Abbindolati, ma non vinti






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Abbindolati, ma non vinti
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Essenzialmente sono possibili due diversi tipi di sistemi economici e società.

L'un sistema vede un NUCLEO CENTRALE di attività economiche, fondamentali per la vita di ognuno, condotto fraternamente a turno da ogni componente della società, secondo le proprie competenze e tendenze. Attorno a questo nucleo economico centrale, di proprietà e conduzione collettiva, gravita una vasta PERIFERIA di attività economiche condotte da privati, individui e società. Il Governo di questa società dirige il nucleo economico centrale e così facendo, semplicemente impostando le pubbliche attività, guida indirettamente, senza imposizioni, anche la periferia delle attività private. Queste infatti, dovendo confrontarsi coi prodotti e servizi pubblici, devono necessariamente far di meglio per essere scelte e, pur intraprendendo creativamente, liberamente, hanno nel pubblico un punto di riferimento importante da seguire, quanto meno eticamente e moralmente.

In una società siffatta la popolazione rimane unita e concorde, ancorché libera di esprimersi come meglio desidera. Questa società si rafforza continuamente per via della libera circolazione della linfa umana tra le sue strutture, pubbliche o private che siano. Il successo le viene garantito dalla perfetta corrispondenza della sua cultura e visione con la realtà effettiva delle cose.

Vi è poi l'altro sistema, quello, ahinoi, in cui ci troviamo immersi. Questo sistema è basato su di uno spolpato nucleo centrale che ha perso ogni capacità ed intento produttivo, conservando, anzi accrescendo vieppiù la sua pulsione all'imposizione. Trattasi di un nucleo impenetrabile dai cittadini, accessibile solo da coloro i quali, tramite una prova di fedeltà alla dispotica cultura del rigido potere centrale, il "concorso pubblico", accettano di obbedirgli acriticamente, qualsiasi malefica legge esso partorisca. Le attività economiche vengono lasciate defluire tutte in mano ai privati ed in tal modo finiscono per costituire un sistema lobbistico. Scompare il vero mercato e dappertutto si spande una sporca commistione tra un settore pubblico, che comanda senza pace ed agevola i più fedeli, ed un settore privato, che si abbandona alle peggiori condotte.

In una società siffatta la popolazione viene divisa e portata all'astio e discordia più diffuse e marcate, resa sempre più prigioniera e dipendente dalle imposizioni centrali. Questa società si indebolisce continuamente per via della chiusura delle sue strutture, pubbliche e private, alla linfa rinnovatrice. Il fallimento cresce vieppiù la sua cultura e visione si allontana dalla realtà effettiva delle cose.


Sono decenni che quei PROCI che occupano a vita le nostre SCUOLE ed UNIVERSITA' lanciano i giovani e gli scontenti contro un CAPITALISMO che in realtà s'è potuto prendere tutto lo spazio che ha voluto solo per via del fatto che la nostra Funzione Pubblica, la nostra RES PUBLICA, ha continuato a seguire il disegno politico voluto dal DUCE e dal RE. Sono decenni che i baroni e le baronesse, nei quali avventatamente avevamo riposto la nostra fiducia, ci lanciano contro il CAPITALISMO mentre invece è la FUNZIONE PUBBLICA che avrebbero innanzitutto dovuto illuminare con le loro ricerche.

E' tempo dunque ci accorgiamo che il losco sistema che ci affligge s'è beato della nostra dabbenaggine, della nostra ignoranza, della nostra superficialità. Esso ha fatto tutto ciò che ha voluto trovandosi davanti una contrapposizione priva del minimo valore, drogata a piacere da professori e professoresse che si sono spacciati per compagni ed antifascisti mentre proprio i più tipici ruoli del fascismo ricoprivano. Costoro sono dei veri delinquenti, criminali che hanno bloccato l'avanzare della nostra cultura, finendo per farci tornare a tempi che mai più avremmo voluto rivedere.


Ora noi, ABBINDOLATI CITTADINI, abbiamo un solo modo per riscattarci: CANTARE la nostra presa di coscienza.
Iniziamo col cantare queste due canzoni:

Il RAP della REPUBBLICA
http://www.hyperlinker.com/ars/rap_della_repubblica.htm

CITTADINI, NON SUDDITI
http://www.hyperlinker.com/ars/cittadini_non_sudditi.htm

e, compresone il senso, scriviamone e cantiamone poi molte altre ancora. Cantiamo insieme senza posa, poiché questo è il migliore e più pacifico dei modi per far sì che la verità, nascostaci dagli statali, si diffonda ovunque ed il principio di fraterna società, di illuminata comunità, insito nel concetto di ARMONICA ROTAZIONE SOCIALE, ci ponga in grado di realizzare il più bello dei sogni di vita collettiva ed individuale che abbia mai percorso la nostra mente.


Danilo D'Antonio
Piazza del Municipio
64010 Rocca S. M. (TE)

tel. 339 5014947


http://www.hyperlinker.com/ars/