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l'italia dell'acqua potabile
- Subject: l'italia dell'acqua potabile
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Mon, 9 Jan 2006 06:47:14 +0100
da e-gazette di martedi 20 dicembre
2005
L’Italia dell'acqua potabile - Un cittadino su quattro senza depuratori,
il 96% può contare sul servizio di acquedotto. Matteoli: “stiamo lavorando per ottenere un servizio efficiente ed efficace” Roma, 19 dicembre – Fotografia dell'Italia dell'acqua potabile. Il 96% della popolazione può contare sul servizio di acquedotto; l'83,6% dispone di fognature, mentre solo il 74,8% degli italiani è fornito di un servizio di depurazione. Politiche e numeri del pianeta acqua nazionale sono contenuti nella Relazione al Parlamento sullo stato dei servizi idrici nel 2004 presentata dal presidente del comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse Idriche, Ettore d'Elia, alla presenza del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, Altero Matteoli. “In questi anni - ha dichiarato Matteoli - abbiamo lavorato per trasformare i servizi idrici italiani in un sistema efficiente ed efficace. La strada però non è facile, ci troviamo infatti ancora di fronte ad una frammentazione del servizio, a gestioni poco efficienti e trasparenti, a infrastrutture obsolete, a reti colabrodo che perdono fino al 40% dell'acqua trasportata. L'acqua è di tutti, ma tutti dobbiamo contribuire a non sprecarla e a preservarla per le generazioni future”. La relazione è composta da cinque capitoli che analizzano il contesto fisico e macroeconomico del settore dei servizi idrici; lo stato di attuazione della Legge 36/1994, la cosiddetta legge Galli; gli investimenti e le tariffe nei piani d'ambito; gli affidamenti e la gestione del servizio; le attività del Comitato nel 2004. “C’è ancora molto da fare, specie per completare e aggiornare i piani d'ambito e per regolarizzare gli affidamenti delle gestioni secondo la normativa europea” ha dichiarato il Presidente d'Elia. Ecco una sintesi della relazione. Servizio e tariffe - Il servizio di acquedotto copre mediamente il 96% della popolazione, ma sotto questa media si collocano la Toscana con il 92%, il Friuli-Venezia Giulia con il 94,2%, la Sicilia con il 94,4%, il Veneto con il 92,2%. Per il servizio di fognatura la percentuale di copertura scende a un valore medio dell'83,6% con ben otto Regioni (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna) al di sotto di tale media; ancora più bassa la copertura del servizio di depurazione, per il valore medio scende infatti al 74,8% con una punta minima del 49% rilevata in Sicilia. La dotazione idrica prevista dalle Autorità di Ambito, a livello nazionale, è 286 litri per abitante al giorno. A sua volta il consumo medio in alcune delle principali città italiane è di 213 litri per abitante al giorno mentre la tariffa media rilevata per l'intero Servizio Idrico Integrato è pari a € 0,90/1000 litri con un valore minimo a Milano (€ 0,47) e massimo a Livorno con un prezzo di (€ 1,40). Gli italiani, inoltre, non amano bere l'acqua di rubinetto (4 famiglie su 10 bevono acqua minerale), con un minimo in Sardegna (solo il 19 % della popolazione beve l'acqua del servizio pubblico) e un massimo a Bolzano (il 95%). Stato di attuazione della legge Galli - Al 31 dicembre 2004 erano insediate 87 autorità d'ambito nei 91 Ato (Ambiti territoriali ottimali) delimitati dalle regioni, che interessano il 97% della popolazione nazionale. Le autorità non sono ancora insediate in quattro Ato (uno in Piemonte e tre in Friuli - Venezia Giulia). Per quanto riguarda la redazione dei piani d'Ambito, risulta che la ricognizione sullo stato delle infrastrutture, presupposto indispensabile per la redazione dei Piani, è stata ultimata in 84 Ato e che solo 66 Ato hanno approvato il piano d'ambito. Infrastrutture - Dai dati ricavati dall'analisi dei piani d'ambito, risulta che la rete totale di acquedotto nell'intero Paese ha un'estensione di circa 291.900 km, quella di fognatura di circa 131.000 km e sono presenti ben 14.360 impianti di depurazione. Viene però segnalato che le reti appaiono in situazione alquanto precaria sia per l'epoca della loro realizzazione sia per lo stato d'uso e che, al contempo, l'efficienza depurativa risulta molto modesta. Affidamento del servizio idrico integrato - Gli affidamenti a oggi realizzati interessano 47 Ato su un totale di 91 nei quali è insediato circa il 60% della popolazione nazionale residente. Tutti gli Ato ricadenti in 6 regioni su 19 (Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Sardegna), hanno concluso, pur se solo formalmente, l'iter attuativo della riforma dei servizi idrici. Investimenti - Dall'indagine condotta dal comitato presso le autorità d’ambito, sono state rilevate anche alcune grandezze economiche, particolarmente significative, relativamente alla gestione dei servizi idrici nel 2004. Sono così riassumibili: • Ricavi da tariffa = € 2.432.611.640/anno; • Costi operativi = € 2.162.860.000/anno; • Investimenti totali = € 850.060.470/anno; • Quota parte di investimenti realizzati con finanziamenti pubblici = € 216.859.900/anno. Di particolare interesse appaiono, infine, i valori complessivi degli investimenti, ricavati dalle previsioni esposte nei piani d'ambito esaminati, valutati in circa € 38.250 miliardi, che occorrono per ammodernare le reti e gli impianti di depurazione. |
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