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il futuro dell'energia è la diffusione libera
- Subject: il futuro dell'energia è la diffusione libera
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 15 May 2009 06:36:19 +0200
«Il futuro dell’energia
è la diffusione libera» La vera rivoluzione? Sganciarsi dai contatori, autoprodurre l’energia pulita e permetterne la diffusione libera». Giovanni Cimini, imprenditore nel settore delle energie alternative e rinnovabili, impegnato nel Solarexpo e candidato nelle liste di Sinistra e libertà nella circoscrizione Centro, racconta una lunga storia di tecnologia e innovazione «iniziata nel 1984. In quell’anno, infatti, ho fondato un’azienda di ricerca, sviluppo e brevetti, cominciando a propugnare il concetto dell’energia diffusa, per combattere ogni forma di monopolio». Una battaglia che, alla luce dell’enorme potenza ancora posseduta dalle grandi imprese elettriche, appare come una fatica di Sisifo. Ma Cimini, che esporta tecnologie in Sudafrica, Grecia, Albania e Germania, è molto fiducioso: «Puntare sull’energia solare rappresenterebbe una chance industriale incredibile per il nostro Paese. L’autoproduzione può rappresentare il futuro ma bisognerebbe cambiare la filosofia industriale». Il problema, però, è anche normativo. «Oggi, infatti - osserva -, sono previsti incentivi solo per chi decide di autoprodursi l’energia con l’obbligo di rivenderla solo alla rete elettrica. Se invece ci fosse una legge che prevedesse incentivi e la possibilità di distacco dal contatore, potremmo vendere l’energia prodotta in eccesso, rispetto a quella che ci serve nella nostra casa, direttamente al nostro vicino, sfuggendo al monopolio e fornendo un volano fortissimo all’industria del settore». Intanto, però, solo per installare un piccolo pannello fotovoltaico nella nostra casa le difficoltà sono ancora eccessive. «è vero. I problemi principali sono costituiti dalle forme di finanziamento delle banche. Si tratta di una procedura ancora difficoltosa, che dipende molto dal rapporto con il singolo istituto di credito. Servirebbero più confidi. Inoltre, il procedimento autorizzativo è ancora un po’ troppo complesso». Un altro ostacolo? «La mancanza di informazione. Della grande convenienza dell’investimento sulle energie pulite quasi nessuno sa nulla. E, spesso, anche chi dovrebbe guidare lo sviluppo non è preparato a sufficienza. Per esempio, in molti ritengono, sbagliando, che i tempi di recupero dell’investimento siano ancora troppo lunghi. Ma non è affatto così», rileva Cimini. «Con i prezzi che ci sono oggi - assicura - bastano sei anni per cominciare a guadagnare con un impianto fotovoltaico “casalingo”. Quest’energia non è affatto costosa». E non c’è solo il solare. «Anche il minieolico, che non è impattante, andrebbe fortemente incentivato e diffuso sul territorio». Dagli investimenti nelle tecnologie rispettose dell’ambiente si potrebbe tracciare, dunque, un paradigma energetico più democratico, ecologico ed economico. In una visione siffatta, un ruolo decisivo è quello della tecnologia, «che migliora di anno in anno. La politica, in questo, potrebbe fare molto. E invece pare ignorare tutto ciò». Valerio Ceva Grimaldi |
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