Re: meglio attivi oggi che radioattivi domani
- Subject: Re: meglio attivi oggi che radioattivi domani
- From: "Viviana" <aloha1789 at gmail.com>
- Date: Thu, 5 Mar 2009 14:11:41 +0100
Sono Viviana Vivarelli Ricevo da Roberto Meregalli- rete
Lilliputh Puntualizzazioni Qualche puntualizzazione dopo l'overdose di articoli
e commenti apparsi sulla carta stampata in seguito allo show di Berlusconi e
Sarkozy per dichiarare il ritorno del nucleare in Italia. Prima cosa, Italia e Francia non hanno firmato alcun
accordo internazionale, e' stata firmata una lettera di intenti (per la
precisione due memorandum of understanding) da Enel ed EDF con cui le due
societa' si impegnano a "costruire una joint-venture paritetica che sara'
responsabile dello sviluppo degli studi di fattibilita' per la realizzazione di
4 unita’ di generazione" (fonte ENEL). Pertanto si tratta di un accordo fra
imprese che non prevede alcun impegno vincolante e pertanto non prevede nessuna
penale nel caso che il progetto non vada in porto. Riguardo alla scelta nel reattore EPR, non si tratta
di una scelta sorprendente, o si sceglie l'EPR o si sceglie l'AP 1000 di
Werstinghouse. Scegliere l'EPR e' la cosa piu' naturale per Enel perche' gia'
possiede il 12,5% dell'EPR in costruzione in Francia (a Flamanville) e perche'
l'EDF e' disposta a partecipare al capitale necessario a costruire le centrali.
Cosa non secondaria visto il periodo nero di Enel. Molti giornali hanno dato per risolti i problemi di
sicurezza e di scorie in questa terza generazione. Falso. Innanzitutto va chiarito che i reattori nucleari di
III generazione, sviluppati negli anni ’90, rappresentano l’evoluzione della II
generazione sviluppata negli anni 1960-70, la fisica del reattore e’ immutata,
sono stati invece migliorati tutti i dispositivi tecnologici di contorno. Sul
fronte sicurezza, la terza generazione si distingue dalla precedente perche’ i
sistemi di sicurezza sono ridondanti o sono di tipo “passivo”. Gli
EPR sono del primo tipo ovvero se esiste un sistema di pompe per far circolare
l’acqua per il raffreddamento, tale sistema e’ quadruplicato in modo che se si
guasta, ve ne sono altri tre pronti ad entrare in azione. I sistemi passivi
(come l’Ap 1000 di Werstinghouse) sono invece quelli che, facendo affidamento su
circolazione naturale, gravita’, convezione e gas compressi, fanno si’ che il
reattore sia in grado di auto-arrestarsi in caso di necessita’ e di assicurare
la refrigerazione in condizioni di sicurezza anche in assenza di alimentazione
elettrica e di operatori. E’ indubbio che i reattori di III generazione siano
migliori dei precedenti, cosi’ come una nuova auto e’ generalmente piu’ sicura
del vecchio modello rottamato, ma il rischio di incidenti permane. Riguardo agli
EPR va segnalato che il giornale inglese “The Independent” sostiene che in caso
di incidente catastrofico morirebbero il doppio delle persone rispetto ad un
vecchio reattore poiche’ la
quantita’ di materiali radioattivi presenti nei reattori e’ maggiore. I
documenti redatti da EDF
dicono che le quantita’ di Bromo, Rubidio, Iodio e Cesio radioattivi saranno 4
volte superiori rispetto ad un reattore normale. Stime indipendenti di Posiva
Oy (che smaltisce scorie nucleari finlandesi) dicono che lo Iodio 129
sarebbe 7 volte tanto, la NAGRA (Swiss
National Co-operative for the Disposal of Radioactive Waste) dice che
il Cesio 135 e 137 prodotto sarebbe 11 volte tanto. Si continua a sostenere che le nuove centrali
serviranno ad abbassare le bollette elettriche. Ma qualcuno ha rilevato sconti
sulla propria bolletta dopo l’avvio della riconvertita centrale di Torre
Valdariga Nord? La riconversione di questa grande centrale da petrolio a
carbone, definito “pulito”, inaugurata il 30 luglio 2008 da Scajola in persona,
era stata sostenuta dall’Enel proprio per ridurre le tariffe elettriche, essendo
