| Scusatemi se sono stata fraintesa... non volgio 
cancellarmi dalla lista di Peacelink, che ritengo molto interessante... solo che 
non ho voglia di perdermi in discussioni inutili e senza senso... a presto   pat 
  ----- Original Message -----  Sent: Sunday, May 16, 2010 2:07 AM Subject: Re: Re[3]: [educazione] Nuova 
  materia di insegnamento per le scuole 
 Questa lista è di Peacelink, non del Laboratorio 
  Eudemonia, non capisco perché per un disaccordo con le opinioni del 
  Laboratorio ci si debba cancellare dalla lista: si vogliono ricevere solo 
  email con opinioni identiche alle nostre? Lorenzo Galbiati 
    ----- Original Message -----  Sent: Saturday, May 15, 2010 4:57 
    PM Subject: Re: Re[3]: [educazione] Nuova 
    materia di insegnamento per le scuole concordo con Patrizia e chiedo nuovamente di esser cancellata 
    dal listring...non ho intenzione di aprire piu' le mail...di disinformazione 
    ed ignoranza gia' ce sta parecchia, non abbiam tempo da perdere con 
    divisioni e recriminazioni vendicative e invidiose...e di che 
    poi?Cancellatemi.
 
 
 Il giorno 15 maggio 2010 09.24, Patrizia Pieraccini 
    <pat.pie at libero.it>  ha 
    scritto:
     In 
      tutti questi incroci di e-mail non riesco bene a capire "chi risponde a 
      chi" ma devo dire che secondo me si sta tendando di instaurare una specie 
      di guerra civile ideologica  tra lavoratori.Ritengo tutte queste 
      mail delle vere provocazioni non costruttive per quella che viene definita 
      "Educazione alla cittadinanza e costituzione" .
 Mi dispiace ma mi 
      dissocio dal gioco al massacro!
 
 Patrizia
 
 ----- Original 
      Message ----- From: "Andrea Sciuto" <visci at katamail.com>
 To: "Laboratorio Eudemonia" 
      <educazione at peacelink.it>
 Sent: Friday, May 14, 
      2010 7:01 PM
 Subject: Re[3]: [educazione] Nuova materia di insegnamento 
      per le scuole
 
      
      
      in 
        data venerdì 14 maggio 2010, alle ore 12.13, hai 
scritto:
 
 
 
 On 
          14/05/2010 at 10.24 rosa ridolfi wrote:
 
 
          non 
            condivido per nulla l'arroganza e la definizione di Stata 
            (sonoinsegnante statale di ruolo da undici anni, ho esercitato 
            da sempre
 rispetto
 e liberta' di pensiero, sono laica e ho un 
            alto concetto di stato.
 Ripeto, la disinformazione ch e viene 
            portata aventi con qs pagina e' molto
 pesante.
 E' altrettanto 
            della confessionalita' di chi insegna religione cattolica.
 Siamo 
            una repubblica e il senso comune di Stato non e' quello 
            arcaico
 descritto qui.
 Ma chi dovrebbe insegnare la cosiddetta 
            cittadinanza?
 Gruppi di operatori in cooperativa?
 Ma insomma, 
            contestiamo lo strangolamento delle risorse, e non 
            usiamo
 concetto storici stirati su una 
          definizione.!!
 
 
 
 
 
 Signora, 
          con la condivisione di quel Bene Comune che è la FunzionePubblica, 
          ogni cittadino potrà partecipare alla Res Publica,
 contribuendo 
          giorno dopo giorno a fornire fini, ideali e percorsi
 alla società. 
          Senza contare che in tal modo ad ognuno potrà essere
 garantito un 
          lavoro minimo. Questo non le sta a cuore?
 
 
 Se 
          lei s'accaparra a vita quel ruolo, che non è affatto "suo" bensìdi 
          tutto il popolo italiano, quest'ultimo dovrà subire lei come 
          una
 piccola monarca. In fondo sulla Costituzione c'è scritto che 
          il
 popolo è sovrano, non lei. Perché non chiede aiuto ai suoi 
          studenti
 per capire un concetto che in fondo è chiaro e 
          semplice?
 
 
 
 Altrimenti 
          usi l'accortezza di presentare una mozione al fine siacorretta la 
          Costituzione, ad esempio così:
 
 
 
 Art. 
          1
 
 La 
          sovranità NON appartiene al popolo ma agli statali 
        ...
 
 Art. 
          3
 
 I 
          cittadini NON hanno pari dignità sociale ... perché gli 
          statalivogliono rimanere dove sono mantenendo una DISCRIMINAZIONE 
          SOCIALE d'epoca pre-democratica.
 
 
 La 
          Repubblica NON rimuove gli ostacoli di ordine economico esociale, 
          che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei
 cittadini, 
          impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
 l'effettiva 
          partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
 politica, 
          economica e sociale del Paese, perché gli statali non
 vogliono 
          mollare quelle seggiole che considerano "loro".
 
