WTO: «E' fallito il dogma libero commercio = fine dell a povertà» (Comunicato stampa 3)



Vittorio Agnoletto alla WTO di Hong Kong - Comunicato stampa 3

Nel giorno di apertura dei lavori della sesta Conferenza
«IL FALLIMENTO ANNUNCIATO DI HONG KONG È IL FALLIMENTO
DEL DOGMA  «LIBERO COMMERCIO = FINE DELLA POVERTÀ»


Hong Kong, 13 dicembre 2005 - «L'esito del negoziato di Hong Kong
dimostrerà per l'ennesima volta il fallimento del modello:  «libero
commercio = giustizia economica e fine della povertà».
Dopo i fallimenti di Seattle nel 1999 e Cancun nel 2003, la riunione di
Hong Kong si apre con l'ennesimo rapporto delle Nazioni Unite che sancisce
la sconfitta delle politiche liberiste nella lotta alle sperequazioni
economiche e sociali mondiali. Secondo l'OIL, l'agenzia ONU per il lavoro,
negli ultimi dieci anni la globalizzazione ha comportato unicamente un
arricchimento per le imprese transnazionali, senza alcuna ricaduta
sull'occupazione e i redditi dei lavoratori del Nord come del Sud del
pianeta.

Gli obiettivi al ribasso del vertice, così come illustrato ieri da Pascal
Lamy alla Conferenza Interparlamentare a cui partecipo come delegato del
Parlamento Europeo, presentano però numerose insidie per i Paesi poveri e
in via di sviluppo che, a parole, dovrebbero essere fra i primi beneficiari
del Doha round.
Dobbiamo stare attenti ai colpi di coda e rilanciare i punti programmatici
fondamentali del movimento altromondialista che dal Forum sociale mondiale
di Porto Alegre del 2001 ai prossimi forum di Caracas, Bamakò e Karachi nel
gennaio 2006, si sta battendo per un'altra globalizzazione possibile:


escludere l'OMC dal negoziato sull'agricoltura, per affermare la sovranità
alimentare nell'ambito delle Nazioni Unite;
proteggere e promuovere i beni comuni (acqua, saperi, servizi pubblici)
escludendoli dal negoziato per la liberalizzazione dei servizi GATS
(General Agreement on Tariffs and Trade - Accordo generale sul commercio
dei servizi);
applicare una moratoria al negoziato NAMA (Non Agricultural Market Access,
sui prodotti industriali) al fine di permettere una valutazione equa e
partecipata del suo impatto sulle già fragili economie dei Paesi più poveri
e di quelli in via di sviluppo;
riaffermare la priorità del diritto all' accesso ai farmaci essenziali
rispetto alla tutela dei brevetti prevista dagli accordi  TRIPS,  e
restituire all' Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) la competenza
riguardo la definizione delle politiche sanitarie globali.


Il WTO è un sistema che produce ingiustizia nelle relazioni commerciali ed
economiche tra i Nord ed i Sud del Mondo. Un sistema a beneficio di poche
élites finanziarie e industriali mondiali e a svantaggio dei popoli che -
dietro la spinta dell'illusione della crescita infinita - vedono scomparire
le basi stesse della vita e della sussistenza.
Condizionare, come stanno facendo Stati Uniti e Unione Europea, l'apertura
dei mercati ai prodotti agricoli del Sud del mondo all'impegno da parte di
quei governi di privatizzare i beni e i servizi essenziali equivale a
costruire le premesse per cristallizzare l'attuale situazione di
impoverimento globale».

Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea
Ufficio stampa: tel. 02 87395155, Barbara Battaglia

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