pesticidi e malattien ei lavoratori agricoli



da greenplanet.net
venerdi 6 maggio 2005

CONTADINI: NERVI A PEZZI? È COLPA DEI PESTICIDI

Una percentuale molto elevata di agricoltori soffre di problemi neurologici
legati agli insetticidi. L'allarme confermato da una ricerca pubblicata su
Environmental Health Perspectives.

I ricercatori del National Institute of Environmental Health Sciences, nel
quadro dell'Agricultural Health Study, hanno analizzato 18.782 contadini
provenienti dagli Stati americani dell'Iowa e della North Carolina che
avevano utilizzato prodotti insetticidi a base di organofosfati e
organoclorine.
I contadini hanno denunciato fequenti emicranie, spossatezza, insonnia,
nausea, tremori degli arti, intontimento ed altri sintomi neurologici.
Alcuni degli insetticidi imputati sono tuttora in commercio, altri, come il
DDT, sono stati tolti dal mercato o sottoposti a forti limitazioni
nell'uso.
"Questa ricerca è molto importante perché valuta i rischi per la salute
dell'utilizzo di prodotti chimici molto diffusi in agricoltura e
soprattutto usati comunemente", spiega Freya Kamel del National Institute
of Environmental Health Sciences, leader del team di ricercatori, "e si
differenzia per questo da precedenti studi focalizzati sull'avvelenamento
da pesticidi o su esposizioni ad alte dosi di insetticidi".
I ricercatori hanno scoperto che quasi 3000 partecipanti avevano
un'esposizione continua da anni ai prodotti insetticidi, con più di 500
giorni di esposizione.
Quasi 800 di questi 3000 contadini hanno riportato più di 10 sintomi
neurologici.
Alcuni degli insetticidi usati negli ultimi 25 anni non sono più
disponibili sul mercato. Il DDT, un esempio ben noto di organoclorina, è
stato bandito negli Stati Uniti sin dal 1972.
Gli organofosfati, dal canto loro, sono stati invece banditi dall'uso
domestico o nel giardinaggio, ma vengono ancora utilizzati su larga scala
in agricoltura.
Altre sostanze, come ad esempio il carbarile ed alcuni piretroidi, sono
disponibili sul mercato anche per usi domestici, ma vengono venduti in
formulazioni a basso dosaggio che ne rendono meno pericoloso l'utilizzo.
L'importanza dello studio del National Institute of Environmental Health
Sciences risiede nel grande numero di partecipanti: "La maggior parte delle
ricerche su questi argomenti riguarda dai 50 ai 100 pazienti, e ciò rende
difficile comprendere dettagliatamente la relazione tra esposizione agli
insetticidi e patologie.
La dimensione estesa della nostra ricerca le dà una grande forza
statistica", sottolinea Kamel.