[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
CS: Strasburgo, Bruxelles, Roma: Parlamenti sovrani per una nuovo commercio in Europa
- Subject: CS: Strasburgo, Bruxelles, Roma: Parlamenti sovrani per una nuovo commercio in Europa
- From: "Monica Di Sisto" <moni.disisto at iol.it>
- Date: Mon, 18 Apr 2005 13:50:56 +0200
NOTA STAMPA TRADEWATCH Tradewatch Osservatorio sul commercio internazionale promosso da Campagna Riforma Banca Mondiale, Crocevia, Fondazione responsabilità etica, il Gruppo d’appoggio al movimento contadino africano, Mani Tese, Rete Lilliput e l’organizzazione equosolidale ROBA dell’Altro Mondo (<http://www.tradewatch.it>www.tradewatch.it) STRASBURGO, BRUXELLES, ROMA: PARLAMENTI PER UN NUOVO COMMERCIO IN EUROPA per info Andrea Baranes (CRBM) +39 339 6312613 Monica Di Sisto (ROBA) +39 335 8426752 Roma, 15 aprile - Una processione funebre sfila tutta intorno alla Commissione Europea, per commemorare le piccole comunità che in tutto il mondo vengono ridotte alla fame da regole commerciali ingiuste. A Strasburgo il commissario al commercio Peter Mandelson riceve la borsina di juta di commercio equo e i materiali simbolo della Global Week of Action in Italia. Sempre a Strasburgo numerosi parlamentari UE, in prima fila gli italiani Vittorio Agnoletto, Roberto Musacchio, Patrizia Toia, Giusto Catania, insieme al socialista francese Pierre Schapira, al verde Carl Schlyter, co-chair del comitato economico dell’assemblea parlamentare ACP-UE, al labour Glyn Ford, presidente dell’intergruppo globalizzazione e a molti altri ancora, oltre a sostenere un intervento in plenaria della presidente della Commissione Sviluppo Luisa Morgantini sugli stessi temi, si sono confrontati in un seminario strategico e tra i corridoi del Parlamento con le organizzazioni di tutta Europa promotrici di un expo-presidio della Global Week of action per un commercio giusto. Ma anche in Italia, in questi stessi giorni, il senatore Francesco Martone presenta una nuova mozione, sottoscritta da quasi tutti i gruppi parlamentari, per impegnare il nostro Governo a rendere pubblica al più presto la propria linea negoziale sul commercio internazionale, dentro e fuori la Wto. Sono questi soltanto alcuni dei risultati concreti delle iniziative politiche di pressione che Tradewatch, Osservatorio sul commercio internazionale promosso da Campagna Riforma Banca Mondiale, Crocevia, Fondazione responsabilità etica, il Gruppo d’appoggio al movimento contadino africano, Mani Tese, Rete Lilliput e l’organizzazione equosolidale ROBA dell’Altro Mondo, insieme alle campagne europee sulla Wto e contro i nuovi accordi commerciali tra Europa e Paesi di Africa, Caraibi e Pacifico, hanno promosso nell’ambito della Settimana d’azione globale per dire si al diritto di ognuno al cibo, all'acqua, alla salute, ad una vita dignitosa ed all'istruzione, e per dire no all'imposizione di accordi commerciali ingiusti, liberalizzazioni e privatizzazioni indiscriminate. “Per raggiungere gli Obiettivi del Millennio di lotta alla povertà e welfare internazionale, secondo quanto segnalato anche dal Rapporto di Glenys Kinnock sul ruolo dell’UE per il loro raggiungimento che oggi discutiamo – ha dichiarato Luisa Morgantini intervenendo nella plenaria del Parlamento Ue del 12 aprile - c’è bisogno di un cambiamento del sistema. Un cambiamento che coinvolga i Governi del Nord e del Sud del mondo e le istituzioni finanziarie internazionali. Sovvertire le regole del commercio internazionale, contrastando l’imposizione di accordi commerciali ed indiscriminate liberalizzazioni. Sostenere un commercio equo, solidale e una cultura dei diritti, dell’accesso all‘istruzione, all’acqua, al cibo, alla sanità. Queste sono le richieste centrali della Global Week of Action per “liberare i diritti, governare il commercio”, lanciata da molti gruppi e movimenti in tutto il mondo. Voglio salutarli e ringraziarli perché oggi sono qui con noi al Parlamento europeo, per ricordarci l’importanza di un commercio equo e della solidarietà. E nei negoziati WTO il potere contrattuale della UE può dare migliori