TuttoscuolaNEWS n. 122



Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

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N. 122, 20 ottobre 2003


SOMMARIO

1. Gli alunni stranieri, l'Italia che cambia
2. D'Alema: no alla sindrome del punto e a capo/1
3. D'Alema: no alla sindrome del punto e a capo/2
4. Insegnanti nel mirino dei mass media
5. Venerdi' 24 ottobre: sciopero per le pensioni

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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.26/122:

- Tra i banchi di scuola altre 16 religioni oltre alla cattolica
- La babele delle lingue
- Spoils system, quando il troppo stroppia
- I Comuni: vogliono essere protagonisti  della  riforma  del  sistema
d'istruzione
- Moratti alla Camera: tempo pieno per tutti
- Timori nelle famiglie: scuola a pagamento?
- Stato giuridico dei docenti ñ Parlamento e sindacati divisi

Per consultarle: http://www.tuttoscuola.com/focus
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1. Gli alunni stranieri, l'Italia che cambia

232  mila  alunni  stranieri  nelle  scuole  italiane  (3  ogni  cento
studenti), 51 mila in piu' dell'anno scorso (+28%). La scuola italiana
ha sempre piu' colori.
Ecco i ìpiu'î dell'interculturalita' che si vive nelle nostre aule: la
nazionalita' piu' diffusa?  Gli  albanesi  (40  mila).  La  religione?
Musulmana   (90  mila).  189  le  nazionalita'  rappresentate,  16  le
religioni professate oltre quella cattolica.
I dati relativi agli alunni stranieri nelle scuole italiane per l'anno
2002-2003,    di   prossima  pubblicazione  da  parte  del  ministero
dell'Istruzione, sono stati in parte anticipati dallo stesso ministero
nel corso di un convegno promosso dal CIDII (www.roma-intercultura.it)
e sono stati elaborati da Tuttoscuola. Confermano  definitivamente  la
natura strutturale del fenomeno migratorio con tendenza allo  sviluppo
che potrebbe portare nel 2010 il tasso di presenza degli  studenti  di
nazionalita' non italiana al 6%  dell'intera  popolazione  scolastica,
cioe' ai livelli dei principali paesi europei dove  l'integrazione  si
e' ormai stabilizzata a quote per noi impensabili.
Due alunni stranieri su tre si trovano in scuole del nord  (Milano  ne
ha 24.500), anche se la provincia con  la  piu'  alta  percentuale  di
studenti non italiani e' Prato (7,9%).
Dietro ognuno dei 232 mila  alunni  c'e'  una  famiglia,  prova  della
crescente situazione di stabilita' e  di  presenza  consolidata  degli
stranieri.
Le 189 nazionalita' rappresentate dagli alunni  iscritti  (l'Istat  ha
censito 195 nazionalita' in tutto il mondo) dimostrano che il fenomeno
migratorio non e' conseguenza soltanto di eventi politici straordinari
che    hanno   interessato  alcuni  Paesi,  e  non  ha  quindi  valore
transitorio, congiunturale.
E' la globalizzazione dell'emigrazione quella che emerge. Uno speciale
con    dati,    statistiche    e    analisi   e'   pubblicato   su
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2. D'Alema: no alla sindrome del punto e a capo/1

ìLa scuola non puo' sopportare una rivoluzione ogni cinque  anniî.  Lo
ha detto Massimo D'Alema in occasione di un seminario a  inviti  sulla
politica scolastica  promosso  dalla  Fondazione  Italianieuropei,  il
think-tank (o  pensatoio)  riformista  da  lui  presieduto  insieme  a
Giuliano Amato.
D'Alema ha messo  in  guardia  i  responsabili  della  coalizione  dal
lasciarsi sedurre dalla voglia di  un  nuovo  punto  e  a  capo  sulla
scuola, in caso di cambiamento alla guida del Governo.
Se sara' l'Ulivo a succedere all'attuale maggioranza di centro-destra,
in materia  di  riforma  scolastica  ñ  ha  sostanzialmente  affermato
l'ex-presidente del Consiglio - sarebbe grave per la  scuola  cambiare
nuovamente, cancellando totalmente l'impianto morattiano.
La scuola non potrebbe sopportare una nuova riforma, un nuovo punto  e
a capo come ha voluto il centro-destra appena arrivato al Governo.
Non si puo'  non  essere  d'accordo  su  questo  con  il  parlamentare
diessino che, evidentemente, sta assumendo  consapevolezza  del  fatto
che la scuola, da troppo tempo sottoposta ad  annunci  di  cambiamento
che    si   contraddicono  tra  di  loro  e  che  tardano  comunque  a
concretizzarsi, sta lentamente andando alla deriva pericolosa  di  una
demotivazione e disaffezione accompagnate da  disorientamenti  sul  da
farsi che potrebbe rendere  problematico  il  successivo  recupero  di
condivisione e partecipazione all'innovazione.


