassegna stampa sul confronto fra la Moratti e gli studenti?
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Basta collegarsi sul sito di ricerca www.google.it
e digitare nella finestrella di ricerca le parole: studenti, Moratti, riforma, contestazione.
Appariranno i siti dei principali giornali on-line oltre ai classici siti istituzionali e di movimento. Basterà stampare e... leggere il classe le informazioni per discuterne.
Fonte: lista scuola ed di PeaceLink 5/12/2001
http://www.peacelink.it/webgate/educazione/maillist.html