frutti”. Molti i parlamentari e gli esperti UE che hanno voluto incontrare presso l’expo-presidio i rappresentanti di Campagna Riforma Banca Mondiale, Roba dell’Altro Mondo, Rete Lilliput, Misereor Germany, Artisans du monde France, Both End Netherlands, Christian Aid Uk, Friends of the Earth Europe, presenti tra gli altri. Peter Mandelson, commissario al Commercio dell’Unione Europea, intercettato da Both Ends e Roba dell’Altro Mondo all’uscita da un incontro informale con la commissione commercio, ha accettato una borsina di juta “not for sale” equosolidale del Bangladesh contenente i materiali della campagna italiana e ha ringraziato le organizzazioni per l’impegno. “Siamo convinti che questo sia soltanto il primo degli appuntamenti di confronto che promuoveremo in vista della nuova ministeriale della WTO a Hong Kong – ha dichiarato a nome dei colleghi presenti Vittorio Agnolotto, co promotore a Strasburgo insieme alle organizzazioni del seminario parlamentare “Lo scacco del libero commercio: le alternative per restituire centralità all’uomo negli scambi commerciali internazionali, l’esempio del commercio equo e solidale” - . Abbiamo bisogno di capire insieme quali siano le strategie migliori per rendere più trasparenti, partecipati e democratici i negoziati commerciali condotti dalla UE, e abbiamo bisogno di individuare i punti più deboli e pericolosi dell’agenda UE per proporre e sostenere alternative positive possibili. Le recenti crisi che hanno coinvolto anche il nostro Paese ci dimostrano che non è possibile procedere in Europa per una strada diversa rispetto a quella dei diritti e dei beni comuni per tutti, e che nelle pratiche quotidiane di cambiamento come il commercio equo, la finanza etica, il consumo critico, le produzioni sostenibili ci sono già alcune indicazioni di cambiamento sulle quali è possibile lavorare fin da subito a livello istituzionale”. E per chiedere un’inversione di rotta a partire dal nostro Paese, il senatore Francesco Martone ha presentato proprio in questa settimana una mozione, sottoscritta da quasi tutti i gruppi del parlamento italiano, per impegnare il Governo “a comunicare tempestivamente e nei dettagli l’attuale posizione italiana nell’UE in materia di negoziati commerciali, con particolare riguardo alle richieste ed alle posizioni avanzate nei confronti dei paesi in via di sviluppo tanto nell’OMC e nei suoi diversi negoziati quanto negli accordi regionali, a partire dagli accordi di Partnership Economica con i paesi ACP”; ma anche a “informare tempestivamente le commissioni competenti del Parlamento , sulle richieste avanzate dall’Italia in sede UE e dall’UE nei confronti degli altri paesi membri dell’OMC nell’Accordo Generale sul Commercio nei Servizi (AGCS o GATS in inglese) e più in generale sull'andamento dei negoziati verso la Ministeriale di Hong Kong”. Per spingere dal basso verso una verifica delle politiche commerciali in Europa e nel nostro Paese si concentrano nel weekend numerosissimi degli oltre 100 eventi con i quali, in più di 50 città d’Italia, gruppi, movimenti, associazioni, realtà di commercio equo e tutti i cittadini consapevoli hanno celebrato la prima Settimana d’azione globale per un commercio giusto. Tutti gli appuntamenti presso il sito internet <http://www.gwa2005.org>www.gwa2005.org Per le immagini dal mondo <http://www.april2005.org/media>www.april2005.org/media ------------------------------------------------- 10 - 16 Aprile 2005 Settimana di Mobilitazione Globale - <http://www.gwa2005.org>www.gwa2005.org NO all'imposizione di accordi commerciali ingiusti, liberalizzazioni e privatizzazioni indiscriminate! SI al diritto di ognuno al cibo, all'acqua, alla salute, ad una vita dignitosa ed all'istruzione! Per info, contact point italiani: Andrea Baranes (CRBM) <mailto:abaranes at crbm.org>abaranes at crbm.org Monica Di Sisto (ROBA) <mailto:moni.disisto at iol.it>moni.disisto at iol.it
- Prev by Date: Monsano contro Monsanto
- Next by Date: mea culpa della nike
- Previous by thread: boicotaggio dei consumatori della gilette
- Next by thread: mea culpa della nike
- Indice: