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SCHEDA sulla riforma Moratti: le domande degli studenti
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SCHEDA
SULLA RIFORMA MORATTI
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Riassunto del dibattito nell'ambito delle attività di autogestione
a Taranto presso l'ITIS Righi Taranto; il presente lavoro seminariale è
frutto del dibattito realizzato dagli studenti della 4BM con il docente
di Lettere; riferimento e-mail degli studenti della 4BM:
emiliobracelli@libero.it
La nuova scuola media superiore della
Moratti: le domande degli studenti.
In che cosa consiste la riforma del ministro della Pubblica
Istruzione Letizia Moratti?
Il ministro ha incaricato un gruppo di esperti al fine di preparare
un progetto che serva a modificare l'attuale sistema scolastico. Questo
progetto è consultabile sul sito
www.istruzione.it
e prevede alcune novità come la riduzione di un anno per le scuole medie superiori (che durerebbero quindi 4 anni al posto di 5) e la separazione delle superiori in due categorie ben distinte: i licei (che preparano all'università) e la scuola professionale (che prepara al lavoro). Inoltre si parla di un "migliore raccordo" fra la scuola media inferiore e la scuola media superiore in modo da raccordare adeguatamente chi vuole proseguire per i licei e chi vuole invece proseguire verso i professionali.
Quindi per frequentare l'università bisognerà per forza frequentare i licei?
No, il ministro ha assicurato che anche chi si iscrive alle scuole con finalità professionali potrà avere accesso all'università.
Ma questo non è un limite nella scelta?
E' una della critiche che viene fatta alla Moratti: chi frequenterà i professionali avrà una preparazione inadeguata per l'università e sarà disincentivato ad iscriversi. Per cui, anche se non vi sarà un divieto, rimarrà comunque un ostacolo di fatto. In altri termini chi critica la Moratti sostiene che questa separazione nelle superiori vuole marcare una separazione sociale fra chi studierà per diventare classe dirigente e chi studierà per diventare lavoratore: una separazione con scopi politici. Invece il ministro sostiene che questo nuovo sistema viene incontro alle esigenze di un migliore raccordo fra scuola e mondo del lavoro e prevede anche un terzo settore che alternerà scuola e lavoro fin dopo i 18 anni. Infine il ministro non prevede solo due settori (licei e professionali) ma anche una varietà di scelta all'interno di ogni settore.
Avremo dei lavoratori che sapranno solo fare il loro lavoro e saranno ignoranti nel resto?
Questo è un rischio e questa è l'accusa che viene fatta alla Moratti da sindacati di opposizione come i Cobas e dai settori studenteschi più intransigenti. I più ottimisti invece sostengono che in ogni caso è importante avviare al lavoro i giovani meno capaci di studiare in quanto li si sottrae all'emarginazione totale. Chi critica la Moratti invece sostiene che vuole introdurre nuovamente la separazione fra scuole di serie A e scuole di serie B, anticipando la separazione fra "classi scelte" e "classi di scarto" già a partire dal secondo anno di scuola media inferiore. Negli anni '50 la scuola media era separata dalla scuola di avviamento professionale e, secondo i critici della Moratti, potremmo ritornare alla scuola di 50 anni fa con l'introduzione di materie come il Latino a partire dalla seconda media al fine di canalizzare i futuri studenti dei licei separandoli da quelli destinati ai professionali.
E se in futuro un settore lavorativo sparisce che farà il ragazzo che ha studiato solo per quel lavoro?
Questa è una questione importantissima in quanto in passato si diceva "impara l'arte e mettila da parte" ma oggi i mestieri cambiano o muoiono con rapidità per via dell'innovazione tecnologica. Per questo motivo occorre una forte preparazione di base e probabilmente una scuola orientata in modo prevalete al lavoro rischia di rimanere spiazzata di fronte alle rivoluzioni professionali in atto. Per questo la scuola del futuro dovrà sempre insegnare bene l'italiano, la capacità di leggere e scrivere con correttezza e scorrevolezza, l'inglese, la logica e il metodo scientifico, l'uso delle nuove tecnologie, ecc. Senza dimenticare una buona formazione di carattere storico, giuridico, economico e una forte dose di capacità critica per comprendere i problemi che viviamo oggi.
