Comunicato stampa MIIP-ADPM-AIP



COMUNICATO STAMPA



Gravissime, irresponsabili e inconseguenti risultano le affermazioni
dell'On. Angela

Napoli, che nella seduta del 10 Ottobre della VII Commissione Camera ha
sbrigativamente

liquidato il problema del precariato asserendo il falso. In maniera
contraddittoria, nel suo

intervento l'Onorevole ha di fatto negato al precariato ciò che gli E'
proprio: esperienza,

conoscenza, professionalità, legittime aspettative, diritto al lavoro.

Facendo sua la "linea Aprea", l'On. Napoli mostra di non conoscere il
valore delle

parole: ha rimarcato infatti nel suo intervento come «il provvedimento in
esame non infici in

alcun modo la validità dei titoli acquisiti dalle diverse categorie dei
soggetti abilitati»,

affermando nel contempo che «coloro che hanno acquisito l'idoneità in
concorsi banditi circa

un decennio fa non sono presumibilmente provvisti dei requisiti necessari
per adempiere

adeguatamente l'essenziale funzione che sono chiamati a svolgere, anche
alla luce del fatto

che la scuola italiana non ha puntato in passato sulla predisposizione di
percorsi volti

all'innalzamento qualitativo del corpo docente.».

Ma la costruzione argomentativa palesemente contraddittoria serve in realtà
all'On.

Napoli solo a cercare di giustificare l'assurda sua richiesta: che nel
nuovo sistema di

reclutamento previsto dall'art. 5 vengano fornite garanzie esclusivamente
agli abilitati SSIS.

E gli altri abilitati?

Ricordiamo all'On. Napoli che di fronte allo Stato tutte le abilitazioni
hanno pari

dignità e valore, come E' stato riconosciuto dalla L.143/04. Visto che
l'On. Napoli intende

disconoscerne alcune, E' chiaro che il suo E' solo un bieco tentativo di
eliminare la maggior

parte del precariato, favorendone spudoratamente un'altra secondo la linea
portata avanti dal

Governo, il sottosegretario Aprea in testa.

Rammentiamo ancora all'Onorevole che il suo delirante discorso, fatto
all'interno del

Parlamento Italiano, costituisce un attacco infamante alla scuola italiana
tutta, con la quale le

suggeriamo di riprendere qualche contatto. Le facciamo infine presente, e
con forza, che i

precari oggettivamente costituiscono patrimonio per la scuola, possedendo
un "alto profilo

formativo e professionale" costituito da anni e anni di insegnamento, una o
più lauree

quadriennali, abilitazioni plurime, una mole di titoli culturali, che non
ha uguali all'interno

della scuola e che non appartiene e non apparterrà a nessuna categoria dei
docenti, tanto meno

alla nuova prevista dall'art 5.

Se tali affermazioni dell'On. Napoli costituiscono un esempio di arroganza
e una vera e

propria diffamazione, il tentativo ponziopilatesco di scaricare sui
precedenti Governi la colpa

originaria appare puerile. Infatti la politica di questo Governo - e dopo
un'intera Legislatura

di atti scellerati lo possiamo affermare ben a ragione - E' stata proprio
quella di servirsi dei

precedenti errori per aggravarne la portata, con irresponsabile
superficialità, ignoranza della

complessità delle questioni, integralismo, sempre rifiutando la via del
dialogo e della

mediazione, e perseguendo con caparbietà uno sciagurato disegno,
puntualmente evitando di

trovare soluzioni degne al presente.

Ragionevole sarebbe stato prefigurare un sistema di transizione che
prevedesse un

sistema di crediti chiaro e oggettivo rivolto a tutte le categorie degli
abilitati. Ragionevole

sarebbe stato dare definizione al nuovo sistema garantendo i diritti
acquisiti. Ragionevole e

necessario sarebbe stato non prescindere dalla Costituzione, con la quale
l'art. 5 fa a pugni.

Dobbiamo purtroppo constatare ancora una volta come gli interventi che questa

maggioranza va prefigurando appartengano solo alla categoria dell'insensato.

Sabato 15 Ottobre 2005



Movimento Interregionale Insegnanti Precari

Associazione Docenti Precari Milano

Associazione Insegnanti Precari Catania