RE: [educazione] articoli per la discussione



Ho letto l'articolo: è interessante e credo che siano interessanti i tempi che viviamo. Non rassicuranti, ma certo interessanti.
Nuovi attori che entrano nella scena internazionale.
Certo può succedere di tutto e non sono dinamiche facilmente governabili quelle che si sono innescate, tanto meno governabili dai movimenti... Certe volte movimenti e ONG sembrano muoversi come se avessero già pronte ricette valide per trovare la soluzioni del grande rebus del futuro. Come se bastasse avere un'idea di giustizia per poterlo fare.
 
In Italia, in piccolo, è successa una cosa simile: i G2 su sono mossi, hanno iniziato a dire la loro.Gli amici di Abba hanno preso la piazza a Milano e hanno iniziato a correre con i sacchetti di biscotti in mano. Hanno altri modi, altri linguaggi per farsi sentire rispetto agli antirazzisti italiani e forse anche altre idee; i Rom e i Sinti sono scesi in piazza l'8 giugno, rivendicando molte cose tra le quali anche la loro autonomia, autonomia anche da chi ha sempre voluto parlare a nome loro; a Roma e a Brescia un anno fa sono scesi in piazza gli immigrati, autorganizzati, capaci di articolare i loro appuntamenti a livello nazionale, con parole d'ordine non mediate da alcuna organizzazzione politica o sindacale "italiana", sempre attenti agli scenari internazionali e capaci di coglierne le ricadute locali molto più che non i movimenti dei lavoratori "italiani".
 Questo per dire che anche dentro le nostre città il mondo sta diventando un po' più vasto, altre spinte muovono gli eventi. Penso che di queste iniezioni di vitalità e di criticità, il mondo politico e sociale ha un forte bisogno per comprendere meglio un mondo che sta mutando e i movimenti spero che siano aperti e ricettivi
 
Paola Pavese per il GRUPPO STATUS
www.gruppostatus.com
 
 
 

