Il Muro di Vetro




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Il muro di vetro
L'Italia delle religioni
Primo rapporto 2009 

Autori:
Brunetto Salvarani, scrittore, docente di Missiologia e Teologia del dialogo presso
la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, è nato e risiede a Carpi (MO). Dirige il mensile CEM Mondialità e il periodico del dialogo cristiano-ebraico QOL. Membro del comitato editoriale della trasmissione di RAI Due “Protestantesimo”, è autore di numerosi libri.
Paolo Naso è giornalista e docente di Scienze politiche presso il Corso di Laurea in Scienze Storico Religiose dell’Università
La Sapienza oltre che presso l’Istituto Religioni e culture della Pontificia Università Gregoriana. Ha lungamente diretto la rubrica televisiva “Protestantesimo” (Rai Due) e la rivista Confronti. Ha pubblicato numerosi libri.
Nel volume interventi di: Stefano Allievi, Enzo Biemmi, Paolo Branca, Giampiero Comolli, Gaëlle Courtens, Marco Dal Corso, Giovanni Ferrò, Simone Fracas, Paolo Naso, Gioachino Pistone, Brunetto Salvarani, Giovanni Sarubbi, Bruno Segre, Federico Tagliaferri, Sergio Velluto
Contenuti:
Un panorama credibile, ampio e articolato sul fenomeno della multiculturalità religiosa, che diventa via via più significativo anche in Italia.
Firmano la ricerca autori competenti, specialisti delle problematiche del dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale.
L'analisi dell'odierno panorama religioso italiano; i profili dei personaggi che negli ultimi anni in particolare sono stati protagonisti esemplari dell'incontro religioso e del dialogo ecumenico; i documenti prodotti, i riferimenti sul tema, le bibliografie e gli eventi inerenti: elementi che rendono il rapporto un unicum nella produzione editoriale italiana.
 

VOCABOLARIO MINIMO DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO.

Per un’educazione all’incontro tra le fedi.

Recensione al libro di Brunetto Salvarani, Vocabolario minimo del dialogo interreligioso, EDB 2008. Seconda edizione aggiornata e aumentata.

 

Una recensione per Brunetto Salvarani, teologo e direttore di Cem Mondialità che in collaborazione con il sito www.ildialogo.org di Giovanni Sarubbi e altre riviste e associazioni culturali indicono annualmente la Giornata Ecumenica Mondiale dell'incontro e del dialogo interreligioso con esponenti di conclamato prestigio culturale, etico ed educativo da Amos Luzzatto a Moni Ovadia, sempre attivi civilmente e moralmente sul fronte del confronto solidale e intellettualmente impegnati in aiuto degli altri, degli umili, degli emarginati, degli oppressi, di tutti gli ultimi e dei più deboli della terra di cui molti di noi potremmo rischiare di far parte... dunque impegno politico e civile per una nuova umanità della pace.

 

di LAURA TUSSI

 

La pedagogia del dialogo si esplica in percorsi comunitari militanti e pratiche dialettiche di conduzione anagogica verso il cambiamento tra identità e differenza quale metabletica implicita nelle transizioni maieutiche di pluralismi religiosi e nelle interdipendenze di alternative cultuali, quali istanze proteiformi contemporanee presenti nelle società occidentali, nell’ambito di una costante dialettica maieutica di incontro e confronto secondo empatia e passione tra uomini e donne di differenti pratiche teologiche e di fede, dove incontrare l’altro nella sapienza.

L’”alfabeto dialogico” si dipana e propaga nell’ascolto e nella conoscenza in un orizzonte ecumenico globale a contatto con posizioni interreligiose e confini multietnici e pluriculturali in limitrofe concezioni di decentramento solidale, dove dall’omologia teologica si prospettano divergenze ideologiche e teleologiche, immaginando teorie egualitarie nella concezione di uguaglianza tramite il pensare le differenze, tra equità di opposizioni e contrasto tra posizioni. Dunque “dialogo interreligioso” e racconto intrabiografico, quale prospettiva dialettica costante e connubio dialogico militante tra pluralismi teologici in rievocabili e riattualizzabili ierofanie e fenomenologie teofaniche manifeste come eventi rapsodici nella civiltà occidentale.

