le citta' frugali esempio di applicazione dell'economia della decrescita



 
da carta.org
[24.07.2006]

Le città frugali, esempi di decrescita applicata
di Marco Boschini
Coordinatore dell'Associazione dei Comuni Virtuosi

A farsi un giro in lungo e in largo per l'Italia si scoprono progetti e proposte che hanno molto a che fare con la decrescita, portati avanti con coraggio e ingegno da amministratori locali illuminati.
Semplici manovali del buon senso, straordinari sacerdoti del buon governo. Operatori sociali, anche, spericolati politici fuori dagli schemi, senza velleità di facili carriere a portata di compromesso.
Nell'indifferenza dei grandi network dell'informazione-reality, abbattono ogni giorno mattoni di quel muro apparentemente insormontabile del consumo all'ennesima potenza e a qualunque costo. Ambientale! Sono giovani sindaci, non necessariamente per l'anagrafe ma nella testa e nel cuore, semplici assessori con deleghe strampalate e dalle parole aliene per la politica tradizionale: partecipazione, pace, cooperazione.
Governano dal basso piccoli centri sperduti del nord e del sud, o grandi agglomerati urbani dove la globalizzazione dello spreco permanente ha inondato strade, pianerottoli, pensieri.
Che dire ad esempio dell'esperienza di Carugate, un paese che primo in Italia ha adottato un regolamento edilizio all'avanguardia in Europa: da loro chiunque voglia costruire un edificio o ottenere un permesso per ristrutturarne uno già esistente, ha l'obbligo della certificazione ambientale (che tutti dovranno rispettare dal 2007), una piccola ma efficace norma che permette a chi acquista un'abitazione di sapere cosa, quanto e come consumerà da un punto di vista energetico, ad ogni classe corrisponde un grado di efficienza, come per gli elettrodomestici. Il tutto reso possibile dalla coibentazione dei locali, dall'utilizzo di tecnologie ecologiche (lampade a basso consumo, riduttori di flusso, pannelli termoriflettenti, ecc.), dall'uso dei pannelli solari e fotovoltaici, dal recupero dell'acqua piovana. Insomma una proposta fondamentale per ripensare la gestione di un territorio secondo criteri di sosteniblità.
E il comune di Trezzano Rosa che ha messo a norma e azzerato gli sprechi su tutti i punti luce del paese, senza spendere un euro per gli investimenti strutturali necessari? Semplicemente, l'assessore all'ambiente Luciano Burro ha introdotto in Italia il sistema delle ESCO (Energy Service Company), società che fanno del risparmio energetico la propria ragione sociale, e che per conto di enti locali, aziende e privati scovano e risolvono gli sprechi abbatendo costi di gestione, facendo contemporaneamente un favore all'ambiente e ai bilanci pubblici.
Il comune di Follonica invece è intervenuto sui rifiuti, pensando bene di ridare corpo e vita ad oggetti che troppo spesso, con grande leggerezza, trasformiamo da beni di consumo in rifiuti da discarica! Con il progetto Ecomondo i rifiuti riprendono vita, grazie ad un mercato a cui tutti i cittadini possono partecipare, con una semplice tessera magnetica che registra ogni transazione (rigorosamente senza denaro) in dare e avere. Il punto di riferimento di tutta l'operazione è la stazione ecologica del posto, un cittadino può conferire oggetti che non usa più (giocattoli, biciclette, mobili, ecc.), sulla tessera vengono accreditati punti con i quali potrà recuperare oggetti lasciati da altri di suo gradimento, in un gioco di scambio in cui chi ci guadagna, ancora una volta, è l'ambiente.
Poi scopri che una delle cose più belle e comuni di queste storie incredibili è che quasi sempre sono progetti a costo zero, o poco ci manca. La loro forza sta nella fantasia di chi li propone, nella capacità di coinvolgimento della popolazione, nella voglia di mettersi in gioco sul serio. Quando ho letto la storia del Liceo Ambientale di Laveno mi sono detto ecco un'idea semplice ed efficace, che non costa nulla metterla in piedi e che ogni scuola italiana dovrebbe rilanciare e proporre il prossimo anno scolastico. "I guardiani della luce", un progetto che ha riunito insegnanti, studenti, genitori per diverse settimane, e che ha permesso l'abbattimento dei consumi di corrente elettrica del 55%. Senza grandi investimenti di una qualche fondazione magnanima, semplicemente introducendo piccole attenzioni quotidiane, parlando e parlandosi tra chi la scuola frequenta e vive ogni mattina. Leggendo i contatori, applicando qualche adesivo "educativo" all'altezza degli interruttori, spegnendo le luci durante i giorni di sole...
