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"La nonviolenza non ha sconfitto Hitler..."
- Subject: "La nonviolenza non ha sconfitto Hitler..."
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 08 Jul 2003 17:05:31 +0200
Luoghi comuni: "La nonviolenza non ha sconfitto Hitler e non sconfiggera' l'Impero della
globalizzazione neoliberista". La mia risposta: Fu un popolo disarmato, il popolo dell'India, a sconfiggere la forza di occupazione britannica. Fu la pratica nonviolenta a rovesciare strutture razziste e ingiuste come quelle sfidate da Gandhi e King. Ma persino di fronte a questi clamorosi successi, e all'infinita' di altri che potrei citare, mi si dice: "Si', ha funzionato perche' gli Inglesi non erano i nazisti, perche' i razzisti degli stati del Sud degli Usa non erano nazisti. Se lo fossero stati...". In primo luogo, non abbiamo modo di sapere se un'opposizione nonviolenta di massa avrebbe o no sconfitto Hitler, per il semplice motivo che essa non e' stata tentata. Ma all'interno dell'Europa occupati dai nazisti abbiamo dei ben documentati casi di successi nonviolenti. Citero' ad esempio la Danimarca, dove la resistenza nonviolenta fu guidata dal re in persona: egli comincio' con il dichiarare che se gli ebrei danesi fossero stati forzati ad indossare la "stella di Davide" lui sarebbe stato il primo a portarla. E quando i nazisti si mossero per arrestare e deportare gli ebrei danesi, autorita' e popolazione del paese riuscirono a trasferirli sani e salvi in Svezia nel giro di sole 48 ore. In Bulgaria, la gente sedette sui binari dei treni e impedi' che essi partissero con gli ebrei a bordo verso i campi di sterminio. In Italia, si', proprio da noi, dei treni subirono misteriosi ritardi e furono indirizzati sui binari "sbagliati", di modo che non arrivarono mai ai campi. In Norvegia, la protesta degli insegnanti fu in grado di contrastare la nazificazione e potrei continuare. L'altra parte della risposta concerne un mito, e cioe' che tutte le nefandezze del nazismo siano senza paragoni. Sfortunatamente non e' cosi'. La brutale dominazione belga del Congo ha ucciso svariati milioni di africani. E c'era ben poco di "gentile" nella dominazione britannica dell'India o in quello che la comunita' di colore statunitense dovette soffrire. L'ultima cosa che voglio mettere nella mia replica e' una verita': non tutte le lotte si vincono. Non le vincono tutte ne' i pacifisti, ne' i terroristi, ne' gli eserciti, ne' le corporazioni economiche. La nonviolenza non vince sempre: e questa non e' una ragione per abbandonarla, non piu' di quanto lo sia per i militaristi abbandonare le armi ove esse falliscano. La differenza e' che la nonviolenza non desidera la cancellazione e la morte e la distruzione dei suoi avversari, ma un cambiamento radicale dell'intera situazione. Una differenza non da poco. Riflessioni a cura di Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) --- Fonte: La nonviolenza è in cammino Dalla stessa fonte proviene l'opuscolo MOMENTI E METODI DELL'AZIONE NONVIOLENTASi ringrazia Peppe Sini per il prezioso lavoro di documentazione, riflessione ed informazione realizzato con la rivista telematica "La nonviolenza è in cammino".
Per altre informazioni: Centro di ricerca per la pace di Viterbo Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
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