 
 Art. 
          4
 
 La 
          Repubblica NON riconosce a tutti i cittadini il diritto allavoro 
          nè promuove le condizioni che rendano effettivo questo
 diritto, 
          perché agli statali questo NON interessa un secco 
        fico.
 
 
 
 Danilo 
          D'Antonio
 
 
 ah, ecco. Questo mi fa venire in 
        mente che non è mai arrivata ( non mi sembra, almeno) la mia risposta a 
        un tuo precedente 3d intitolato "Re[5]: [educazione] L'Italia era 
        femmina e non lo avevamo notato".
 Accodandomi alle riserve della 
        collega che mi ha preceduto, e sentendomi anch'io offeso, ti mando 
        questa risposta augurandomi che la questione sia chiusa, almeno finché 
        non sarai in grado di proporla in termini più 
        accettabili.
 Andrea
 
 --
 
 
 Caro 
          Andrea,
 
 ti 
          ringrazio di vero cuore per questo scambio di vedute che 
          cipermette di andare oltre la finta comunicazione resa possibile 
          dal
 mero scambio di comunicati.
 
 Non c'è nessuno 
        scambio di vedute. Né io né tu abbiamo espresso delle opinioni.
 Se tu 
        mi dici che vuoi abbattere in Italia la monarchia perché c'è un re che 
        si chiama Filippo Timi, la tua opinione si basa su un fatto che non 
        sussiste.
 Non è la mia opinione contro la tua, sono premesse 
        sbagliate contro altre premesse. Poi magari sbaglio anch'io, saranno 
        sbagliate anche le mie - ma io non
 sto discutendo le tue opinioni, 
        sto discutendo una cosa che si chiama fatti.
 
 
 Teniamo 
          presente che i cosiddetti "comitati scientifici" incampo umanista 
          servono soltanto ad esprimere fedelmente le convenzioni, non le 
          evoluzioni.
 
 
 E 
          se oggi siamo qui e parliamo liberamente lo dobbiamo ben più 
          alleEVOLUZIONI che non alle CONVENZIONI!
 
 La 
        lingua, però, è una convenzione. Tu non puoi decidere che il pane ora si 
        chiama bistecca, dire "vai a comprare il pane" e stupirti che la gente 
        capisca
 che vuoi una bistecca. Non è stato deciso da un comitato 
        scientifico delle materie umanistiche, è la comunità dei parlanti che dà 
        un significato comune
 alle parole.
 
 
 
 Verifichiamo 
          se ho compreso la differenza che tu presenti tra Statoe 
          Repubblica: Stato sarebbe la centralità sovrana mentre 
          la
 Repubblica sarebbe una specie di periferia istituzionale. 
          La
 differenza tra i due concetti sarebbe un fatto geografico ed 
          una
 differenza di peso tra i rispettivi 
        poteri.
 
 No, se si è capito questo sono io che mi 
        sono espresso male. E' invece quello che tu dici dopo.
 
 
 A 
          mio del tutto irrilevante parere benché lungamente 
          meditato,Repubblica è l'insieme dei beni, risorse, mansioni, 
          poteri, enti,
 istituti, ordinamenti etc. che pertengono e sono di 
          proprietà
 collettiva. Non esiste alcuno Stato a possedere tale 
          insieme di
 fondanti cose, bensì è il popolo a detenere la sovranità 
          ("nelle
 forme e nei limiti della 
        Costituzione").
 
 E' esattamente così. Lo stato è (a 
        grandi linee) uno di questi enti che tu dici.
 
 
 
 Le 
          aree e gli edificipubblici sono di proprietà del popolo, non di 
          una centralità
 chiamata Stato. Stessa identica cosa per i ruoli del 
          pubblico
 impiego: appartentgono al popolo tutto, non ad una 
          centralità, per la qual cosa vanno condivisi.
 
 Sì, ma 
        "l'insieme", il "popolo tutto" non cambiano la lampadina di questi 
        edifici se si fulmina. Siamo d'accordo sul fatto che vogliamo il 
        decentramento?
 Allora la lampadina chi la cambia, il comune, la 
        provincia, un cittadino estratto a sorte? Ce la vuoi mettere 
        un'istituzione che redistribuisce le risorse
 e le assegna alle cose 
        da fare? Questa cosa si chiama Stato.
 
 
 Ci sarebbero altre cose 
        ma sarebbero mie opinioni e non voglio entrarci. Invece:
 
 
 Ho 
          letto con attenzione anche il resto del tuo messaggio ma mifermo 
          qui. Occorre fare un passetto alla volta. Va prima ben
 compreso 
          quanto sopra altrimenti parliamo a vuoto.
 
 Ecco, 
        appunto: non lo reputo un dibattito costruttivo. Colpa mia, che 
        sentendomi insultato ho creduto ingenuamente di intervenire. Ho compreso 
        quanto
 sopra, ora lasciamo perdere.
 
 
 
 
 Andrea   
                            
                 visci at katamail.com
 
 
 --
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