Quali altre critiche vengono rivolte alla Moratti?
La Moratti è vista come il ministro che darà alla scuola privata molto spazio penalizzando la scuola pubblica. In tal modo verrebbero messi a rischio anche i posti dei docenti della scuola pubblica. Ciò potrebbe avvenire offrendo agli studenti un "buono spesa" da utilizzare o nella scuola pubblica o nella scuola privata. La Moratti invece ha voluto rassicurare che il suo ministero non farà mancare alla suola pubblica il denaro occorrente allo sviluppo di una formazione di qualità e ha incontrato i sindacati illustrando un piano di investimenti per 19 mila miliardi. Alcuni sindacati hanno apprezzato questo sforzo, altri rimangono critici come i Cobas e la Cgil scuola.
Perché la Legge finanziaria è importante per la scuola?
La Legge finanziaria è quella legge dello stato che accompagna il bilancio di previsione dello stato e che fissa le nuove entrate e le nuove uscite, ossia i tagli (i "risparmi" da effettuare) e gli investimenti (le "spese" aggiuntive da sostenere). Per questo motivo la "Finanziaria" spiega quali tagli e quali investimenti saranno previsti per la scuola. Fra i risparmi c'è il taglio sulle spese relative ai commissari di esame per la maturità (esame di stato); essendo le commissioni formate in massima parte da docenti interni l'esame di stato diventerà come l'esame di terza media e - sostengono i critici - ciò potrebbe portare alla svalutazione del titolo di studio e a favorire i diplomifici della scuola private che saranno così prive di controlli esterni efficaci.
Gli studenti hanno un loro sito Internet?
Il sito internet degli studenti è www.studenti.it
Vi sono state critiche agli studenti?
Sì, ad esempio Luigi Amicone su "Il Giornale" ha scritto un articolo titolato "Cari studenti siete a digiuno di libertà". Egli spiega di non essere favorevole a quegli studenti che difendono la scuola pubblica contro la scuola privata, e afferma: "Il problema, sopra a tutti, che vi consigliamo di esaminare attentamente è: la libertà. Oggi la scuola pubblica è di tutti e non è di nessuno, è paralizzata in forme burocratico-legalistiche (...) A scuola, oggi, si soffoca, questo è il problema (...) La scuola a Monopolio di Stato ha fallito ovunque". E paragona la scuola pubblica ad una caserma: "Cosa vogliamo difendere e implementare quando diciamo 'scuola pubblica': una caserma militare e i suoi insegnanti-luogotenenti-ufficiali?" L'invito del giornalista agli studenti è di "chiedere ai vostri professori-ufficiali non di alimentare vecchie e trite nostalgie, ma di aiutarvi in questa avventura di conoscenza dei problemi in ballo nella società".
Come fare una rassegna stampa sul confronto fra la Moratti e gli studenti?
Basta collegarsi sul sito di ricerca www.google.it
e digitare nella finestrella di ricerca le parole: studenti, Moratti, riforma, contestazione
Appariranno i siti dei principali giornali on-line oltre ai classici siti istituzionali e di movimento. Basterà stampare e... leggere il classe le informazioni per discuterne.
Questa scheda contiene degli errori?
Certamente, e quindi siete pregati di segnalarli, assieme ad altre correzioni o aggiunte che ritenete utili a completarla. Le segnalazioni vanno inviate a: emiliobracelli@libero.it
A chi giunge questa scheda?
Giunge agli studenti che hanno comunicato il loro indirizzo di posta elettronica: fatela circolare presso amici di altre scuole!
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ALTRE INFORMAZIONI
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@ Come fare una rassegna stampa sul confronto fra la Moratti e gli studenti?
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Basta collegarsi sul sito di ricerca www.google.it
e digitare nella finestrella di ricerca le parole: studenti, Moratti, riforma, contestazione.
Appariranno i siti dei principali giornali on-line oltre ai classici siti istituzionali e di movimento. Basterà stampare e... leggere il classe le informazioni per discuterne.
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@ Iniziativa per aiutare le vittime di guerra in Afghanistan
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Incontro dibattito presso la
Libreria Gilgamesh
via Oberdan 45/a - Taranto - tel./fax 0994538199
10 dicembre - ore 17.30
GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI UMANI
PeaceLink presenta il libro
ANNUARIO DELLA PACE
Edizioni Asterios
Il 20% del prezzo di copertina (23 Euro) verrà destinato all'associazione Emergency per le vittime della guerra in Afghanistan. Il libro - curato da diversi autori e realizzato con varie informazioni tratte da PeaceLink - è una raccolta complessiva di ciò che si è fatto per la pace nel 2000 e nel 2001. La presentazione del libro sarà curata da Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink. Seguirà un dibattito con i cittadini e le associazioni impegnate a Taranto per la pace e i diritti umani.
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@ Che fare contro i virus della posta elettronica?
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I virus diffusi per posta elettronica stanno diventando veramente troppi. Chi non avesse un antivirus valido e aggiornato può fare un controllo on line cliccando qui:
http://av.zdnet.it/
E' così possibile effettuare la disinfezione del computer on line.
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@ Un'agenda contro la violenza
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Segnaliamo a tutti che e' uscita l'agenda GIORNI NONVIOLENTI 2002. Ogni giorno una massima più un archivio finale di indirizzi e informazioni utili. L'augurio che il curatore dell'agenda offre per il nuovo anno e' racchiuso in questa frase di Beltrand Russel: "Il mio sogno e' una societa' dove gli individui si sviluppino liberamente e dove l'odio, l'avidita' e l'invidia muoiano perche' non si possono nutrire di niente". Per informazioni sull'Agenda: sudest@iol.it - tel.086446448 - cell.3495843946
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@ Guerra e pace nella storia: alcune frasi per discuterne a scuola
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Elogio della guerra: "E' la salute etica dei popoli (...) è come il movimento dei venti per le acque del mare: evita che queste si putrefacciano".
Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1830), filosofo tedesco
"Abbiamo bisogni di cadaveri per lastricare le strade di tutti i trionfi".
Giovanni Papini (1881-1956), scrittore
"Disprezzo profondamente chi è felice di marciare nei ranghi e nelle formazioni militari al seguito di una musica: costui solo per errore ha ricevuto un cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente".
Albert Einstein (1879-1955), fisico tedesco
"Una sola cosa non ha sviluppato l'uomo: la caserma".
Joseph Ernest Renan (1823-1892), scrittore francese
"E' con i poveri che i ricchi si fanno la guerra".
Luis Blanc (1811-1882), uomo politico francese
"Facciamo la guerra per poter vivere in pace".
Aristotele (384-332 a.C.), filosofo greco
"La razza umana è diventata forte nella lotta perpetua, e non potà che perire in una perpetua pace". Adolf Hitler (1889-1945), fondatore del nazismo
"Una guerra perduta come pure una guerra vittoriosa porta un aumento delle banche e delle industrie".
Max Weber(1864-1920), sociologo tedesco
"L'uomo deve essere educato a far la guerra e la donna costituirà il passatempo del guerriero; tutto il resto è follia".
Friedrich Nietzsche (1844-1900), filosofo tedesco
"Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella o che valga più della pace è storpio di mente".
Cartesio (1596-1650), matematico e filosofo francese (Descartes René)
"I vantaggi della guerra, se ce n'è qualcuno, sono solo per i potenti della nazione vincente. Gli svantaggi ricadono sulla povera gente".
Bertrand Russel (1872-1970), matematico e filosofo inglese
"Le guerre si fanno per creare debiti. La guerra è il sabotaggio più atroce".
Ezra Pound (1885-1972), poeta e critico statunitense
"Combattere e vincere cento battaglie non è prova di suprema eccellenza; la suprema bravura consiste nel piegare la resistenza del nemico senza combattere".
Sun Tzu, stratega cinese vissuto 2500 anni fa
"Se i miei soldati cominciassero a pensare, nessuno rimarrebbe nelle mie file".
Federico II Hohenzollern, re di Prussia (1712-1786)
Il trucco della guerra. "La guerra non è altro che una comoda elusione dei compiti della pace. In quanto sostituisce l'avventura esterna al lavoro e al miglioramento interno, essa è moralmente così screditata che si può ben pensare non sia mai stata altro che un mezzo di oppressione interna e di assoggettamento dei popoli, il grande mezzo ingannatore per indurli a gridare 'evvive' alla propria sconfitta di fronte al governo vittorioso".
