GALLONI: LE PRATICHE ESTREMISTE ALLORIGINE DELLA CRISI ECONOMICA



GALLONI: LE PRATICHE ESTREMISTE ALL’ORIGINE DELLA CRISI ECONOMICA - 16 
giugno 2005
http://www.agenparl.com/news.asp?id=9476

ROMA, 16 giugno 2005 - AgenParl - A seguito delle dichiarazioni del 
Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che ha definito 
necessarie, seppure impopolari, le decisioni di politica economica prese 
più di venticinque anni fa per consentire l’apertura del percorso 
dell’euro, l’AgenParl ha chiesto all’economista Nino Galloni - presente a 
quei tempi come funzionario dell’attuale Ministero dell’Economia - 
un’opinione a riguardo.
"Esistevano alternative - ha risposto Galloni - indicate non solo da 
Federico Caffé, ma anche dal governatore Baffi consistenti nel gestire le 
pur necessarie ristrutturazioni industriali in condizioni di crescita e 
non di contenimento della domanda; in condizioni alternative possibili, il 
processo monetario sarebbe stato molto più lento, ma quello di coesione 
più efficace e meno contraddittorio. Invece, prevalsero la furia e 
l’estremismo, soprattutto perché la perdita di sovranità monetaria e di 
controllo degli stati nazionali sulla propria spesa sembrò il percorso 
migliore per sottrarre strumenti alla classe politica definita corrotta. 
Ad esempio, ricordo che, quando si introdusse il cosiddetto divorzio tra 
Tesoro e Banca d’Italia - nonostante la ben diversa esperienza pratica 
della Banca centrale inglese - le banche di interesse nazionale evitavano 
di comperare una piccola frazione dell’emissione di titoli di stato allo 
scopo di far aumentare il tasso di interesse su tutta l’emissione: è stato 
questo errore, questa pratica estremistica - e non tanto il divorzio tra 
Tesoro e Banca d’Italia in sé - a determinare la colossale esplosione del 
debito pubblico durante gli anni Ottanta che ancora pesa così gravemente 
sulla nostra situazione. La politica economica e monetaria degli stati è 
stata privata di flessiblità ed i responsabili europei di essa hanno agito 
in questi anni senza saper alternare severità e misure espansive a seconda 
del mutare delle circostanze".