rifiuti tossici "affaire" genovese
- Subject: rifiuti tossici "affaire" genovese
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 31 May 2006 19:37:35 +0200
dal mercantile di martedi 30 maggio
2006 RIFIUTI TOSSICI,"AFFAIRE" GENOVESE
indagine internazionale
sotto inchiesta un sottoufficiale della questura ed
un alto funzionario
le procure di Montecarlo e di Genova stanno
cercando di fare chiarezza su un giro di mazzette elargite da un faccendiere
libanese che veicolava via mare scorie in Africa. Tra gli indagati anche
poliziotti genovesi
Una nave piena zeppa di rifiuti tossici
intercettala al largo delle coste dell'Africa settentrionale. Un faccendiere
libanese che da Montecarlo pilota l'operazione contando su "consulenze"
altolocate in mezza Europa. Un'inchiesta articolata che da Montecarlo si allarga
in modo clamoroso ed approda a Genova dove conducono le tracce lasciate da
personaggi insospettabili risultati in stretto contatto con il faccendiere
libanese. Su richiesta delle autorità
monegasche per rogatoria la Procura di Genova sviluppa in gran segreto le
indagini e trova le prime conferme
delle relazioni molto particolari tra il mediorientale e nomi noti in
città. Il fascicolo viene affidato al
sostituto procuratore Enrico Zucca, Una quindicina di telefoni finiscono sotto
controllo. Le attenzioni si rivolgono a professionisti, imprenditori,
commercianti, pregiudicati. E soprattutto a poliziotti sospettati di essere gli
interlocutori privilegiati del libanese. In particolare agli atti dell'inchiesta
compare il nome di un sottufficiale in servìzio in un ufficio di polizia
giudiziaria della questura e in stretto contatto con un alto dirigente di
polizia (attualmente in servizio fuori Genova). E' una storia complicata,
delicatissima che scatena inquietudini ed imbarazzi negli ambienti investigativi
genovesi. E che potrebbe portare a sviluppi clamorosi e difficilmente
prevedibili. Ufficialmente l'inchiesta è tuttora in corso e a nessuno
dei genovesi coinvolti è
stato notificato alcun
provvedimento giudiziario. Dì
formale c'è solo
l'immediato trasferimento del sottufficiale di polizia ad altro ufficio. Il
provvedimento, del quale si è avuta notizia nelle ultime
ore, ha scatenato voci incontrollate e veleni nei corridoi della questura
(l'attuale dirigenza è estranea alla "faccenda", ndr).
Che il poliziotto intrattenesse rapporti con il libanese sarebbe stato confermato non solo dalle intercettazioni telefoniche ma anche da una serie di pedinamenti (pare anche documentati con riprese video) tra Genova e Montecarlo condotti dalla squadra di polizia giudiziaria del Tribunale genovese e dalle autorità di polizia del Principato. Il sottufficiale era al corrente della reale attività del facceendiere mediorientale? Ed eventualmente che ruolo avrebbe avuto nella vicenda?Gli interrogativi, pesanti come macigni, restano in balia delle ipotesi. Nel corso delle intercettazioni effettuate sulle "utenze" telefoniche del sottufficiale compare il contatto con l'alto dirigente di polizia risultato al corrente delle relazioni "internazionali" intrattenute dal suo collaboratore. E c'è di più. Nel corso del loro "monitoraggio"gli inquirenti hanno concentrato le attenzioni su un bonifico bancario per una cifra di poco inferiore ai 60 mila euro. Secondo indiscrezioni insistenti il denaro proverrebbe da una banca della Lituania. E sarebbe stato indirizzato ai poliziotti genovesi (non è chiaro a chi dei due) come pagamenti! di una non ben precisata "consulenza". Ma per che cosa? E a quale livello?Di certo le relazioni con il faccendiere libanese non costituiscono di per sé una base di partenza rassicurante, Tantopiù per il fallo che l'inchiesta, avviata dalla polizia giudiziaria di Monaco per un giro di riciclaggio internazionale di denaro, si è successivamente orientata sul traffico di rifiuti tossici. Un business che attira gli appetiti più famelici della "piovra" co! colletto bianco, multinazionali capaci di costruire proventi stratosferici dietro attività del genere. E cosi elaborando questa pista è emersa l'esistenza della nave piena zeppa di veleni caricati in un porto del Mediterraneo, un'autentica bomba ecologica avvistata in acque internazionali davanti alla-costa settentrionale dell'Africa.A.NDREA FERRO |
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