3. D'Alema: no alla sindrome del punto e a capo/2

La sortita  di  D'Alema  e'  ancora  piu'  apprezzabile  se  riesce  a
sottrarsi al rischio di  confondere  il  lontano  con  il  vicino,  la
prospettiva con il presente, non distogliendo l'attenzione dalle  cose
concrete e dai fatti reali.
Per questo le forze politiche anche di opposizione dovrebbero  rendere
chiari gli obbiettivi sui punti condivisibili della riforma, e,  sugli
aspetti critici, avanzare subito proposte innovative e agili.
Uno dei punti sui  quali  D'Alema  manda  al  governo  un  segnale  di
disponibilita'   riguarda  il  ìsistema  di  istruzione  e  formazione
professionaleî,  cioe'  il  famoso  (e  finora  demonizzato)  ìsecondo
canaleî. Sempre che la Moratti tenga fede al suo impegno di garantirne
nei fatti la ìpari dignita'î con il sistema dei  licei,rafforzando  il
ruolo  della  formazione  per  contenere  l'inefficienza  del  sistema
scolastico che perde oltre il 30% degli alunni.
Un altro punto sul quale  potrebbero  convenire  tutti  e'  costituito
dall'alternanza scuola lavoro che  deve  favorire  l'integrazione  tra
scuola e mondo del lavoro e una maggiore  adesione  dei  contenuti  di
apprendimento alle innovazioni del sistema produttivo.

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4. Insegnanti nel mirino dei mass media

Da alcune settimane la grande stampa,  con  in  testa  il  settimanale
ìL'Espressoî, ha acceso i riflettori sul mondo degli insegnanti. Anche
il ìCorriere della seraî ha condotto un'importante inchiesta a puntate
(nella quale indicava come principale fonte di  informazione  per  gli
operatori    scolastici,    insieme   al   sito  del  Miur,  proprio
tuttoscuola.com).
Qual    e'   l'immagine   dei  docenti  fotografata  dalle  inchieste
giornalistiche? Frustrati, depressi, scoppiati. Anzi, ìburn outî, come
adesso va di moda  dire  dei  docenti,  alle  prese  con  piu'  fronti
bollenti: la scarsa retribuzione (altro che salario europeo!), i tagli
di organico, le incertezze sulla  riforma,  e  soprattutto  il  crollo
dell'autostima e della considerazione sociale.
Ma la caduta dell'immagine pubblica degli insegnanti non  si  registra
soltanto in Italia. Una recente ricerca comparativa  realizzata  dalle
Confindustrie di otto Paesi (Italia compresa),  presentata  la  scorsa
settimana al MIUR, mostra che le cose vanno piu' o meno  nello  stesso
modo anche  altrove,  con  qualche  eccezione,  soprattutto  nell'area
scandinava.
Un po' sorprendente e' il fatto che sullo specifico punto  riguardante
la questione della considerazione sociale degli  insegnanti  italiani,
il giudizio sintetico che compare nella  ricerca  sia  ìdiscretoî.  Ma
forse si tratta di un problema di traduzione. Nella versione originale
inglese il termine utilizzato e' ìmoderateî,  che  piu'  propriamente,
nel contesto  in  cui  compare,  andrebbe  tradotto  con  parole  come
ìmodestoî, ìmediocreî, al massimo ìmedioî o ìintermedioî.

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esteri provenienti dal Belgio, Olanda, Francia, Gran Bretagna,
Svizzera, Austria, Repubblica Ceca, Germania, Polonia, Spagna,
Danimarca, Svezia, Ungheria, Irlanda e Portogallo e l'allargamento
delle proposte sul turismo verde

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5. Venerdi' 24 ottobre: sciopero per le pensioni

