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Quella che ci serve è una buona scuola non una scuola presidiata da polizia e car abinieri!
- Subject: Quella che ci serve è una buona scuola non una scuola presidiata da polizia e car abinieri!
- From: CUB Piemonte Ufficio Stampa <ufficiostampa at cubpiemonte.org>
- Date: Thu, 31 May 2007 10:24:53 +0200
Quella che ci serve è una buona scuola non una scuola presidiata da polizia e carabinieri. Il recente dibattito sulla possibilità di fare intervenire le forze dell'ordine nelle scuole per mettere un freno allo scambio e all'uso di sostanze stupefacenti da parte degli studenti,che tanto spazio ha avuto in questi giorni sulle pagine dei nostri quotidiani, è un altro inquietante segnale del disorientamento della nostra società. Nonostante il gran parlare della scuola come "comunità educante" prospettare invece da parte di politici e addetti ai lavori interventi repressivi all'interno delle nostre scuole deve essere interpretato come il fallimento di ogni progetto educativo. L'ipocrisia perbenista di chi addebita alla cattiva volontà degli insegnanti e dei collaboratori scolastici il mancato controllo dei comportamenti dei ragazzi deve essere condannata con forza. Come sindacato di base della scuola verifichiamo tutti i giorni il grave disagio dei lavoratori della scuola e la difficoltà crescente di instaurare un dialogo con gli studenti in classi sempre più affollate e sempre più difficili. Il fatto che fra gli insegnanti ci sia la più alta incidenza di malattie nervose vorrà pur significare qualcosa. Nella struttura essenziale la nostra scuola è ancora quella degli anni Cinquanta (stesse aule, articolazione simile del quadro orario, programmi di studio analoghi). La grande - e negativa - novità dei nostri tempi, cioè un mondo esterno che preme sui ragazzi precocemente, imponendo modelli di comportamento irriflessi e all'insegna dell'apparire, non può certo essere contrastata da una scuola sempre più debole, da insegnanti sempre più avviliti da un lavoro faticoso e non riconosciuto socialmente. Né possono bastare pochi "progetti" improvvisati presenti nei Pof dei vari Istituti o l'episodico intervento di qualche psicologo a contrastare un disorientamento e una disgregazione sociale che si manifesta con intensità particolare nei giovani. Senza una seria ripresa della scuola pubblica, senza condizioni di lavoro più dignitose per chi a scuola vive e lavora non ci potrà che essere un degrado progressivo. E la buona volontà dei singoli non basterà a frenarlo. La Cub scuola condanna l'idea di risolvere con l'uso della forza problemi che richiederebbero ben altri e più sofisticati interventi. Nel processo educativo le scorciatoie sono spesso pericolose; quella che ci serve è una buona scuola non una scuola presidiata da polizia e carabinieri. Esprime infine la propria solidarietà al preside dell'istituto "Boselli" che ha avuto il coraggio, in tempi di unanimismo imperante, di non accodarsi al coro monotono che richiede "legge e ordine". Per la CUB Scuola Giovanna Lo Presti
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