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26/05 Torino: presidio alla direzione scolastica regionale del Piemonte
- Subject: 26/05 Torino: presidio alla direzione scolastica regionale del Piemonte
- From: "cubscuola torino" <cubscuola.torino at tin.it>
- Date: Thu, 22 May 2003 16:54:12 +0200
CUB Scuola Corso Regio Parco 31 bis, 10152 Torino Telefax 011282929 e mail cubscuola.torino at tin.it http://www.cubscuolatorino.netfirms.com/ Lunedì 26 maggio alle 17 Presidio alla Direzione Scolastica Regionale in Via Pietro Micca 20 Per richiedere il ritiro del Decreto Interministeriale e della C.M. n° 27 chiaramente incompatibili con una scuola di qualità e contro la Riforma Moratti La CUB Scuola, fa proprio quanto stabilito dagli insegnanti presenti all'Assemblea delle RSU tenutasi presso l'ITIS «Avogadro» il 19 maggio 2003, contro i disastri derivanti dall'applicazione del Decreto di «riconduzione a 18 ore di tutte le cattedre»: - fine della continuità didattica dei docenti nelle classi e degli allievi nelle sezioni a seguito della trasformazione di molte cattedre da «ordinarie» in «interne»; - fine della possibilità di proseguire progetti su classi parallele di recupero delle carenze degli allievi, realizzabili solo attraverso l'utilizzo di «ore a disposizione»; - fine della libertà d'adozione, da parte dei docenti, dei libri di testo, il cui acquisto, in caso di eccessivi cambiamenti degli insegnanti sui corsi e sulle sezioni, potrebbe comportare un aggravio di costo per le famiglie; - mancanza di sicurezza degli allievi a fronte della diminuzione delle ore previste per le sostituzioni degli insegnanti assenti; - impossibilità di potere continuare a mantenere aperte le biblioteche di istituto in orario scolastico; - impossibilità di continuare a garantire le consuete attività scolastiche ed extrascolastiche (effettuabili solo con sostituzione da parte di colleghi): viaggi di istruzione, visite didattiche, visioni teatrali e cinematografiche, partecipazione a convegni; - fine della collegialità della programmazione da parte dei Consigli di classe, sicuramente resa virtuale dalla dispersione dei docenti su corsi disparati; - impossibilità per molti precari pluriabilitati, di ottenere supplenze, poiché il Decreto determina, letteralmente, la scomparsa delle cattedre fino ad ora occupate da questi colleghi, rimandandone l'assunzione stabile a non si sa quando La mobilitazione, il blocco dell'adozione dei libri di testo, i presidi come quello di sabato scorso al Salone del Libro si legano al più generale sviluppo di un movimento in difesa della scuola pubblica e dell'organico che ci tocca tutti dagli ATA ali Insegnanti Tecnico Pratici, dai precari agli insegnanti ed ATA fuori ruolo. Allarghiamo il fronte dell'opposizione ad un governo che vuole rottamare la scuola pubblica. Al Ministro dell'Istruzione Università e Ricerca Moratti Al Sottosegretario all'Istruzione, on. Aprea Al Dirigente Generale Regionale dott. Catalano Alle Segreterie Nazionali, Regionali e Provinciali delle OO.SS. All'Assessore all'Istruzione della Regione Piemonte All'Assessore all'Istruzione della Provincia di Torino Alle Forze Politiche Alle Associazioni dei Genitori Alle Associazioni studentesche Agli Organi di Stampa Oggetto: richiesta di ritiro del D.I. e della C.M. 27 del 7/3/2003 sugli organici Gli insegnanti presenti all'Assemblea delle RSU tenuta presso l'ITIS "Avogadro" di Torino in data 19 maggio 2003, facendosi carico delle forti preoccupazioni espresse, nel corso delle riunioni degli Organi Collegiali delle rispettive scuole e degli incontri con i genitori, in merito alla prevedibile caduta di qualità dell'offerta formativa derivante dall'applicazione del Decreto di "riconduzione a 18 ore di tutte le cattedre": - sulla continuità didattica dei docenti nelle classi e degli allievi nelle sezioni a seguito della trasformazione di molte cattedre da "ordinarie" in "interne"; - sulla possibilità di proseguire progetti modulari su classi parallele di recupero delle carenze degli allievi, realizzabili solo attraverso l'utilizzo di "ore a disposizione"; - sulla libertà di adozione da parte dei docenti dei libri di testo, il cui acquisto, in caso di eccessivi cambiamenti degli insegnanti sui corsi e sulle sezioni, potrebbe comportare un aggravio di costo per le famiglie; - sulla sicurezza degli allievi a fronte della diminuzione delle ore previste per le sostituzioni degli insegnanti assenti; - sulla possibilità di potere continuare a mantenere aperte le biblioteche di istituto in orario scolastico; - sulla possibilità di continuare a garantire, più in generale, le consuete attività scolastiche ed extrascolastiche (effettuabili solo con sostituzione da parte di colleghi): viaggi di istruzione, visite didattiche, visioni teatrali e cinematografiche, partecipazione a convegni; - sulla collegialità della programmazione da parte dei Consigli di classe, sicuramente resa più problematica dalla dispersione dei docenti su corsi disparati; - sull'impossibilità per molti docenti assunti a tempo determinato, pluriabilitati, di proseguire la loro opera nelle classi, dal momento che il Decreto determina, letteralmente, la scomparsa delle cattedre fino ad ora occupate da questi colleghi, rimandandone, di conseguenza, l'assunzione stabile sine die; invitano, a nome dei colleghi, dei genitori e degli studenti delle rispettive scuole, il MIUR e le autorità preposte, a prendere atto dei numerosi effetti negativi che il Decreto sugli organici - rispondente unicamente alla logica contabile del risparmio - determinerà in modo permanente sulla didattica e sul funzionamento stesso delle scuole; chiedono, essendo la scuola un bene pubblico che la collettività deve garantire a tutti i cittadini nel migliore dei modi, il ritiro del Decreto Interministeriale e della C.M. n° 27 del 7/3/2003, chiaramente incompatibili con una scuola di qualità; chiedono alle Organizzazioni Sindacali di categoria e alle Forze Politiche di farsi carico, nelle rispettive sedi, del problema. Torino, 19 maggio 2003
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