No alla cancellazione delle pensioni di anzianita' e no ai 40 anni per
la pensione: sono questi i due obiettivi dello sciopero proclamato per
il 24 ottobre contro l'annunciata riforma delle pensioni.
Nell'autunno del 1994  scese  in  piazza  un  milione  di  lavoratori,
pubblici e privati, contro  l'ipotesi  di  riforma  pensionistica  del
primo Governo Berlusconi. Fu quella la spinta decisiva verso la  crisi
di governo che la defezione della Lega rese definitiva.
Un anno dopo il governo Dini varo' la riforma  delle  pensioni  (legge
335/1995).
I contenuti del progetto di riforma del centro destra, gia'  preparati
da talune modifiche del primo Governo Amato e in buona misura ripresi,
in toni soft dalla successiva  riforma  Dini,  andavano  a  ridurre  o
annullare molti diritti dei dipendenti pubblici.
L'adesione a quello sciopero fu ampia.
Questa volta c'e' in palio la previsione, tra cinque anni, di  portare
l'uscita dalla pensione a 40 anni di  servizio,  annullando  l'attuale
diritto a lasciare il servizio con 35 anni di servizio e 57 di eta'.
C'e' anche l'incentivo di un bonus per  chi  rinuncia  a  lasciare  in
anticipo il servizio pur avendo raggiunto l'anzianita' di 35  anni  di
contributi.
Si avrebbe diritto ad un aumento in busta  paga  di  circa  il  32,7%,
stimato, per il personale scolastico statale, tra i  460  euro  per  i
collaboratori scolastici e i 775 per i  docenti  delle  superiori.  Al
mese.
Come    contorno  e  sostegno  allo  sciopero  non  mancheranno  altre
motivazioni di piu' facile presa, come la questione del  precariato  e
della riforma.


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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.22/118:

Tra i banchi di scuola altre 16 religioni oltre alla cattolica

I ragazzi stranieri in classe non costituiscono solamente un  problema
di razze e di nazionalita'.  C'e'  anche  la  situazione,  ancor  piu'
delicata, delle religioni che le  loro  famiglie  professano.  Ecco  i
dati: (Ö) http://www.tuttoscuola.com/focus


La babele delle lingue

189 nazionalita' censite dal Miur tra i ragazzi stranieri nelle nostre
scuole, 16 religioni professate dalle loro famiglie secondo una  stima
di Tuttoscuola; e le lingue? (Ö) http://www.tuttoscuola.com/focus


Spoils system, quando il troppo stroppia

Lo scorso 8 ottobre sono scaduti gli incarichi di studio conferiti  ai
direttori generali dopo la rimozione dall'incarico di funzione  di  un
anno fa.
Cinque di essi hanno preferito (Ö) http://www.tuttoscuola.com/focus


I Comuni: vogliono  essere  protagonisti  della  riforma  del  sistema
d'istruzione

La scuola e' stata al  centro  dei  lavori  dell'assemblea  dell'Anci,
generale dei Comuni.
Qual e' la posizione dei Comuni italiani sulla scuola?
Innanzitutto considerano (Ö) http://www.tuttoscuola.com/focus


Moratti alla Camera: tempo pieno per tutti

Letizia    Moratti  ha  rassicurato  tutti:  pur  nella  ridefinizione
organizzativa del  tempo  scuola,  il  tempo  pieno  sara'  confermato
nell'attuale    quantita'  (40  ore  settimanali)  con  impiego  degli
insegnanti.
Ora pero' dovra' mettere mano al testo del decreto, altrimenti le  sue
rassicurazioni    saranno    solo    parole    (Ö)
http://www.tuttoscuola.com/focus


Timori nelle famiglie: scuola a pagamento?

Da diverso tempo  circola  in  molte  scuole  la  convinzione  che  le
attivita'    scolastiche   pomeridiane  diventeranno  a  carico  delle
famiglie.
La    notizia    prende    sempre    piu'    consistenza    (Ö)
http://www.tuttoscuola.com/focus


Stato giuridico dei docenti ñ Parlamento e sindacati divisi

Alla ripresa autunnale dei lavori  parlamentari  e'  iniziato  l'esame
delle due proposte della maggioranza che, data la quasi identita'  dei
testi, verranno probabilmente unificate.
La    cadenza   dei  lavori  fa  capire  che  si  fa  sul  serio  (Ö)
http://www.tuttoscuola.com/focus


E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:

- Primo giorno utile di presentazione delle liste per l'elezione delle
RSU
ñ Rinvio Piano di Azione "Studenti in strada"
ñ Sciopero scuola
ñ Formazione per responsabili di direzione scuole paritarie
ñ Insediamento commissione elettorale per rinnovo RSU
- Elezioni dei rappresentanti degli Studenti nelle Consulte
ñ Rinnovo consigli di classe, interclasse e intersezione
ñ Approvazione programma annuale
ñ borse di studio e prestazioni ENAM
ñ Candidature progetto pilota valutazione del servizio scolastico
ñ Convegno europeo ìSviluppo capitale umanoî ñ Milano
- Convegno europeo ìValutazione sistemi  istruzione  e  formazioneî  ñ
Frascati
ñ Audizione degli studenti disabili al Parlamento europeo
ñ RSU: termine ultimo di presentazione delle liste elettorali


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