Il dialogo è il presupposto comunicativo tra esseri umani, una modalità relazionale e trasmissiva di contenuti, nozioni e semplici messaggi, come espressione di idee, di valori ed anche sentimenti, emozioni e stati d’animo. Il dialogo diventa però opera di cammino comunitario, di percorso ecumenico, quale intento volutamente costruttivo, quando implica atteggiamenti di accoglienza, nel confronto, nell’interscambio proficuo di identità diverse, in relazioni dialogiche di dinamicità dialettica, nel contenere in sé la diversità di cui l’altro si fa portatore. Accogliere, ma anche tollerare e (perché no?) anche sopportare l’entità altra, la differenza altrui, quale vessillo e memoria che l’”altrui” identità ha effigiata ed impressa nel suo essere “altro” da noi.

Il dialogo, il confronto, l’interscambio, la condivisione, oltre che a costituire nobili intenti etici, di corretto vivere comunitario, implicano il rapporto con la diversità, nel tollerarla, assimilarla, riconoscerla ed accettarla, farla propria, pur mantenendo le distinte identità degli interlocutori, i caratteri imprescindibili di ogni cultura, di ogni credo, di ogni ideale politico, nel confronto dialettico tra memorie, storie di vita, narrazioni di esperienze, individuali e collettive, dove le ideologie, le fedi, le culture hanno aperto un solco, lasciato un’impronta, depositato un seme da cui germogliano prolifiche idee, innovativi contenuti, fecondi valori.

La dinamicità dialettica del confronto sottintende atteggiamenti di umiltà, a scanso di equivoci di prepotenza o di imposizione sull’altro, e implica la deposizione, disposta all’ascolto, della propria precipuità e recondita ipocrisia individualistica, alimentando propositi costruttivi rispetto al rapporto con le alterità.

L’autore considera un’auspicabile “pedagogia del dialogo”, necessaria e di augurabile attuazione in una società multiculturale, multietnica, multiconfessionale. Il cammino di confronto tra le grandi religioni sfocia e progredisce nella concezione ecumenica del concetto di fede: una grande comunità interconfessionale, il mondo intero, in cui si confrontano e coesistono le differenti culture, i credi, i rituali, le cerimonie, per cui dietro a questi aspetti fenomenologici della pratica di culto, sussiste un’unica e imprescindibile entità creatrice del cosmos, un unico Padre, grande e globale, universale punto di riferimento per l’umanità tutta. Questo concetto di matrice prettamente rinascimentale -sviluppato da Pico Della Mirandola e Cusano- e illuministico (Montaigne ed altri) dovrebbe abolire per sempre lo spettro delle lotte interconfessionali e le guerre civili e fratricide, combattute in nome di un simbolo conteso o di uno specifico credo, quale vessillo prepotente e prevaricatore di un’identità su un’altra. Oltre alla pedagogia del dialogo, necessita un’educazione all’interiorità[1], alla memoria, non solo collettiva, ma anche individuale, un ripensarsi come soggetti portatori di fede e di fedi e di credi, mettendosi in discussione, rivedendo la propria storia di vita, ricostruendo le tappe di formazione dei percorsi del proprio sé e della costituzione delle nostre idee e della nostra identità in base alle relazioni con gli altri da noi. Solo recuperando una dialettica dell’interiorità, potremo ripartecipare la nostra identità precipua e solida e costruita con fatica dialettica e più consapevole, insieme all’altro da noi.

E’ necessario un primo ripiegamento su se stessi, un ritornare a ripensarsi, un conoscersi di stampo socratico, per far fronte alle avvincenti seduzioni delle logiche del pensiero unico, portatore di schiaccianti mitomanie dell’effimero, con gli esproprianti dettami del mercato e del consumismo capitalista, in metropoli deturpate ed esacerbate da un erroneo progresso. Proprio qui, al centro del mondo industrializzato, dovrebbero risorgere le piazze, le agorà, per incontrarsi tutti, insieme, cattolici, islamici, ebrei ed altri…e costruire il futuro in un pluriverso di idee, culture e fedi, a confronto, nel microcosmo ecumenico dell’agorà e nel macrocosmo del mondo intero, dell’universalità.

 

LAURA TUSSI

 



[1] Cfr D. Demetrio, L’educazione interiore. Introduzione alla pedagogia introspettiva, La Nuova Italia, Firenze 2000