> Date: Fri, 19 Sep 2008 23:44:14 +0000
> From: mayerkos at yahoo.it
> To: operatoriperlapace at yahoogroups.com; studentipace at yahoogroups.com; pace at peacelink.it; educazione at peacelink.it; europaplurale at yahoogroups.com
> Subject: [educazione] articoli per la discussione
>
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> un nuovo articolo per la discussione: aspetto commenti
> mm
>
> 1°
> http://aprileonline.info/notizia.php?id=8926
>
> 2°
> Palazzo di Vetro: la Cina detta l'agenda?
> ----------------------------------------------
> Miguel d'Escoto - famoso ex prete sandinista
> > sospeso a divinis in nicaragua, oggi presidente di turno
> > della Assemblea Generale dell´ONU - ha ricevuto in questi
> > giorni un documento politico molto importante e dettagliato,
> > articolato in 10 capitoli e numerosi paragrafi. Il governo
> > cinese ha recapitato sulla sua scrivania al Palazzo di Vetro
> > quello che in gergo diplomatico si chiama "position
> > paper". Traduzione per i profani: la posizione della
> > Cina sui principali temi che affliggono il mondo
> > contemporaneo. A differenza delle altre grandi potenze, per
> > comunicare (e se ci riesce "dettare") alla
> > comunità internazionale la sua agenda, Pechino ha
> > privilegiato la via diplomatica per eccellenza: la 63°
> > Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La Russia, viceversa, affida le sue aspirazioni frustrate ad esibizioni di forza e a mosse tattiche sempre
> > più spregiudicate: incoraggia, ad esempio, le ambizioni
> > nucleari dell´Iran, sapendo bene che senza gli iraniani
> > gli Stati Uniti non saranno mai in grado di uscire dal
> > pantano iracheno. Anche l´India, scossa da drammatiche
> > tensioni interne, sembra privilegiare l´esibizione della
> > forza: approfittando dell´ultimo scampolo della presidenza
> > di G. W. Bush, ha recentemente siglato un accordo con il
> > Pentagono per rafforzare i suoi arsenali nucleari.
> > Come possiamo interpretare in questo contesto la
> > mossa della Cina? Scegliendo l´arena politica del Palazzo
> > di Vetro, la Cina ha probabilmente deciso di giocare di
> > anticipo: "questo è il nostro promemoria per il
> > prossimo presidente degli Stati Uniti e chiunque sia eletto,
> > è bene sappia che non ci basta più un rapporto a due,
> > vogliamo esercitare un ruolo multilaterale a tutto
> > campo!".
> Sin dai tempi dei negoziati segreti di Kissinger (e
> > del suo storico incontro con il Presidente Mao a Pechino il
> > 18 febbraio 1973) gli Stati Uniti hanno seguito la
> > cosiddetta "politica estera dei due forni". Da un
> > lato si sono appoggiati sulla tradizionale piattaforma
> > euro-atlantica, dall´altro hanno stabilito un rapporto
> > bilaterale - assolutamente "speciale"- con la
> > Cina, da utilizzare contro Mosca, (e talora anche contro
> > Bruxelles, Parigi, Berlino) se e quando necessario.
> Come ha simboleggiato la cerimonia di inaugurazione
> > delle olimpiadi lo sviluppo economico e la sua crescente
> > influenza internazionale consentono alla Cina di non stare
> > più al gioco politico "dei due forni".
> > Dal documento che ha presentato nei giorni
> > scorsi al Palazzo di Vetro si capisce che la Cina si muove a
> > 360 gradi nell´arena globale ponendo all´attenzione del
> > mondo (sempre piu multipolare) temi condivisibili, anche se
> chiaramente "interessati" in funzione della sua crescente influenza geo-economica) :
> il rafforzamento dei trattati di non proliferazione nucleare, la "smilitarizzazione" dello spazio, la riforma del
> Consiglio di Sicurezza in grado di garantire la rappresentanza permanente degli Stati africani; il > rafforzamento quantitativo e qualitativo delle attività > militari e civili di peacekeeping con un nuovo tipo di collaborazione tra ONU e Unione Africana (per inciso la
> > nuova sfida a cui è chiamato Romano Prodi); la rapida
> > approvazione della convenzione globale antiterrorismo
> > (CCIT);lo sviluppo della cooperazione sud/sud; il rispetto
> > da parte degli Stati donatori dello 0,7° del Pil per
> > l´attuazione del protocollo di Kyoyo, la sicurezza
> > alimentare e la lotta contro la povertà;
> > > la riforma degli organi di governo della Banca
> > Mondiale e del Fondo Internazionale per far sì nella cabina
> > di comando non ci siano solo americani ed europei.
> Molto stringati sono i paragrafi dedicati alla giustizia internazionale ed ai diritti umani. Per quanto riguarda questi ultimi si sottolinea giustamente che i diritti civili e i diritti sociali sono indivisibili ed
> > hanno un´analoga importanza. Poi, con malizia tutta cinese,
> > essi attingono alla critica di Stiglitz alla dottrina
> > "one size fits all" della Banca Mondiale
> > aggiungendo sibillini: non si deve imporre agli Stati un
> > modello uniforme su come promuovere e tutelare i diritti
> > umani. E il difficile dialogo sui diritti fondamentali non
> > può che ricominciare da qui...(Pena di morte,multipartitismo;piena libertà per internet,tutela delle minoranze ecc..). Netto,infine, il sostegno al Tribunale Penale Internazionale, ma con una postilla
> > difficilmente contestabile. La giustizia internazionale deve
> > fare il suo corso, ma non può essere un ostacolo ai
> > processi di pace e di riconciliazione nazionale.Mentre la
> > Cina corre quanti anni dovremo aspettare perché l´Europa
> > abbia un seggio al Consiglio di Sicurezza? o almeno sia
> > ammessa al Palazzo di Vetro? Dipende solo da noi.
>
> Marco Mayer
> Università di Firenze
>
>
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