il carbone meno costoso di metano e petrolio e piu’ abbondante di entrambi
(anche se piu’ inquinante). Anche
la borsa elettrica, creata pochi anni fa con la liberalizzazione del mercato,
doveva far abbassare i prezzi, qualcuno se ne e’ accorto? Riguardo alle scorie Attualmente (dati ISPRA) abbiamo circa 60 mila metri
cubi di rifiuti radioattivi (in parte stoccati all’estero ma destinati a
rientrare) e 235 tonnellate di combustibile irraggiato per cui dobbiamo trovare
un sito sicuro. Iniziamo a smaltire queste prima di produrne
altre! Molti dicono che e' questione di tempo perche' la
quarta generazione di reattori non ne produrra' piu' e consumera' altri
combustibili per cui non serve neppure preoccuparsi se l'uranio economicamente
conveniente durera' solo altri 60 anni. Falso perche’ la quarta generazione e’ un mito, e’ il
sogno di un nucleare che non abbia i problemi del
nucleare! Attualmente esiste un comitato internazionale formato
da 10 paesi (http://www.gen-4.org/index.html)
che lavora su sei tecnologie di reattori, comunemente identificato col termine
quarta generazione: 1.
reattori veloci raffreddati a
gas 2.
reattori veloci raffreddati al
piombo 3.
reattori a sale
fuso 4.
reattori veloci raffreddati al
sodio 5.
reattori supercritici raffreddati ad
acqua 6.
reattori a gas ad altissima
temperatura Quali fra questi vedra’ un giorno la luce e’ troppo
presto per dirlo e qualsiasi previsione e’ puro esercizio di
fantasia. Per quanto riguarda il discorso di copiare altri
paesi "virtuosi" come Francia e Svezia e' bene dire che ogni paese deve cercare
il proprio modello di produzione di energia elettrica basandosi sulle proprie
caratteristiche peculiari. La Svezia non ha il nostro clima per cui sarebbe un
errato modello, la Francia ha scelto il nucleare per diverse ragioni, non
escluso il fatto di avere un arsenale nucleare militare. Il nucleare civile e’
integrato a quello militare poiche’ le tecnologie sono le
stesse. Certo guardare oltre confine non fa mai male, ma
perche’ non guardare allora alla Spagna, alla Germania o al Portogallo? Un
paese, come l’Italia, povero di risorse energetiche primarie e dipendente dalle
importazioni dall’estero. Ebbene il Portogallo sta diventando un leader mondiale
nelle fonti alternative (Vedi Financial Times 28 febbraio 2009), ed entro il
2020 prevede di produrre il 60% dell’energia elettrica da fonti
alternative! Infine, per quanto riguarda i costi, si e' detto che
lo Stato non paghera' nulla, sara' tutto a carico delle
imprese. Ma quando si parla di incentivi per convincere i
comuni ad accettare un insediamento nucleare di che soldi si sta parlando?
Quando si parla di Agenzia nucleare da creare di che soldi si parla? Quando si
parla di rifiuti e di discariche nucleari di che soldi si parla? Quando si parla
di assimilare l'energia nucleare e fonti alternative (per accedere ai
finanziamenti del CIP6?) di che soldi si parla? E quanto all'Enel, visto che il 31% e' in mano allo
stato (Ministero del tesoro e Cassa depositi e prestiti), di che soldi si
parla? Tenuto conto che il controllo del Tesoro su questa
impresa sta facendo solo danni visto che piuttosto che ridurre i ricchi
dividenti e limitare il debito dell'azienda, il ministero (per non rinunciare
all'assegno annuale di 900 milioni di euro che ricava) impone un aumento di
capitale che, ironia della sorte, al solo annuncio ha fatto perdere a ENEL in
due giorni il 14% bruciando un capitale di 3,6 miliardi (pari a meta'
dell'aumento di capitale programmato); con quali soldi costruira' i 4 EPR
un'azienda che in borsa vale poco piu' di 24 miliardi di euro e con le
acquisizioni degli ultimi anni ha maturato un debito di 61 miliardi
?
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- meglio attivi oggi che radioattivi domani
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
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