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la legge e (nel)la rumenta e quella del menga
- Subject: la legge e (nel)la rumenta e quella del menga
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 5 Oct 2012 06:20:35 +0200
La legge e (nel)la rumenta e quella del menga Tutti lo dicono: la legge è uguale per tutti, la
salute innanzitutto, ma nessuno lo fa. Tra questi nessuno ci son fior di
istituzioni e di agenzie pubbliche di controllo.
Partiamo da lontano - ma poi è vicinissimo - e' di
oggi che in un anno i casi di tumore a Taranto sono aumentati del 50% con un
aggravio di spese per farmaci di 1 milione di euro ( in un anno ) E uno dice: ma
le agenzie di controllo aspettano il rediconto spese della capo-farmacista della
regione per accorgersi di un aumento statistico del 50% in un anno, e l'hanno
prossimo, quando a causa della parziale chiusura in atto dell'ilva il numero di
malati a statistica calerà si gioira' per la minore spesa e per la bravura delle
agenzie e della regione per aver diminuito la mortalità? Ma questi li pagano i
cittadini pugliesi o chi altro? L'abbiamo già visto a Genova lo vedremo
ancora in tutta Italia. Ma perchè? Ma è ovvio il problema degli amministratori
pubblici e dei vertici delle agenzie di controllo ( di stretta nomina politica )
non è quello di difendere la salute pubblica , ma di garantire le loro poltrone
e la prossima rielezione.
La giunta di centro sinistra - allargata all'udc -
di Milano ha voluto, rara avis, rispettare la legge e il mandato elettorale. Un
mese dopo essere stata eletta ha chiuso il centro di Milano alle auto private.
Risultato? Più che ovvio. Diminuzione di 35.000 ingressi al giorno di media di
auto private in centro, balzo in alto della qualità dell'aria e dell'ambiente in
città, boom degli abbonamenti annuali per i bus ( a Milano hanno ritoccato il
biglietto come a Genova ma non hanno toccato il costo dell'abbonamento ) e
infine un bel gruzzolo di milioni - non noccioline - incassati cash dal comune (
a parità di costi ovviamente , anzi a diminuzione di costi visto che la maggior
velocità media di percorrenza dei mezzi pubblici si risolve a parita' di costi
in altri milioni risparmiati) che fa pagare ai maniaci della macchina sotto il
culo anche per comperare le sigarette o andare al cinema 5 euro a
ingresso.
Costi zero, guadagno enorme in qualità ambientale ,
guadagni economici per il comune enormi. Avete visto una rivoluzione dei
negozianti o dei cittadini milanesi contro queste iniziative? Nemmeno
l'ombra.
Quindi qualità della vita , dell'ambiente,
velocita' di percorrenza dei mezzi pubblici, occupazione, e soldi cash ( tanti
). Uno dice: ma perchè non si fa anche a Genova? Ah, presto detto. Per fare
certe cose ci vuole una cultura e una autonomia del politico e dei tecnici che a
Milano c'è e a Genova no.
Durante la giunta Pericu si era iniziato a
programmare un esperimento simile , ma la levata di scudi delle lobbyes genovesi
dell'auto, del commercio e del motorino hanno avuto partita vinta e il progetto
fu abbandonato.
E la legge , la garanzia costituzionale sulla
salute, la difesa dei posti di lavoro, la quadratura del bilancio? Ma no Genova
non è Milano, non è neppure Italia Genova e'.... Genova.
Quando poi passiamo al ciclo dei rifiuti troviamo
lo stesso chiacchiericcio. La legge impone di arrivare al 65% e noi arriviamo al
50% ( se va bene ) , ma e la legge? Ah la legge non vale , gli amministratori
cittadini sono pubblici ufficiali un po' diversi dagli altri, loro la legge la
possono violare e se la violano loro la puo' violare l'azienda di nettezza
urbana che ovviamente risponde agli amministratori e non alla legge. Del resto
anche nelle altre grandi città , ci viene detto , non arrivano al 65% e quindi
se reato lo fanno loro perchè non lo possiamo fare noi? Ma certo quei bricconi
del ministero che hanno stabilito quel 65% sono degli incapaci, dei cazzabubbole
, tecnici che non capiscono la differenza tra fare la raccolta differenziata a
rocca cannuccia o a milano, e con loro anche quelli europei, credono che la
raccolta differenziata si faccia a casa di haidi, mica nei vicoli di
boccadirosa.
I parlamentari che l'hanno votata.... be meglio
tacere.
Del resto dopo che in tutta Italia e in Europa è
stato accertato che la raccolta differenziata fatta con le campane non puo'
superare il limite fisiologico del 35% mentre col porta a porta a Napoli per
esempio sono balzati all'80 per cento, cosi' come nelle calli veneziane, che
cosa ci propone il nostro ad di Amiu? Ma l'aumento delle campane, e una ipotesi
di raccolta dell'umido spinta che non sta in piedi nemmeno se ci si mettono le
facce di bronzo dei nostri amministratori a tenerla su a mano. Per maggior
precisione ha anche dichiarato che quel 50% pensano di raggiungerlo nel 2016 e
che non pensano proprio di fare il porta a porta.E la legge? Be quella è uguale
per tutti certo , ma e' un po' più uguale per i nostri amministratori e i loro
tecnici di fiducia.
Per tutti gli altri resta la legge del
menga.
Cosi' mi pare non si possa andare
avanti.
Andrea Agostini
Presidente Circolo Nuova Ecologia Legambiente
Genova
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