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TUTTOSCUOLA NEWS n. 53
- Subject: TUTTOSCUOLA NEWS n. 53
- From: Tuttoscuola <mailing at tuttoscuola.com>
- Date: Mon, 27 May 2002 12:01:42 +0200
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. http://www.tuttoscuola.com ************************************************************ N. 53, 27 maggio 2002 SOMMARIO 1. Arriva il concorso dei dirigenti: al via il ridimensionamento delle scuole? 2. Riforma Moratti/1: caccia all' "agnello sacrificale" 3. Riforma Moratti/2: ritorna il tempo delle sperimentazioni? 4. Commissioni di maturita': quanti soldi e quando? 5. Contratto scuola 2002-2005: a giugno si parte, obiettivo stipendi Ue 6. L'integrativo per i dirigenti scolastici e' cosa fatta 7. Sono 15 milioni gli italiani senza licenza media 8. Organi collegiali: lavori fermi e dibattito in corso 1. Arriva il concorso dei dirigenti: al via il ridimensionamento delle scuole? Sara' un concorso dimezzato, perche' riguardera' soltanto i presidi incaricati. Servira' a coprire 1.500 posti, che il ministero dell'istruzione stima pari alla meta' di quelli vacanti: a breve uscira' il bando del corso-concorso per dirigenti scolastici, ma i conti non tornano. Perche'? Se infatti i 1.500 posti messi a disposizione del concorso riservato ai presidi incaricati sono la meta' di tutti quelli vacanti, vuol dire che il MIUR calcola un totale di 3.000 posti da coprire, anziche' i 3.500 stimati qualche mese fa (mentre l'Anp ne stima addirittura 4.000). Mancano al computo 500 o forse 1.000 posti che non verrebbero messi a concorso. Domanda: si tratta di posti che quindi potrebbero essere cancellati definitivamente? In questo quadro prenderebbe consistenza, infatti, l'ipotesi che il Governo si prepari alla "ridefinizione dei criteri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche", come proponeva con propria nota del 2 agosto scorso il ministro Moratti nel suo carteggio con il ministro Tremonti (criticato in Parlamento da varie interrogazioni di deputati e senatori). Se fosse davvero questa la via per la riduzione di spesa scelta dal Governo, il numero delle istituzioni scolastiche, oggi circa 10.600, potrebbe ridursi notevolmente (di 500, 1.000 posti?), con un consistente risparmio quantificabile fino a 200 milioni di euro annui (v. TuttoscuolaNEWS n. 49 del 29 aprile) per la conseguente contrazione di organico dei dirigenti, dei direttori e assistenti amministrativi. E il numero medio di studenti per ogni scuola salirebbe in modo consistente, soprattutto nelle istituzioni della fascia dell'obbligo. Resta poi da chiarire la sorprendente esclusione (momentanea) del corso-concorso ordinario. Perche' dopo mesi di stallo della questione concorso dirigenti, ora si e' sbloccata solo la parte relativa al concorso riservato (con il quale secondo qualcuno si e' voluto "onorare" un impegno elettorale)? 2. Riforma Moratti/1: caccia all' "agnello sacrificale" In questa fine d'anno scolastico ciascuno fa i suoi bilanci: il ministro Moratti, dopo aver incassato a inizio stagione qualche successo sul fronte della sistemazione del personale (ricordiamo le 62.000 nuove assunzioni, diventate poi 68.000), e aver varato in pochi mesi la cornice del proprio progetto di riforma, sta vedendo allungarsi oltre le sue previsioni i tempi di approvazione della legge di delega. Cio' peraltro non per azioni ostruzionistiche da parte dell'opposizione (almeno per ora), quanto per i tempi tecnici che caratterizzano il passaggio parlamentare. Che previsioni si possono fare? Considerando che il 29 maggio e' il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi parlamentari, e' prevedibile che anche questa settimana scivoli via senza sostanziali passi avanti. Dopo questa fase preparatoria, iniziera' il vero confronto parlamentare. Sembra che l'opposizione, pur manifestando una contrarieta' di principio sul disegno complessivo e in particolare sullo strumento della delega al Governo, sia orientata per un iniziale atteggiamento di parziale apertura, teso a verificare la disponibilita' da parte della maggioranza ad apportare delle modifiche alla proposta Moratti. Non si avra' quindi subito un "muro contro muro". Se le cose andassero cosi', che scenario si potrebbe