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stop a farmaci analgesici contro alzheimer
- Subject: stop a farmaci analgesici contro alzheimer
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 4 Jan 2005 10:44:08 +0100
da le scienze.it 29.12.2004 Stop agli analgesici contro l'Alzheimer Gli inibitori di cox-2 potrebbero aumentare il rischio di ictus Uno dopo l'altro, tutti i trial clinici per determinare se gli antidolorifici potessero curare gravi malattie come il cancro o l'Alzheimer stanno venendo interrotti. Sembra infatti che una determinata classe di questi farmaci possa aumentare il rischio di attacco cardiaco o di ictus. L'ultimo studio ad essere sospeso è stato quello condotto dal National Institute on Aging dei NIH degli Stati Uniti. I ricercatori speravano di dimostrare che una dose giornaliera di antidolorifico (celecoxib, commercializzato dalla Pfizer col nome Celebrex, oppure naxopren, noto come Aleve) potesse impedire la degenerazione mentale causata dal morbo di Alzheimer. Lo studio continuerà con l'osservazione dei partecipanti, ma è improbabile che verranno loro somministrati altri farmaci. Le dosi sono stati interrotte, in effetti, perché i pazienti erano preoccupati a proposito di uno dei farmaci che venivano loro somministrati. Il celecoxib è un "inibitore di cox-2" come il rofecoxib, il farmaco che la compagnia farmaceutica Merck ha tolto dal mercato in settembre per il timore che potesse aumentare il rischio di ictus. Dopo il ritiro del rofecoxib, venduto con il nome di Vioxx, alcuni ricercatori hanno ipotizzato che tutti i farmaci di questo tipo potessero essere pericolosi, e i partecipanti agli studi si sono innervositi. "Abbiamo avuto molte difficoltà a somministrare queste medicine alla gente", commenta John Breitner dell'Università di Washington, che conduce lo studio. Inoltre il National Cancer Institute ha appena sospeso un trial sugli effetti protettivi del celecoxib contro il cancro colorettale. I ricercatori avevano notato che i partecipanti alla sperimentazione presentavano un rischio di attacchi cardiaci superiore di 2,5 volte rispetto a quelli che ricevevano un placebo. "Quando la voce si è sparsa, - aggiunge Breitner - non abbiamo più avuto alcuna possibilità di continuare il nostro studio, nonostante i primi dati non mostrassero incrementi del rischio per i nostri pazienti". 28.08.2003 Farmaci antidolorifici impediscono la gravidanza L'uso di NSAID rende più difficile per le donne restare incinte Quasi il 15 per cento delle gravidanze non giunge a termine, e i medici sanno ben poco sui fattori che influenzano questo rischio. L'anno scorso, uno studio aveva suggerito un collegamento fra una classe di antidolorifici, i farmaci anti-infiammatori non steroidali (NSAID) e le gravidanze mancate. I NSAID, che includono antidolorifici di uso comune come aspirina e ibuprofene, riducono il dolore purgando le prostaglandine, necessarie alle uova fertilizzate per stabilirsi nell'utero. Per verificare se davvero i NSAID mettessero in pericolo la gravidanza, un team di ricercatori guidato dall'epidemiologo De-Kun Li del Kaiser Foundation Research Institute di Oakland, in California, ha intervistato 1055 donne che avevano terminato la gestazione nei precedenti 40 giorni, indagando sull'uso di antidolorifici nel periodo del concepimento e immediatamente in seguito. In un articolo pubblicato sul numero del 16 agosto della rivista "British Medical Journal", il team afferma che le donne che avevano assunto regolarmente aspirina o ibuprofene (l'ingrediente attivo di Advil) per più di una settimana presentavano un rischio di aborto superiore dell'80 per cento rispetto al solito. L'acetaminofene (l'ingrediente attivo di Tylenol), invece, non aveva effetti sulla gravidanza. Il rischio aumentava in modo significativo se le donne avevano assunto i farmaci entro una settimana dal concepimento: il numero di donne che avevano assunto i due NSAID e che avevano avuto un aborto è risultato cinque volte superiore a quello delle donne che non avevano preso niente o soltanto acetaminofene. Secondo Li, la Federal Drug Administration degli Stati Uniti dovrà valutare un'eventuale riclassificazione dell'aspirina e dell'ibuprofene. Lo scienziato sottolinea che nuovi farmaci NSAID, come gli inibitori di COX-2, per esempio il Celebrex, sono stati sperimentati alla ricerca di effetti sul sistema riproduttivo e non sono consigliati alle donne incinte.
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