consigli per una "decrescita" sostenibile



da bilancidigiustizia.it
venerdi 3 dicembre 2004


CAMPAGNA PER LA DECRESCITA

I primi 10 consigli per entrare nella resistenza con la decrescita

1. Liberarsi dalla televisione
Per entrare nella decrescita, la prima tappa è prendere coscienza dei propri
condizionamenti. Il primo portatore di condizionamenti è la televisione. La
nostra prima scelta sarà di liberarsene. Così come la società dei consumi
riduce l'uomo alla sua dimensione economica - consumatore -, la televisione
riduce l'informazione alla superficie, l'immagine. Media della passività,
quindi della sottomissione, non smette di far regredire gli individui. Per
sua natura, la televisione richiede la rapidità, non tollera i discorsi
approfonditi. La televisione inquina al momento della sua produzione,
durante l'utilizzo e poi come rifiuto.
Noi le preferiamo la nostra vita interiore, la creatività, imparare a fare
musica, fare ed assistere a spettacoli viventi.Per tenerci informati abbiamo
delle scelte: la radio,
la lettura, il teatro, il cinema, incontrare gente, ecc.

2. Liberarsi dall'automobile
Più che un oggetto, l'automobile è il simbolo della società dei consumi.
Riservata al 20% degli abitanti della terra, i più ricchi, porta
inesorabilmente al suicidio ecologico per la distruzione delle risorse
naturali (necessarie per la sua produzione) o per i diversi tipi di
inquinamento tra cui l'aumento dell'effetto serra. L'automobile provoca
guerre per il petrolio di cui l'ultima per data è il conflitto irakeno. L'
automobile porta anche come conseguenza una guerra sociale che provoca un
morto ogni ora solamente in Francia. L'automobile è uno dei flagelli
ecologici e sociali del nostro tempo.
Noi le preferiamo: il rifiuto dell'ipermobilità. La volontà di abitare
vicino al luogo di lavoro. Camminare a piedi, andare in bicicletta, prendere
il treno, utilizzare i trasporti collettivi.

3. Liberarsi dal telefonino
Il sistema genera dei bisogni che diventano delle dipendenze. Ciò che è
artificiale diventa naturale. Come numero di oggetti della società dei
consumi, il telefonino è un falso bisogno creato apposta dalla pubblicità.
"Con la telefonia mobile, siete mobilitabili in un istante". Assieme al
telefonino butteremo via i forni a micro-onde, le falciatrici a motore, e
tutti gli oggetti inutili della società dei consumi.
Noi preferiamo al telefonino la posta, la parola, ma soprattutto cercheremo
di vivere per noi stessi invece di cercare di riempire il vuoto esistenziale
con degli oggetti.

4. Rifiutare l'aereo
Rifiutare di prendere l'aereo, è prima di tutto rompere con l'ideologia
dominante che considera un diritto inalienabile l'utilizzo di questo mezzo
di trasporto. Però, meno del 10% degli esseri umani hanno già preso l'aereo.
Meno dell'1% lo utilizza tutti gli anni. Questo 1%, la classe dominante,
sono i ricchi dei paesi ricchi. Sono loro che detengono i media e fissano le
regole della società. L'aereo è il mezzo di trasporto più inquinante per
passeggero trasportato. A causa dell'alta velocità, sballa la nostra
percezione delle distanze.
Noi preferiamo andare meno lontano, ma meglio, a piedi, sul carretto a
cavallo, in bicicletta o in treno, in barca a vela, con ogni veicolo senza
motore.

5. Boicottare la grande distribuzione
La grande distribuzione è inscindibile dall'automobile. Disumanizza il
lavoro, inquina e sfigura le periferie, uccide i centri delle città,
favorisce l'agricoltura intensiva, centralizza il capitale, ecc. La lista
dei flagelli che rappresenta è troppo lunga per essere elencata qui.
Noi le preferiamo: prima di tutto consumare meno, l'autoproduzione
alimentare (l'orto), poi le botteghe di quartiere, le cooperative, l'
artigianato. Questo ci porterà anche a consumare meno e a rifiutare i
prodotti industriali.

6. Mangiare poca carne
O meglio, mangiare vegetariano. Le condizioni di vita riservate agli animali
di allevamento rivela la barbarie tecnoscientifica della nostra civiltà. L'
alimentazione carnea è anche un grosso problema ecologico. E meglio nutrirsi
direttamente dei cereali che utilizzare il terreno agricolo per nutrire
animali destinati al macello. Mangiare vegetariano, o comunque mangiare meno
carne ci porta anche una miglior igiene alimentare, meno ricca in calorie.

7. Consumare prodotti locali
Quando si compra una banana delle Antille, si consuma anche il petrolio
necessario al suo trasporto verso i nostri paesi ricchi. Produrre e
consumare localmente è una delle condizioni migliori per entrare nel
movimento di decrescita, non in senso egoistico, chiaramente, ma al
contrario perché ogni popolazione ritrovi la sua capacità di
autosufficienza. Per esempio, quando un contadino africano coltiva delle
noci di cacao per arricchire qualche dirigente corrotto, non coltiva di che
nutrirsi e nutrire la sua comunità (vedere il testo "Dieci forti obiezioni
al commercio equo" http://ecolo.asso.fr/textes/20020314equiit.htm).

8. Politicizzarsi
La società dei consumi ci lascia la scelta: tra Pepsi-Cola e Coca-Cola o tra
caffè Lavazza e caffè "equo" di Max Havelaar. Ci lascia delle scelte da
consumatori. Il mercato non è né di destra, né di centro né di sinistra: lui
impone la sua dittatura finanziaria avendo come obiettivo di rifiutare
qualunque contraddittorio o conflitto di idee. La realtà sarà l'economia:
gli umani si sottomettano. Questo totalitarismo è paradossalmente imposto in
nome della libertà, di consumare. Lo status di consumatore è addirittura
superiore a quello di essere umano..
Noi preferiamo politicizzarci, come persone, nelle associazioni, nei
partiti, per combattere la dittatura delle fabbriche. La democrazia esige
una conquista permanente. Muore quando viene abbandonata dai cittadini. E'
ora di propagare l'idea della decrescita.

9. Sviluppo della persona
La società dei consumi ha bisogno di consumatori servili e sottomessi che
non desiderino più essere degli umani a tutto tondo. Questi non possono più
esistere che grazie all'abbrutimento, per esempio davanti alla televisione,
ai "divertimenti" o al consumo di psicofarmaci (Prozac.)
Al contrario, la decrescita economica ha come condizione uno sviluppo
sociale ed umano. Arricchirsi sviluppando la propria vita interiore.
Privilegiare la qualità della relazione con se stessi e con gli altri a
detrimento della volontà di possedere degli oggetti che a loro volta vi
possiederanno. Cercare di vivere in pace, in armonia con la natura, non
cedere alla propria violenza, ecco la vera forza.

10. Coerenza
Le idee sono fatte per essere vissute. Se non siamo capaci di metterle in
pratica, serviranno solo a far vibrare il nostro ego. Siamo tutti a bagno
nel compromesso, ma cercheremo di tendere alla maggior coerenza. E' la
scommessa della credibilità dei nostri discorsi. Cambiamo ed il mondo
cambierà.
Questa lista sicuramente non è esaustiva. A voi completarla. Ma se non ci
impegniamo a tendere verso la ricerca della coerenza, ci ridurremo a
lamentarci ipocritamente sulle conseguenze del nostro stile di vita.
Evidentemente non c'è un modo per vivere "immacolati" sulla Terra. Siamo
tutti a bagno nel compromesso, e va bene così.