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L'insegnante di sostegno e il drago
- Subject: L'insegnante di sostegno e il drago
- From: "CUB Scuola" <cubscuola.torino at tin.it>
- Date: Mon, 22 Sep 2003 20:42:05 +0200
L'insegnante di sostegno e il drago "…lo stato ha precise responsabilità nei confronti degli alunni disabili, ma non può trasformarsi in un centro sociale…. Prima di tutto, bisogna creare un nuovo tipo di insegnante. Di qualsiasi materia si occupi dovrà essere in grado di trattare anche con gli alunni con disabilità. Verrà formato con questo obiettivo, e non esisteranno più gli insegnanti di sostegno: in questo modo si eviterà lo stigma dell'insegnante dedicato." Rosario Drago, Consigliere della Moratti ed ex dirigente dell'Associazione Nazionale Presidi Da un'intervista al sito www.superabile.it Giacché lo stigma era anticamente il marchio impresso sulla fronte di un malfattore o di uno schiavo, scopriamo che secondo Rosario Drago essere un insegnante di sostegno significa svolgere un'attività abbietta o degradante. Un'ennesima dimostrazione del rispetto che ha l'amministrazione nei confronti, in genere, dei docenti e, in particolare degli insegnanti di sostegno che, con enorme fatica ed a proprie spese, hanno sviluppato negli anni esperienze e competenze preziose per la scuola pubblica. D'altronde, secondo questo signore, garantire l'insegnamento di sostegno corrisponde a trasformare la scuola in un centro sociale anche se non ci è chiaro se si riferisce a quelli occupati o a quelli gestiti dai comuni, ma poco conta. Ci limitiamo a segnalare che: · E' assolutamente evidente che la politica di taglio degli organici e di aumento del numero di alunni per classe, anche in presenza di alunni portatori di handicap, dimostra come il governo non abbia alcuna intenzione di affrontare la questione della disabilità con le necessarie risorse umane e strutturali. · Il vero obiettivo di una scelta del genere è l'espulsione dalla scuola pubblica sia degli alunni in difficoltà che di decine di migliaia di insegnanti e la creazione dell'ennesimo lucroso mercato per agenzie private che potranno "offrire" alle famiglie ed alle scuole la loro attività. · Se, poi, l'assistenza agli alunni disabili sarà scaricata sugli enti locali ne conseguirà, come inevitabile effetto, una radicale differenziazione della qualità del servizio fra comuni ricchi e comuni poveri alla faccia del diritto a una scuola di buona qualità su tutto il territorio nazionale. Si tratta, quindi, di sviluppare un'iniziativa forte sul diritto al sostegno come parte del diritto a una scuola di qualità per tutti i cittadini e di affermare con forza che, se qualcuno merita di essere stigmatizzato, è proprio questo signore. E' necessario che su questo terreno agiscano assieme le famiglie, gli insegnanti, le associazioni dei genitori dei ragazzi disabili. Mobilitiamoci subito per battere questo progetto
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