Thomas Mann (1875-1955), scrittore tedesco
Esaltarsi alla guerra. "Quando ascontando vecchie canzoni o addirittura marce militari sento un brivido che comincia a serpeggiarmi per le vene, mi oppongo alla tentazione dicendomi che anche gli scimpanzé, per prepararsi o istigarsi alla lotta, emettono rumori ritmici".
Konrad Lorenz (1903-1989), etologo austriaco
Spietatezza bellica: "E' questione di umanità far la guerra in maniera feroce affinché finisca prima".
F. von Bernhardi
"Se la propensione alla guerra è un prodotto della pulsione distruttiva, contro di essa è ovvio ricorrere all'antagonista di questa pulsione: l'Eros. Tutto ciò che fa sorgere legami emotivi tra gli uomini deve agire contro la guerra (...) La psicoanalisi non ha bisogno di vergognarsi se qui si parla d'amore, perché la religione dice la stessa cosa: "Ama il prossimo tuo come te stesso". Ora, questo è un precetto facile da esigere, ma difficile da attuare. L'altro tipo di legame emotivo è quello per identificazione. Tutto ciò che provoca solidarietà significative tra gli uomini risveglia sentimenti comuni di questo genere, le identificazioni. Su di esse riposa in buona parte l'assetto della società umana".
Sigmund Freud (1856-1939), fondatore della psicoanalisi, lettera del 1932 ad Einstein
"Vi è una possibilità di dirigere l'evoluzione psichica degli uomini in modo che diventino capaci di resistere alle psicosi dell'odio e della distruzione? Non penso qui affatto solo alle cosiddette masse incolte. L'esperienza prova che piuttosto la cosiddetta "intellighenzia" cede per prima a queste rovinose suggestioni collettive, poiché l'intellettuale non ha contatto diretto con la rozza realtà, ma la vive attraverso la sua forma riassuntiva più facile, quella della pagina stampata".
Albert Einstein (1879-1955), fisico tedesco, lettera del 1932 a Freud
"Tutti i popoli sono per la pace, nessun governo lo è".
Paul Leautaud (1872-1956), scrittore francese
"La sola garanzia di una lunga pace tra due stati è l'impotenza reciproca di nuocersi".
Duca di Lévis
"Fate mostra di essere pronti alla guerra e avrete la pace".
Tito Livio (59-17 d.C.), storico romano
"Io ammetto che la guerra sia spaventosa, ma non al punto di doversi sopportare ogni cosa pur di non affrontarla".
Polibio (202-120 a.C.), storico greco
"La pace è più importante di ogni giustizia; e la pace non fu fatta per amore della giustizia, ma la giustizia per amor della pace".
Martin Lutero (1483-1546), fondarore del movimento protestante
"La pace ha le sue vittorie non meno celebri di quelle della guerra".
John Milton (1608-1674), poeta inglese
"Dove fanno il deserto, quello chiamano pace".
Cornelio Tacito (54-120 d.C.), storico latino
"Il famoso "si vis pacem para bellum" non è che un giuoco di parole da oracolo di Delfo. Torniamo, signori, al senso comune, che dice: si vis pacem para pacem".
Filippo Turati (1857-1932), uomo politico socialista, discorso parlamentare del 12 giugno 1909
"Essere preparati alla guerra è uno dei mezzi più efficaci per preservare la pace".
George Washington (1732-1799), primo presidente degli Stati Uniti
"Sia ben chiaro che qualsiasi tipo di pace la diplomazia riesca a raggiungere si fonda sulla forza che deve essere pronta e disponibile".
Richard Nixon (1913), presidente degli Stati Uniti
"La grande illusione". Titolo del libro di Norman Angel in cui si dimostra che la guerra non porta vantaggio neanche al vincitore.
"La guerra rassomiglia al camaleonte perché cambia natura in ogni caso concreto".
Von Karl Clausewitz (1780-1831), teorico militare prussiano
"Non fare quello che hai voglia di fare. Fa' quello che il tuo avversario non vuole che tu faccia".
Sun Tzu, stratega cinese vissuto 2500 anni fa
Fonte: www.peacelink.it