immaginare? L'"agnello sacrificale" offerto dalla maggioranza potrebbe essere l'ingresso anticipato nella scuola dell'infanzia, che d'altra parte non convince molti esponenti del Polo, a partire dallo stesso presidente della commissione Istruzione del Senato Asciutti (Forza Italia). Qualora fosse confermato invece l'anticipo alle elementari, la scuola materna vedrebbe ridotta a due anni e mezzo la permanenza di molti degli iscritti, con un conseguente impatto sull'organizzazione del servizio. Se su questi temi sembrano possibili delle mediazioni, piu' difficile appare un accordo sul nodo della precoce canalizzazione della popolazione studentesca tra il percorso liceale e quello della formazione professionale, e su quello della quota regionale dei programmi di studio, che potrebbe sovrapporsi ad una compiuta autonomia didattica delle scuole. Si preannuncia in ogni caso un'estate calda. 3. Riforma Moratti/2: ritorna il tempo delle sperimentazioni? I tempi parlamentari frenano dunque i propositi del ministro Moratti di avviare sin dal prossimo anno la sua riforma. Non essendo percorribile (anche per motivi di legittimita' costituzionale) il ricorso allo strumento del decreto legge, ci sarebbero in linea teorica delle azioni ñ peraltro non poche ne' di scarso rilievo ñ che un ministro puo' attivare in via amministrativa. Lo strumento principe in materia, almeno nel mondo dell'istruzione, e' stato e continua ad essere la sperimentazione, accompagnata e sostenuta dalla formazione in servizio del personale. Anche nelle precedenti legislature i ministri (e le direzioni generali, allora assai piu' potenti) hanno realizzato importanti innovazioni per questa via. Certo, non sara' possibile sperimentare gia' nel prossimo anno scolastico le molte novita' contenute nel disegno di legge, ne' quelle, per certi aspetti ancora piu' rilevanti, contemplate nel rapporto del gruppo di lavoro Bertagna, successivamente sviluppate da quest'ultimo. Ma ecco una sorpresa a riguardo: e' gia' stato realizzato dal professore bresciano un progetto di formazione a distanza sulla nuova riforma, con tre moduli predisposti per l'Indire (se ne offre una dettagliata indicazione nel numero di giugno di "Tuttoscuola"). Se dunque anche per attuare le sperimentazioni ci vogliono dei tempi tecnici, certamente si potrebbero mettere in moto gia' dai prossimi mesi diversi meccanismi di prova. Sembra che a viale Trastevere ci stiano pensando seriamente. Intanto sul fronte della riforma c'e' molto fermento nella societa' civile: ecco un taccuino delle iniziative che punteggiano questa fine d'anno scolastico: sabato scorso 25 maggio il corteo di Bologna, aperto dallo striscione "SOS scuola pubblica"; mercoledi' 29 maggio, a Roma (presso l'ITC "Lombardo Radice") il convegno "Si puo' fermare l'innovazione? Scuole a confronto", convocato da un movimento che ha deciso di chiamarsi "6 luglio 2001" in ricordo di una compatta assemblea di insegnanti anti-Moratti riunitasi in quel giorno; sabato 1ƒ giugno, sempre a Roma, la manifestazione nazionale "Piu' scuola per tutti", organizzata tra gli altri da Legambiente Scuola, che ha anche lanciato un appello "per una scuola pubblica, pluralista, di qualita' per un paese equo, solidale, sostenibile" ( www.legambiente.com ). 4. Commissioni di maturita': quanti soldi e quando? Esami di Stato e delle polemiche: gia' discusse molto con la Finanziaria 2002, quando, modificando radicalmente la precedente normativa berlingueriana, il ministro Moratti decise di eliminare i commissari esterni, presidente escluso. Ora, a meno di un mese dall'inizio delle prove, un altro incidente di percorso che proprio non ci voleva. Le commissioni per gli esami di Stato, a parere del ministero dell'Istruzione, costavano troppo, soprattutto a causa dei commissari esterni che pesavano quattro volte quanto un commissario interno. Da qui un drastico ridimensionamento delle risorse in Finanziaria. Ma ora sembra che non ci siano neanche le risorse per corrispondere ai commissari interni i compensi dovuti (nella tabella allegata si indicano quali sono: http://www.tuttoscuola.com/ts_news_53-1.doc ). Che succedera' allora? Occorrera' integrare i fondi gia' stanziati con un intervento legislativo urgente, ma che necessariamente sposterebbe l'erogazione dei compensi a molto dopo la conclusione degli esami di Stato. C'e' poi la questione dei presidenti di commissione: per loro si tratterebbe di aprire una specie di nuova contrattazione separata per retribuire i nuovi compiti assegnati. In particolare, il MIUR vorrebbe confermare il compenso gia' previsto per la presidenza di due sottocommissioni anche per la presidenza di cinque. Per un numero superiore il ministero propone un'integrazione del compenso che i sindacati ritengono inadeguato. ____________________________________________________________ QUALITA' E VALUTAZIONE nella scuola dell'autonomia Un volume che promuove una nuova "cultura" della valutazione, approfondendo il rapporto tra qualita', valutazione e autonomia. Esempi operativi di progetti sperimentali di istituti scolastici, questionari per famiglie e studenti, griglie e schede di rilevazione. Per maggiori informazioni: www.tuttoscuola.com (oppure: 06-6830.7851) ____________________________________________________________ 5. Contratto scuola 2002-2005: a giugno si parte, obiettivo stipendi Ue Dopo gli atti di indirizzo generali del ministro Frattini per i rinnovi dei contratti dei comparti pubblici, si attende a breve lo specifico atto di indirizzo per il comparto scuola: a quel punto la contrattazione sindacale per il rinnovo del contratto per il quadriennio 2002-2005 e per il biennio 2002-03 sara' virtualmente aperta. Che tempi si possono prevedere per l'inizio? Forse gia' a giugno il contratto scuola sara' formalmente sul tavolo dell'Aran alla presenza dei cinque sindacati ammessi alla contrattazione: Cisl-scuola, Cgil-scuola, Snals, Uil-scuola e Gilda (che ha riconfermato in questi giorni nel congresso di Fiuggi Alessandro Ameli come Coordinatore nazionale). Dopo l'apertura formale, la contrattazione vera e propria iniziera' sul serio dopo lo svolgimento degli esami di Stato. Per la prima volta non saranno presenti alla contrattazione le separate aree dei dirigenti scolastici e del personale delle Accademie e dei Conservatori, ora denominati Istituti di Alta Cultura. Dalle tre piattaforme rivendicative (i confederali ne hanno una unica), emerge un prevedibile obiettivo comune: l'equiparazione retributiva degli insegnanti italiani con i colleghi europei. I sindacati si dichiarano disponibili a conseguire i livelli Ue anche gradualmente nell'arco del quadriennio. Occorrera' verificare quale disponibilita' ci sara' da parte del ministro dell'Istruzione e, soprattutto, di quello dell'Economia. Sicuramente, come contropartita, potra' essere richiesta una radicale revisione degli attuali obblighi di servizio (e in tal modo gli eventuali risparmi di sistema per nuovi ñ piu' alti ñ orari di servizio potrebbero servire a finanziare i maggiori investimenti per gli stipendi europei). Si puo' prevedere fin d'ora che, in nome dell'Europa, sul tema stipendi-orari si giochera' la vera partita sindacale. 6. L'integrativo per i dirigenti scolastici e' cosa fatta Dovrebbe chiudersi gia' martedi' 28 maggio la contrattazione integrativa per i dirigenti scolastici presso il ministero dell'Istruzione. Sono stati, infatti superati gli iniziali scogli e concordati gli elementi significativi di questo secondo livello di contrattazione. Eccone il lungo elenco: ricognizione delle risorse disponibili, decorrenze e valore della retribuzione di posizione, criteri di ripartizione delle risorse nei fondi regionali, criteri per l'articolazione delle posizioni dirigenziali, criteri per la determinazione dell'importo della retribuzione di posizione corrispondente alle diverse posizioni dirigenziali, retribuzione di posizione e di risultato per il personale distaccato o utilizzato, adeguamento delle posizioni pensionistiche e degli arretrati per i dirigenti cessati prima della firma del CCNL. I fondi regionali integrativi dovrebbero essere ripartiti all'85 per cento nella retribuzione di posizione e al 15 per cento nella retribuzione di risultato. Quel che e' curioso e' che, almeno per quest'anno, il "premio di risultato" potrebbe essere elargito in parti uguali a tutti i dirigenti, come se ognuno avesse raggiunto in egual misura gli obiettivi assegnatigli. La retribuzione di posizione terra' conto della dimensione dell'istituzione scolastica di servizio (alunni, docenti, Ata), della sua complessita' (plessi, corsi serali, reparti di lavorazione, eda, ecc.) e di altri criteri da definire in sede di contrattazione integrativa regionale. La retribuzione di posizione dovrebbe oscillare tra i 2.442 e i 6.105 euro all'anno. I dirigenti distaccati presso l'Amministrazione scolastica o presso sindacati, enti e associazioni dovrebbero percepire una retribuzione di posizione e di risultato secondo la misura media della regione di appartenenza. 7. Sono 15 milioni gli italiani senza licenza media Sembra incredibile ma nel 2000 sono ancora diversi milioni gli italiani adulti sprovvisti del titolo di licenza media. La conferma arriva dai dati Istat e il pensiero degli addetti ai lavori va alle 50-60 mila persone adulte che conseguono ogni anno la licenza obbligatoria, frequentando i corsi presso i Centri Territoriali Permanenti. E' il retaggio di una benemerita esperienza scolastica, quella delle ë150 ore', volute circa un quarto di secolo fa dai contratti di lavoro del settore industriale, per consentire a migliaia di lavoratori di utilizzare permessi retribuiti per ritornare sui banchi e conseguire un titolo di studio. Ora gli adulti che frequentano i corsi delle 150 ore per il sospirato pezzo di carta sono in buona misura disoccupati e casalinghe, e nemmeno paragonabili per quantita' a quelli di allora. In particolare dai dati ISTAT 2001 ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_53-2.doc ) risulta che quasi 3,4 milioni di italiani con eta' superiore ai 15 anni non hanno alcun titolo di studio; altri 11,7 milioni possiedono solo la licenza elementare: piu' di 15 milioni complessivamente. Se si restringe il campo alle persone in eta' lavorativa tra i 15 e i 64 anni sono 7,5 milioni quelli che al massimo hanno la licenza elementare. In tempi di scolarizzazione di massa il possesso della licenza media sembra un dato da preistoria dell'istruzione, e invece, sempre dai dati ISTAT 2001, risulta che si sono fermati a quel titolo altri 15,7 milioni di italiani dei quali 14,4 milioni ancora in eta' lavorativa (e molti sono figli delle lontane 150 ore). Complessivamente, sempre con riferimento alla fascia 15-64 anni, sono 22 milioni gli italiani con titolo scolastico compreso tra licenza media e licenza elementare (o senza titolo alcuno). Nella societa' della conoscenza e dell'informazione i bassi livelli di istruzione e la poca competenza professionale sono causa di esclusione sociale e di emarginazione. Molti di questi italiani, piu' dei loro coetanei europei, rischiano dunque di essere posti ai margini del sistema sociale e produttivo. In tempi di riforma del sistema di istruzione e di formazione, e' un dato che fa riflettere, specie quando si sente dire (da molti) che la scuola e' un interesse prioritario che richiede soluzioni bipartisan, ma poi si vedono ben pochi passi concreti in questa direzione. 8. Organi collegiali: lavori fermi e dibattito in corso Il testo di riforma degli organi collegiali e' fermo in Parlamento e ben difficilmente la legge sara' pronta per l'inizio del prossimo anno scolastico. Ma c'e' chi al di fuori delle aule parlamentari si preoccupa di questa riforma "minore" (si fa per dire). Il 27 maggio a Milano, presso l'Auditorium IPC "Cavalieri" di Via Olona, 14, Di.S.A.L.- Dirigenti Scuole Autonome e Libere ( www.disal.it ), con la collaborazione della Direzione scolastica regionale della Lombardia e della Regione Lombardia, organizza un seminario sulla riforma degli organi collegiali al quale parteciperanno il sen. Asciutti, presidente della commissione Istruzione del Senato, e l'on. Valentina Aprea, sottosegretario del MIUR. Sulla riforma degli organi collegiali ha preso intanto posizione l'Aimc del Piemonte, che, pur apprezzando la volonta' di adeguare il governo delle istituzioni scolastiche ai cambiamenti degli ultimi anni, non manca di esprimere alcune riserve, che riguardano il ruolo effettivo degli Enti locali all'interno della gestione della scuola, la mancata previsione di un organo esecutivo (giunta), ma soprattutto la funzione del genitore primo eletto come garante dell'istituzione scolastica. 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