L'ora del dialogo interreligioso
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- From: "laura tussi" <tussi.laura at tiscalinet.it>
- Date: Fri, 23 Oct 2009 18:40:51 +0200
L’ora del dialogo
interreligioso
Comunicato
stampa di CEM Mondialità Solo una scuola che favorisce e
promuove il dialogo interreligioso e interculturale può contribuire a rafforzare
il fondamento della civiltà e della convivenza sociale. Il dibattito che si è
riacceso in questi giorni sull’ora di islam nelle scuole italiane che vede il
consenso di Gianfranco Fini, di Massimo D’Alema e del cardinale Renato Martino è
apprezzabile come segno di valorizzazione dell’islam nel nostro Paese, ma per
evitare di essere inserita in un quadro di multiculturalismo separatista
riteniamo che debba trovare la sua collocazione all’interno di una scelta più
ampia, intercultuale e dialogica che metta in comunicazione le religioni tra di
loro. Una soluzione che il CEM Mondialità – il mensile dell’intercultura edito
dai padri saveriani di Brescia - chiama da tempo ora delle religioni. Ogni bambino ha il
diritto di leggere il Libro sacro degli altri bambini, ha affermato Amos
Luzzatto, leader storico delle comunità ebraiche, “poiché fino a quando i
cattolici leggeranno solo il vangelo, gli ebrei solo La presenza crescente delle seconde
generazioni nelle scuole italiane mostra con l’evidenza dei numeri che il
mosaico delle fedi richiede il passaggio dall’ora di religione cattolica o di
analoghe altre ore di religione (ebraica, musulmana, buddhista, induista,
ortodossa, valdese, sikh ecc...) a una situazione
nuova. La cultura religiosa non può essere
solo quella confessionale, se si vuole evitare l’esito della balcanizzazione. È
la lezione permanente dell’incontro interreligioso di Assisi del 27 ottobre
1986, voluto da Giovanni Paolo II, che deve essere introdotto nelle scuole come
simbolo di futuro. Dice il cardinale Carlo Maria Martini che il pluralismo
religioso è una sfida per tutte le grandi religioni, soprattutto per quelle che
si definiscono come vie universali e definitive di salvezza… se non si vuole
giungere a nuovi scontri, occorrerà promuovere con forza un serio e corretto
dialogo interreligioso”. A questo pluralismo delle religioni è opportuno che non
corrisponda nella scuola pubblica – che è luogo per eccellenza di ricerca libera
e di confronto critico – un pluralismo delle educazioni religiose parallele. Due
condizioni dell’insegnamento interculturale dell’ora delle religioni – come il
CEM la intende - sono la concezione della religione non come fede ma come
cultura e la conseguente concezione di un metodo comparativo quale ad esempio il
Syllabus di Bradford, che da tempo stiamo diffondendo nel nostro Paese.
CEM Mondialità e Laura
Tussi per info. e adesioni: cemsegreteria at saveriani.bs.it Brescia, 21 ottobre
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