E cosa accadrebbe domani mattina, ad uno dei vertici europei o al prossimo gi otto di Mosca, se il nostro Presidente del Consiglio Romano Prodi annunciasse l'obbigo per tutti i Comuni italiani di sostituire le lampade ad incandescenza dei semafori con quelle a LED, che hanno una durata media di centomila ore (contro le duemila di quelle tradizionali) ed un risparmio energetico che si aggira intorno all'ottanta per cento rispetto a quelle cosidette normali?!? Il Comune di Bressanone lo ha già fatto, in meno di quattro anni rientra nell'investimento inziale per l'acquisto dei LED e da lì in avanti risparmia oltre diecimila euro all'anno su una decina di semafori. Delle volte penso ai semafori di Roma, o di Milano, e mi chiedo che cosa stiano aspettando i sindaci di quelle metropoli a fare una roba tanto semplice da non sembrare vera.
Perché in fondo è questo il vero nemico dell'ambiente e della decrescita. Prima ancora delle guerre per il petrolio, o i complotti delle tante case bianche, o la corruzione dilagante delle grandi opere e dei grandi affari per pochi. La stupidità della classe dirigente italiana. L'incapacità di afferrare il senso delle centinaia di progetti in cantiere, possibili perchè già realizzati o in corso di realizzazione. L'ottusità di certi politici abituati a non vedere oltre al proprio naso, o al nastro tricolore di una qualche inaugurazione a due mesi dalle prossime elezioni, unico progetto improrogabile e imprescindibile, per loro.
Questi politici mestieranti che hanno una capacità di concentrazione pari a quella di un malato di alzhaimer, e che quando gli parli di certe cose ribattono sempre le solite scuse sterili: abbiamo cose più importanti di cui occuparci, non ci sono i soldi, non ti sarai mica messo in testa di cambiare il mondo!
Non la pensano così gli amministratori del Comune di Rosà, che ha pensato bene di distruibuire pannolici ecologici alle neomamme del paese, convincendole a smettere di comprare quelli usa e getta che inquinano e costano un sacco di soldi. Se pensiamo che ogni bambino ne consuma in media 5000 nei primi tre anni di vita, non è molto più sensato e conveniente dotarsi di un piccolo quantitativo di quelli lavabili?
Sempre in tema di rifiuti sono decine le esperienze fantastiche, come quella del progetto EcoFeste, introdotto da un paio d'anni dalla Provincia di Parma e rivolto a tutte le sagre estive organizzate nei 47 comuni del territorio provinciale. Ogni festa è un'occasione di incontro, una straordinaria opportunità culturale e ricreativa. Ma quanti rifiuti si lasciano dietro, una volta smontati palco e cucine? La Provincia ha pensato di dare un contributo economico a quei soggetti (associazioni, cooperative, fondazioni, ecc.) che, promuovendo un'iniziativa all'aperto, decidono di diminuire il peso della propria impronta ecologica, incentivando l'utilizzo di stoviglie in mater-bi, promuovendo la raccolta differenziata e il recupero degli avanzi alimentari, sviluppando campagne di sensibilizzazione rivolte ai partecipanti dei vari eventi e serate, il tutto con costi bassi e risultati enormi!
Infine ci sono progetti esemplari, che racchiudono in sé un'immensa forza attrattiva: penso ai "Condomini sostenibili" della Provincia di Ferrara o al "Cambieresti?" di Venezia. Esperienze sul campo, fatte insieme alle famiglie, tra la gente. Un modo concreto per incentivare i cittadini all'adozione di nuovi stili di vita, improntati alla sobrietà e alla decrescita, capaci di trasformare la sensibilità antispreco del singolo da sensazione di inadeguatezza a occasione di impegno.
Per informazioni, suggerimenti, adesioni:
Associazione dei Comuni Virtuosi (www.comunivirtuosi.org)
Piazza Matteotti, 17 - 60030 Monsano (AN)
Tel. 0731/61931, 3384309269 - m.boschini at comune.colorno.pr.it