i polli? siamo noi......



da greenplanet.net
di giovedi 3 novembre 2005

I POLLI? SIAMO NOI...

Un dettagliato dossier dei Verdi delle Marche.
Quali verità dietro l’allarme mediatico lanciato sul virus dei polli?
Cosa c'è dietro alla campagna tutta italiana per la vaccinazione di massa?

I polli siamo noi!

Un business per le case farmaceutiche.
Questo rischia di diventare l’allarme lanciato per il virus dei polli, che
attualmente non ha trovato alcun riscontro nel nostro Paese.
La denuncia è del gruppo regionale dei Verdi che ha presentato un dossier
molto accurato sull’influenza aviaria intitolato appunto “Rischi…business?”,
curato da Marco Moruzzi e dal consigliere regionale Massimo Binci.
Una campagna di terrore mediatico che si sta rivelando semplicemente una
strategia delle grandi industrie farmaceutiche per smaltire grandi quantità
di vaccini anti-influenzali, assolutamente inadatti a contrastare questo
tipo di virus.
“Occorre sottolineare come a livello mondiale – ha precisato Marco Moruzzi
dei Verdi – secondo i dati dell’OMS su una popolazione di 4 miliardi di
abitanti, sono stati accertati solamente 114 casi e 60 morti in tre anni a
causa dell’influenza aviaria. Tutti concentrati in estremo oriente, dove la
promiscuità ed il contatto tra uomo e polli è molto elevata e dove le
condizioni igieniche sono particolarmente precarie e quotidianamente
milioni di persone vengono a contatto con sangue e soluzioni organiche dei
polli. Unico modo per essere contagiati”.
Coincidenze troppo strane, insomma, quelle che hanno sollevato il grande
polverone dei mass media intorno ad una possibile pandemia.
Basti pensare che proprio dopo la conferenza che si è svolta a Malta dall’11
al 14 settembre 2005, promossa e finanziata da ESWI European Scientific
Working Influenza ovvero un pool di sette grandi multinazionali del farmaco
(tra cui  Hofman-La Roche, Solvay Pharmaceuticals e Chiron Vaccines), tra
gli obiettivi individuati dai promotori c’è “la vaccinazione annuale contro
l’influenza di un terzo della popolazione europea, ovvero 152 milioni di
individui dei 455 milioni che costituiscono la popolazione europea composta
di 25 Paesi”.

Le case farmaceutiche producono vaccini e antivirali.
Dalla metà del mese di settembre in Italia ha inizio una campagna mediatica
sul pericolo pandemia da influenza aviaria e la promozione della
vaccinazione contro l’influenza comune.
Altra strana coincidenza la tempistica: la pericolosità del virus H5N1
verso i volatili è nota da tempo, come mai l’allarme è scattato giusto in
autunno quando ha inizio la consueta vaccinazione stagionale contro l’influenza,
e non in primavera? (A maggio l’OMS avvisò che il virus sta mutando
rapidamente in forma molto contagiosa.)

Il vaccino contro la comune influenza invernale comunque dovrebbe essere
riservato ai soggetti a rischio, categorie ben individuabili dai medici e
dai medici pediatri.

In nessun altro Paese dell’Unione Europea, dove forse ancor prima dell’Italia
si potrebbero verificare i rischio dell’ epidemia da influenza aviaria, è
stato lanciata una campagna per promuovere le vaccinazioni di massa.

In Italia, è in atto una strategia mediatica , in particolare trasmessa
dalle reti televisive e radiofoniche Rai e Mediaset dove si susseguono
autorevoli esperti virologi, pediatri…  che raccomandano la vaccinazione
preventiva contro la comune influenza.
Una vaccinazione che comunque non difenderà dal dall’influenza aviaria nel
caso in cui si dovesse verificare il contagio anche all’uomo.
Tra le aziende farmaceutiche che hanno  finanziato la conferenza di Malta c’è
la Chiron Vaccines che ha una divisione in Italia, a Siena.
Nel sito della Chiron  si trovano le raccomandazioni dello stesso virologo
intervistato dal TG2 il 24 settembre u.s. che consiglia le vaccinazioni a
tutta la popolazione: “pur non avendo un’azione diretta nei confronti di un
virus pandemico, è infatti certo che nell’eventualità di una pandemia l’infezione
contemporanea da virus normale e da virus aviario renderebbe l’infezione
molto più pericolosa per l’uomo.  E’ quindi indispensabile usare il vaccino
normale sul più ampio numero di soggetti possibili per evitare la
coesistenza e la coinfezione da parte dei due virus”.

Strane coincidenze e...conoscenze.

Tante catastrofi ma differente impegno

Dal 2002 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un altro
allarme: la situazione catastrofica della qualità dell'aria.
L’inquinamento da polveri fini nell'ambiente urbano è responsabile ogni
anno di circa 100.000 morti (e 725.000 anni di vita persi) nella sola
Europa.
L’inquinamento atmosferico rappresenta in Europa il principale fattore di
rischio ambientale, complessivamente l’ottava causa di morte più
importante.
Negli stessi giorni dell’allarme influenza aviaria (3 ottobre 2005),  in
India sono morti 400 bambini di encefalopatite per mancanza di dosi di
vaccino.

Nell’estate 2003 morti per caldo

Eppure nessun seguito hanno avuto tali allarmi, non sono neanche passati
nei TG.
Che strano...

RIEPILOGO: 15 GIORNI DI INFLUENZA AVIARIA

Due settimane vissute pericolosamente. Le misure degli stati, antivirali &
vaccini, le rassicurazioni, imprese &mercato, la ristorazione, gli
"avvistamenti" del virus in Europa. «Il rischio di essere infettati
mangiando la carne è pari a quello di essere colpiti da una meteorite»