influenza aviaria un vademecum per non essere trattati da "polli"



 
 

Aviaria da MDC vademecum e guida al consumo sicuro

14/10/2005

Un vademecum per consumare carne avicola senza pregiudizi. Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino: "I consumatori non devono allarmarsi oltre il dovuto. Il sistema dei controlli sugli allevamenti e sul commercio delle carni avicole in Italia è tra i più rigidi ed efficienti". Pericolo reale solo dalle carni importate.

Il Movimento Difesa del Cittadino ha messo a punto un vademecum con consigli per il consumo delle carni avicole ed una "Guida al Pollo Sicuro" che è possibile consultare e scaricare sul sito www.helpconsumatori.it . MDC ricorda che da lunedì prossimo, 17 ottobre, entrerà in vigore l'etichettatura obbligatoria per le carni avicole che garantirà la tracciabilità delle carni stesse dall'origine fino al consumatore.

Su ogni etichetta, si legge nella nota del comunicato dell'associazione, dovrà essere indicata la provenienza (ad esempio IT per l'Italia) , il paese, il comune e la provincia di allevamento e di macellazione dell'animale. Per le carni provenienti dall'estero dovrà essere indicato il paese di provenienza e la data di introduzione in Italia.

Queste indicazioni - continua l'associazione - permetteranno ai consumatori di conoscere se si tratta di pollo italiano o di provenienza estera. Riportiamo di seguito il Vademecum:

  • Leggere con attenzione l'etichetta per verificare che sia presente la sigla IT seguita da un codice in cui c'è la sigla della provincia Italiana (ad esempio MI per Milano); questo vuol dire pollo nato, allevato e macellato in Italia;
  • Alcune aziende più attente ai consumatori indicano anche la temperatura di conservazione consigliata;
  • In ogni caso collocare subito la carne nel frigorifero o nel freezer, evitando di lasciarla a temperatura ambiente;
  • Assicurarsi che la cottura della carne sia completa;
  • Separare nel frigo la carne cruda dai cibi cotti per evitare contaminazioni incrociate;
  • Lavarsi accuratamente le mani dopo aver toccato carne cruda;
  • Lavare sempre con il sapone gli utensili da cucina.

"I consumatori non devono allarmarsi oltre il dovuto - ha dichiarato Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino - perché il sistema dei controlli sugli allevamenti e sul commercio delle carni avicole in Italia è tra i più rigidi ed efficienti. L'allarme invece deve essere alto per le carni di importazione sempre più spesso introdotte clandestinamente in Italia. Il recente rapporto "Truffe a Tavola" mostra che nel 2004 sono aumentati i sequestri di carne (+800%) a conferma dell'attività capillare di controllo svolta dai NAS".

Il rapporto parla chiaro: ammontano a 5.747 le ispezioni nel settore delle carni e allevamenti nel 2004, con 822 infrazioni penali e 2.333 infrazioni amministrative rilevate hanno portato al sequestro di prodotti per un valore record di quasi 81 milioni di euro. Tra le infrazioni più diffuse, spiccano quelle relative alla mancanza di adeguata certificazione sanitaria degli animali, all'etichettatura incompleta e alle necessarie autorizzazioni per la macellazione.
Aumentano sostanziosamente il numero delle persone arrestate, i volumi e il valore in euro dei sequestri.

Nel rapporto, sottolinea il Movimento, venivano segnalati alcuni clamorosi casi di sequestri di carni avicole, in particolare:

  • Sequestro di trenta tonnellate di prodotti alimentari provenienti dalla Cina - tra cui anche polli - nel porto di Napoli da parte della Guardia di finanza al termine di una operazione tesa a contrastare il fenomeno delle frodi alimentari. I polli - come l'altra merce - erano in ben 1400 colli sui quali non c'era alcuna indicazione della provenienza né alcuna etichetta recante la data di macellazione. Alcuni veterinari dell'Asl Napoli 1 hanno accertato che sia gli squali che i polli sarebbero stati dapprima affumicati e successivamente congelati.
  • I vertici di due importanti aziende dell'Emilia Romagna sono indagati per avere diffuso come pollame italiano una partita proveniente dal Brasile. I funzionari ispettivi hanno preso in esame quattro confezioni, e ripercorrendo a ritroso la trafila delle ditte che a vario titolo li hanno gestiti, hanno scoperto che in due casi - si tratta di ''Arrosto di coscia e filetto di pollo" la carne non era italiana, ma era stata importata dal Brasile opportunamente congelata.

Per consultare la tabella con i dati relativi ai sequestri di carne avvenuti nel 2004, clicca qui.

HC 2005 - redattore: NZ