Al mercato degli ambulanti






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Al mercato degli ambulanti
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Appare sempre più chiaro che vi è una consistente discrepanza tra professionisti o dilettanti della politica, comunque tra gente coinvolta e schierata, e persone che non lo sono affatto, ma vorrebbero invece semplicemente che le cose funzionassero per il verso giusto. 


Su altra Lista sono di recente circolate le seguenti parole: 

"... Ma se sostituiamo la figura dello statale, quindi anche dello sbirro, con quella di un cittadino che dopo un certo periodo di tempo ha la possibilità di lasciare un ambiente di lavoro per prenderne un altro, un cittadino quindi libero dall'attuale ricatto del potere: "se non fai questo rimani senza mangiare", come faranno i politici a creare politiche autoritarie? Si affermerà una politica del coinvolgimento e della responsabilizzazione, come fossimo davvero una grande famiglia ..." 

Eccola una persona che ragiona! Avendo letto della proposta di rotazione dei pubblici impieghi, mette bene a fuoco uno degli aspetti principali del progetto chiarendo la causa prima dell'assenza di democrazia. E' la nera muraglia composta di inamovibili mattoni statali intorno al potere, eretta dal tiranno ai tempi della monarchia e del fascismo e rimasta immutata fino ai nostri giorni, a tenere i cittadini separati dallo Stato e ad impedire che questo faccia i reali interessi del popolo. 

Ma lasciamo un momento la nostra cara Internet e tuffiamoci tra la folla. Di recente ho ripreso a frequentare i mercati degli ambulanti, dove un tempo vendevo fiori, stavolta per distribuire gratuitamente dei "santini" dove è riportata in estrema sintesi il progetto basato sulla rotazione dei pubblici impieghi (vedasi link a piè di email). Ed è così che sto ricevendo immediate risposte all'idea che non trova entusiasti solo i cittadini, i quali non vedono l'ora di scrollarsi di dosso l'onnipresente tyrannosaurus statalis, ma perfino da quest'ultimo, dagli stessi assunti a vita nei ruoli della Res Publica! 


Gli ultimi due incontri di questo tipo sono stati una maestra d'asilo ed un vigile. Ad entrambi la proposta è piaciuta tantissimo. La signora soffre da diversi anni di forti mal di testa, la vita le è divenuta davvero grama, e lei non ha dubbi che a causarglieli è proprio il lavoro di maestra, il trovarsi tutti i giorni da più di vent'anni in mezzo a bambini urlanti. Anche il vigile ha espresso una certa sofferenza, psicologica e fisica, per il suo lavoro che lo pone, anche nel suo caso da lungo tempo, in una situazione spesso spiacevole. Entrambi hanno detto che sarebbero stati felici se avessero potuto cambiare lavoro, non importa a far cosa purché, giustamente, la sicurezza del reddito fosse salvaguardata. 

Anzi il vigile ha detto che lui volentieri si asterrebbe dal riprendere subito un impiego pubblico, vorrebbe tentare una sua via d'artigiano (che in verità già percorre nel tempo libero) a patto che, se gli andasse male, fosse certo di poter riprendere la via pubblica. Cosa del resto più che possibile col progetto dell'armonica rotazione sociale. Poco prima un'altra signora, insegnante di scuola media, mi aveva detto: danì, è un ambientaccio, non ce la faccio proprio più! se potessi non rivedere mai più quelle mie colleghe, sempre torve a contar punteggi, starmene finalmente lontano da loro, sarei la persona più felice al mondo, magari tu riuscissi a cambiare le cose ... 


Per non parlar di quello
che mi raccontano dei semplici cittadini
che, appena letta la "preghiera di Sant'Innovazio",
letteralmente si scatenano! 



continua su: "Al mercato degli ambulanti"

http://www.hyperlinker.com/ars/al_mercato_degli_ambulanti.htm



Cordiali saluti,

Danilo D'Antonio

Monti della Laga
Italia  Centrale

tel. 339 5014947