Imbarazzismi



Un libro per avvicinarsi alle questioni interculturali...

Imbarazzismi
Quotidiani imbarazzi in bianco e nero
Un giorno, in classe, durante un incontro sull'interculturalismo, chiesi ai
ragazzi di darmi una definizione del termine "razzismo".
Subito, il più sveglio esclamò:
"Il razzista è il bianco che non ama il nero!"
"Bene!" dissi. "E il nero che non ama il bianco?"
Mi guardarono tutti stupiti ed increduli con l'espressione tipo: "Come può
un nero permettersi di non amare un bianco?"

Si leggono in meno di un'ora ma fanno pensare per tanto, tanto tempo.
Perché gli "imbarazzi quotidiani" che qui vengono ritratti non coinvolgono
tanto i razzisti convinti, quanto la maggioranza di noi italiani "brava
gente", ben disposti verso gli altri, volenterosi, pronti a simpatizzare
con lo straniero, eppure, in fondo in fondo, provinciali, spesso ignoranti,
fondamentalmente razzisti.
Kossi Komla-Ebri, medico italo-togolese, nato in Togo ma in Italia dal
1974, racconta episodi spassosi capitati alla sua famiglia e ai suoi amici:
scene di vita quotidiana ambientate nei nostri ospedali, negli uffici
pubblici, nei treni locali, nelle cartolerie, ai giardinetti... Episodi
apparentemente insignificanti, parole dette senza pensare, talvolta senza
aver "collegato il cervello", insomma... situazioni imbarazzanti proposte
con leggerezza e senso dell'umorismo.
Ecco allora un giovane togolese, sposato con un'italiana, che passeggia nei
giardini pubblici con i due figlioletti e un'anziana signora che, con
amorevole compassione, afferma: "Oh, por diavul, ga tucà fa ul
baby-sitter!". Perché, certo, quel giovane non può essere il padre dei due
bimbi. Identica è la compassione che caratterizza la lezione di geografia
che l'autore è costretto a sorbirsi nello scompartimento di un treno
locale: "Tu da che paese Africa venire?" (...) "Ah Togo! Nel tuo dialetto
forse dire "Togo", ma noi in italiano dire "Congo". Tu capire? Congo!".
Ma c'è anche il signore sulla cinquantina che, incrociando Komla-Ebri con
due carrelli davanti al supermercato, emette un fastidioso "ssst" e
schioccando le dita gli fa cenno di sistemare anche il suo carrello.
Evidentemente ha fatto la somma "negro + carrelli = povero
extra-comunitario che sbarca il lunario".
E poi c'è Gratus che, uscito da scuola, cerca di comprare un quaderno in
una cartoleria e viene bloccato dal commerciante, affetto da "sindrome da
vù-comprà", con un frettoloso "No, grazie, non compriamo niente!".
Ma se gli italiani non fanno una bella figura, stessa sorte capita anche ai
nostri vicini europei. Basti citare l'amico tedesco che si dice avido di
conoscere altre culture e, dopo pochi giorni di vacanza africana, chiede
nervosamente all'autore: "Ma perché camminate così e fate tutto con tanta
lentezza? Perdete troppo tempo! Perché mangiate tutti assieme nello stesso
piatto? Non è igienico!". A niente valgono le spiegazioni di Kossi che
quello è, appunto, il loro modo di camminare e di mangiare, e che non
accettarlo significa non accettare la sua cultura.
Bella figura fa anche il "professore di fede liberista-avanguardista" che
più volte invita Kossi a passare il fine settimana con la sua famiglia: non
riesce "proprio a capire come fa la gente ad essere razzista" ma,
all'ipotesi di uno sposo togolese per la figlia, risponde con un
imbarazzato: "Beh... questa è un'altra cosa!".

Imbarazzismi. Quotidiani imbarazzi in bianco e nero di Kossi Komla-Ebri
63 pag. Euro 6.20 - Edizioni Dell'Arco-Marna
ISBN 88-7203-174-5

Le prime righe
"Bel negro, vuoi guadagnarti 500 lire?"
Un giorno uscivo dal supermercato con mia moglie, che è un'italiana.
Avevamo fatto tanta spesa da riempire due carrelli. Dopo aver caricato il
tutto nel portabagagli della macchina, mia moglie mi spinse i due carrelli
da riportare per recuperare le due 500 lire.
M'incamminavo con i miei due carrelli, quando sentii dietro le spalle un
"ssst!" accompagnato da uno schioccare di dita. Mi girai e vidi un signore
sulla cinquantina farmi segno con l'indice di avvicinarmi, ed abbozzare il
gesto di spingere il suo carrello verso di me. Lo guardai con
un'espressione che mia moglie descrisse poi come carica di lampi e fulmini.
Comunque il mio sguardo doveva essere stato eloquente, perché lo vidi
trattenersi il suo carrello e portarselo per conto suo.
Senz'altro, visto il colore della mia pelle e il gesto d'affido dei
carrelli da parte della mia signora, il "sciur" aveva fatto la somma
deduttiva: negro + carrelli = povero extracomunitario che sbarca il lunario.
Tornando alla macchina, vidi la mia dolce metà, che conoscendo la mia
permalosità, si contorceva dalle risate. Mi misi poi a ridere anch'io.
Ora ogni volta che andiamo a fare la spesa, lei mi spinge, ammiccando, il
carrello con voce scherzosa: "Ehi bel negro, vuoi guadagnarti 500 lire?"

©2002 Gruppo Solidarietà Come/Edizioni dell'Arco
In coedizione con:
In coedizione con: Marna Edizioni

L'autore
Kossi Komla-Ebri, nato a Togo nel 1954 è cittadino italo-togolese residente
a Ponte Lambro (CO). In Italia dal 1974, si laurea a Bologna nel 1982 in
Medicina e Chirurgia. Oggi lavora presso l'Ospedale Fatebenefratelli di
Erba. Nel 1997 vince il primo premio della sezione narrativa del terzo
concorso letterario Eks&tra di Rimini con il racconto Quando attraverserò
il fiume. Autore di diversi racconti, articoli e saggi, è coautore con Aldo
Lo Curto di Afrique - La santé en images che viene distribuito
gratuitamente nei villaggi africani di diversi paesi, per divulgare
un'educazione sanitaria fra le popolazioni locali. Occupa il suo tempo
libero come mediatore interculturale nel mondo della scuola.