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Fw: Il governo alla sfida delle 3 "I"



Sul sito Web di Palazzo Chigi le biografie dei ministri
tradotte in modo maccheronico da un software automatico

Il governo alla sfida delle 3 "I"
ma scivola su inglese e Internet
La "Bocconi" (università) diventa "gastronomica"
e il ministro Letizia Moratti diventa "Joy Moratti"

di SEBASTIANO MESSINA

ROMA - Vi ricordate il governo delle tre "I", cioè Inglese, Internet e
Impresa? Dopo aver trasformato Palazzo Chigi in un'impresa, Berlusconi ha
messo l'inglese su Internet. Detto, fatto. Purtroppo è una tragedia.
L'inglese berlusconiano nel sito del governo è un pasticcio comico,
maccheronico, da festival dello sfondone. E non in una paginetta secondaria,
ma nelle biografie ufficiali dei ministri. Citiamo a caso, scorrendo le
pagine del sito di Palazzo Chigi. Il maestro del ministro Buttiglione, il
professor Augusto Del Noce, è diventato "August Of The Walnut", grazie
all'inedita traduzione del cognome. Il ministro dell'Innovazione, Lucio
Stanca, risulta amministratore dell'università milanese "Mouthfuls", nome
che nasconde la traslazione fin troppo letterale del sostantivo gastronomico
"bocconi".

Non solo, ma il suddetto ministro "has covered loads with president of Ibm",
cioè ha coperto non delle cariche ma dei carichi (con un telone?) insieme al
presidente dell'Ibm. E alla fine ha lavorato "near the center of Ibm Italy",
ciè non proprio lì dentro ma "near", nelle vicinanze (nel posteggio?).
Direte: non è vero. Sbagliate. Sottovalutate il governo Berlusconi. Andate
nel sito www.governo.it, e arrivate all'indirizzo del signor ministro
(http://www.governo.it/sez_ministeri/biografie_inglese/
stanca_lucio.html). Vedrete con i vostri occhi. Magari vi verrà voglia di
continuare. Allora constaterete che il ministro Marzano è autore di circa
150 "banns", parola del lessico religioso adoperabile solo per le
pubblicazioni di matrimonio. Che è un "ordinary professor", espressione che
all'estero individua un docente dozzinale, scadente, di seconda scelta:
ordinario, appunto. E che per sua volontà non ha fatto parte del "government
Dynes", che sarebbe la versione angloamericana del governo Dini.

Peggio è andata alla signora Moratti, ministro dell'Istruzione. Ignorando la
distinzione che viene fatta alla seconda lezione di ogni corso d'inglese tra
lui, lei ed esso, la sua scheda la colloca nel genere neutro e ci informa
che "it has two sons". Non solo, ma a lei invece del cognome hanno tradotto
il nome, facendone "lady Joy Brichetto", mentre il suo "piano aziendale" è
diventato "slowly of reorganization". Piano, lentamente: non è la stessa
cosa? Il "piano regolatore" di cui fu autore in gioventù il ministro Scajola
viene invece presentato come un "flat", parola che indica una superficie
senza asperità, uniforme, pianeggiante: un piano appunto. L'ipotesi che
"piano" vada tradotto con "plan" non viene neanche presa in considerazione.

Evidentemente, l'impiegato incaricato di preparare le biografie non era
stato forgiato dal governo delle tre "I", e deve essersi affidato a un
traduttore automatico, uno di quei programmi che fanno tutto da soli. Ma non
è detto che lo facciano bene, come conferma proprio la scheda del ministro
dell'Interno (carica che viene tradotta come "minister of the Inside",
ministro del Dentro, anziché minister of Interior Affairs). Perché il
traduttore automatico lascia intatte le parole che non sa tradurre,
restituendoci un incrocio degno di "Un americano a Roma". E dunque nel caso
del ministro, ribattezzato "Claudius Scajola", per dire che Berlusconi gli
chiese una mano, la parola "chiese" passato remoto del verbo chiedere, in
inglese "asked" viene tradotta con il plurale di chiesa, "the churches".
Chiese. E cosa gli chiese? Di riorganizzare "Italy Force", che ha un suono
simile a quello del partito del Cavaliere ma significa tutta un'altra cosa:
Battaglione Italia. Neanche gli alleati vengono risparmiati. Il Fronte della
Gioventù, di cui fu segretario Maurizio Gasparri, viene tradotto con
"Forehead of Youth", che però significa "la parte alta della faccia dei
giovani". Altero Matteoli, ex ministro dell'Ambiente, viene presentato come
"minister of the Atmosphere", come se il suo compito fosse stato quello di
mettere la musica e accendere l'incenso per creare, appunto, l'atmosfera. La
Lega del ministro Bossi, anziché "league", è diventata "alloy", cioè una
lega metallica come lo stagno o il bronzo. A lui non hanno tradotto né il
nome né il cognome, ma la sigla di Varese, la sua città: era Va, è diventata
Goes (ineccepibile: terza persona singolare del verbo andare).

Il Guardasigilli Castelli invece, dopo "trent'years of job in company" si è
candidato in un collegio a cavallo tra Lecco e Bergamo. "To horse". Andando
a cavallo? Non viene risparmiato nemmeno il ministro Ruggiero, uno che
conosce l'inglese alla perfezione. Il sito del governo, per dire che ha
lavorato a un certo Fondo, usa la parola "bottom", che sarebbe
inequivocabilmente il fondoschiena. Paga pegno persino il colto Paolo
Bonaiuti, portavoce di Berlusconi: lo hanno trasformato nel "megaphone of
the President", come se fosse un altoparlante.

Il diabolico traduttore ha colpito senza guardare in faccia nessuno. Il
Cavaliere, però, s'è salvato. La sua è l'unica scheda in perfetto inglese.
Lui sì che conosce le tre "I". Adesso manca la quarta "I": Identificare the
cretino who has combinato that pasticcio.

(8 dicembre 2001)


Palazzo Chigi: rimosse le biografie in inglese dei ministri


ROMA - Sono state rimosse dal sito Internet ufficiale di Palazzo Chigi le
esilaranti biografie scritte in inglese maccheronico con l'ausilio di un
traduttore automatico. Chi vuole, può però ancora leggerle su Repubblica.it
all'indirizzo:
http://www.repubblica.it/online/politica/biografia/biografia.html.