Re: Re[2]: [educazione] Nuova materia di insegnamento per le scuole



Ribadisco ancora:Noto una arroganza e presunzione sua, e poi mi fermo.Da una vita lotto e difendo i diritti, lei non sa nulla di me, mi crede una statalista...son altro, ma la scuola deve esser sotto alla amministrazione dello Stato, finche' non si arrivi??alla abolizione dei confini e ad una anarchia!?
Questo volete? Che chiunque possa portare la sua verita'?Quale verita'!
Solo la conoscenza difende e apre la mente...e ci tiene all'erta e ci fa sorridere od arrabbiarci.
Questo io insegno.
A cercare la conoscenza critica, alla discussione, alla libera espressione.
Io sono statale da dieci anni, il mio percorso e' eterogeneo e non sto appunto a definirlo, non e' importante...ma lei non e' Carmelo Bene che poteva sputare sullo Stato e il suo spettacolo misero, nell'addetto ministero.
Voi aftermate una congerie confusa e rischiosa di derive reattive (in senso batesoniano)
in anni in cui perdere la scuola statale, cosa che stanno facendo in modo sistematico e usando pnl a tutto spiano...i dirigenti, gli ammistratori, e' pericolosissimo, e' la realizzazione piduista di una omologazione ... certo la riorganizzazione occorre, ma prendersela con chi e' dipendente dopo quattro concorsi superati lavorando in altri settori per sopravvivere,e tanti sono i colleghi cosi',   e con la passione per la eteroeducazione...e' risibile.
E non ho detto nulla di cosa mi occupo e che linea non di ombra porto avanti.
Non le rispondero' piu'...e chiedo di esser cancellata dalla vostra lista:
Lavoro per PBC(vada ad informarsi su cosa sia, e per la democrazia diretta da anni, lei mi fa ridere.)
Facciamo manifestazioni,. incontri, piantatela con qs mondo alla rovescia...certo che il lavoro e' un diritto per tutti, lottiamo per questo.
Sanita' pubblica, scuola pubblica, trasporti pubblici. Decrescita: democrazia diretta:Antisignoraggio..
Ho gia' letto altre farneticazioni dal vostro link, e mi spiace.Oltre che con i revisionisti, anche i deliranti corrosi dalla rabbia.Boh.
E non tocchi i ragazzi con questo rancore alla rovescia.
Adieu sciocchini.

Il giorno 14 maggio 2010 12.13, Laboratorio Eudemonia <eulab at hyperlinker.com> ha scritto:




On 14/05/2010 at 10.24 rosa ridolfi wrote:

>non condivido per nulla l'arroganza e la definizione di Stata (sono
>insegnante statale di ruolo da undici anni, ho esercitato da sempre
>rispetto
>e liberta' di pensiero, sono laica e ho un alto concetto di stato.
>Ripeto, la disinformazione ch e viene portata aventi con qs pagina e' molto
>pesante.
>E' altrettanto della confessionalita' di chi insegna religione cattolica.
>Siamo una repubblica e il senso comune di Stato non e' quello arcaico
>descritto qui.
>Ma chi dovrebbe insegnare la cosiddetta cittadinanza?
>Gruppi di operatori in cooperativa?
>Ma insomma, contestiamo lo strangolamento delle risorse, e non usiamo
>concetto storici stirati su una definizione.!!




Signora, con la condivisione di quel Bene Comune che è la Funzione Pubblica, ogni cittadino potrà partecipare alla Res Publica, contribuendo giorno dopo giorno a fornire fini, ideali e percorsi alla società. Senza contare che in tal modo ad ognuno potrà essere garantito un lavoro minimo. Questo non le sta a cuore?

Se lei s'accaparra a vita quel ruolo, che non è affatto "suo" bensì di tutto il popolo italiano, quest'ultimo dovrà subire lei come una piccola monarca. In fondo sulla Costituzione c'è scritto che il popolo è sovrano, non lei. Perché non chiede aiuto ai suoi studenti per capire un concetto che in fondo è chiaro e semplice?


Altrimenti usi l'accortezza di presentare una mozione al fine sia corretta la Costituzione, ad esempio così:


Art. 1

La sovranità NON appartiene al popolo ma agli statali ...

Art. 3

I cittadini NON hanno pari dignità sociale ... perché gli statali vogliono rimanere dove sono mantenendo una DISCRIMINAZIONE SOCIALE d'epoca pre-democratica.

La Repubblica NON rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese, perché gli statali non vogliono mollare quelle seggiole che considerano "loro".

Art. 4

La Repubblica NON riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro nè promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, perché agli statali questo NON interessa un secco fico.


Danilo D'Antonio








































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