È NATO IL MOVIMENTO POLITICO NO EURO



È NATO IL MOVIMENTO POLITICO NO EURO
http://agenparl.com/news.asp?id=10329

ROMA, 3 ottobre 2005 - AgenParl - Ieri a Milano si è tenuto il congresso
straordinario del Movimento No Euro. L’assemblea ha eletto segretario
nazionale Renzo Rabelino. La presidenza onoraria è stata assegnata
all’economista Nino Galloni. Al termine dei lavori il neo segretario
Rabelino ha dichiarato all’AgenParl: “Sarà importante essere presenti in
tutta Italia alle prossime elezioni politiche, raccogliendo firme vere
in tutto il paese. Ci impegniamo altresì a non effettuare accordi con il
centrodestra e il centrosinistra. Il quorum del 4% è difficile da
superare, ma sappiamo che in altri paesi europei gli euroscettici
contano fino al 20% dell’elettorato. Inoltre un recente sondaggio ci
assegna quasi il 3% dei consensi. Nei prossimi anni - ha concluso
Rabelino - aiuteremo la gente a comprendere che l’Europa non è un dogma,
che è possibile uscire dall’Euro, che è possibile affiancare all’Euro
monete complementari e che, proseguendo nella direzione voluta da Prodi
e da Ciampi andremo incontro alla bancarotta”. Durante i lavori di
costituzione del movimento "no euro" l'economista Nino Galloni ha
proposto un'emissione straordinaria di nuove lire per fronteggiare
l'insufficienza del reddito delle famiglie italiane: “È possibile
emettere una moneta nazionale non avente caratteristiche di riserva del
valore, ma che serva solo per comperare beni e servizi e far fronte al
problema del reddito nella quarta settimana del mese. La nuova lira non
sarebbe alternativa all'euro, data la sua limitata funzione, e dovrebbe
venir destinata ai lavoratori dipendenti regolari, ai pensionati ed agli
studenti universitari in regola con gli studi. Perciò essa non sarebbe
un sussidio, ma un completamento del reddito; sarebbe destinata solo ai
meritevoli; sarebbe utile a rendere meno conveniente il lavoro sommerso
e l'irregolarità. La misura di essa dovrebbe aggirarsi attorno al 33%
dei redditi bassi e medio-bassi, quindi circa 400-600 mila nuove lire al
mese (la metà per gli universitari in regola con gli esami). L'emissione
potrebbe venir effettuata dai due principali enti previdenziali (dei
lavoratori pubblici e di quelli privati) che dovrebbero anche provvedere
a spedire a casa le banconote a "circolazione nazionale": il costo di
tale operazione (stampa delle banconote e spedizione) si aggira sui 7-8
milioni di euro, mentre il valore facciale - ovvero l'incremento della
capacità di spesa - sarà di circa 170 mila miliardi di nuove
lire.All'inizio tali banconote saranno spese lungo le filiere dei
comparti alimentare e abbigliamento; i venditori le accetteranno
potendole usare, a loro volta, per comperare materie prime e
semilavorati. Ovviamente i prodotti, finiti e intermedi, saranno solo
quelli locali e nazionali non essendo tale valuta accettabile
all'estero. Dopo alcuni anni di sperimentazione, tale valuta potrebbe
venir dichiarata convertibile oppure, una volta stabilizzato il nuovo
maggior livello retributivo degli occupati regolari, venir accettata -
per il pagamento dei contributi pensionistici - dagli stessi enti
previdenziali emittenti che, quindi, provvederebbero a riassorbirla
definitivamente trasformandola, nei propri bilanci, in euro. Al momento
della sua introduzione, previa adeguata preparazione e una certa
concertazione sociale, tale moneta non provocherà effetti inflattivi
perché troverà, subito, magazzini di alimenti e di abbigliamento
strapieni e stimolerà, in seguito, un aumento della produzione".