la progettazione bioclimatica tra obblighi e incentivi



da ecodallecittà.it
giovedi 27 maggio 2004

Solarexpo, la progettazione bioclimatica tra obblighi e incentivi
Spunti e resoconto dal nostro inviato
di Antonio Montinaro

Visioni non concordi fra gli intervenuti al convegno del sabato "Green
Building" sulla progettazione bioclimatica.
Giancarlo Allen, di Anab (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica),
presentando le Linee Guida di Anab per l'architettura sostenibile per gli
enti locali, sostiene che gli Enti Locali debbano cambiare le regole del
gioco: bisogna educare la cittadinanza, sostenere una crescita culturale,
attivare campagne di informazione e partecipazione attiva del cittadino
abitante, rendere alcune misure per il risparmio energetico obbligatorie.
Fortemente contrario agli strumenti proposti sempre più spesso da alcune
amministrazioni comunali nei loro Regolamenti Edilizi: sconto sull'ICI,
sconto sugli oneri di urbanizzazione, aumento di volumetria (peggio!) per
chi installa o adotta misure per il risparmio energetico. L'esempio è
chiaro: se un comune fa sconto sugli oneri di urbanizzazione, le sue casse
non avranno quei soldi per fare strade, illuminazione e servizi fognari di
uso collettivo, per premiare il singolo, che in fin dei conti beneficerà
delle sue scelte progettuali anche a livello economico nel tempo. Bisogna
far passare l'idea che l'architettura sostenibile costa meno di quella
tradizionale: si considerino i costi di gestione e fornitura di energia!
Ammettendo la diversa visione dall'oratore che lo ha preceduto, Franco
Marinelli di Inbar (Istituto Nazionale Bioarchitettura), crede sì che forse
eticamente non sia corretto incentivare il privato con sconti su tasse e
volumetrie, ma inizialmente queste misure servono perché imprese e cittadini
rispondono bene e affrontano meglio il maggior costo iniziale di una casa
bioecologica.
Opinione ancora diversa quella di Uwe Wienke, architetto, che riconoscendo i
problemi legati a finanziamenti e incentivi comunali per chi adotta misure
di risparmio energetico sostiene di seguire l'esempio della Germania, cioè
defiscalizzare i prodotti per il risparmio energetico facendo attenzione a
che i prezzi non salgano.
Tutti d'accordo nel sostenere l'iniziativa della Provincia di Bolzano con il
marchio CasaClima di certificazione energetica delle case e nel sottolineare
come alcune scelte costruttive possano essere terribili: per produrre una
tonnellata di cemento viene emessa in atmosfera una tonnellata di anidride
carbonica, rapporto uno a uno. E il legno, antico materiale da costruzione?
Resiste e torna ad essere competitivo.

GREEN BUILDING - E' POSSIBILE SCALDARE UNA CASA CON 1,5 LITRI DI GASOLIO A
METRO QUADRO? - Il comunicato stampa

Dopo due giorni di convegnistica su tematismi energetici, Solarexpo 2004 ha
chiuso la sua sessione scientifica con un incontro dedicato alla
bioarchitettura che ha suscitato grande interesse sia tra i professionisti
della progettazione edilizia che tra il pubblico meno specializzato.
Il convegno si è aperto con la relazione di un pioniere dell'architettura
bioclimatica, Sergio Los, che - nella sua funzione di chairman - ha spiegato
come l'applicazione dei criteri per la progettazione ecocompatibile sia
intrinsecamente collegata allo studio dei siti e delle loro specifiche
peculiarità climatiche.
"Considerato il crescente interesse degli enti locali rispetto al risparmio
energetico - ha detto Giancarlo Allen dell'Associazione Nazionale di
Architettura Bioecologica - emerge il bisogno di definire delle linee guida
e nuovi standard di progettazione. Costruire una casa ecologica a Catania è
diverso che costruirla a Bolzano e sebbene negli ultimi anni si sia studiato
molto il problema, pare che siano proprio le università, le riviste
specializzate o i cenacoli di tecnici esperti a remare contro la diffusione
di una sensibilità ecocompatibile, facendo della bioarchitettura un trend
temporaneo piuttosto che una consapevolezza nuova".
"La realtà bolzanina rappresenta una positiva eccezione in questo contesto"
ha detto Norbert Lantschner, Coordinatore dell'Alleanza per il clima Alto
Adige. "Prima nel solo Comune e poi anche su tutta la Provincia, abbiamo
avviato un progetto di incentivazione e certificazione della bioarchitettura
per tutelare attivamente anche quelli che di solito vengono esclusi dalla
realizzazione degli edifici, ossia i committenti. Le persone normali, i
cosidetti non addetti ai lavori, vengono coinvolti nelle scelte progettuali
attraverso una procedura di certificazione (Klima Haus) tradotta a sua volta
in un linguaggio comprensibile. Abbiamo capito che proporre i criteri della
bioarchitettura in una terminologia tecnica è un ostacolo alla diffusione
della sensibilità e per questo abbiamo creato 4 classi di abitazioni che
corrispondono ad altrettanti livelli di consumo di gasolio per metro
quadrato. Detto che un'abitazione tradizionale consuma fino a 200 litri di
carburante fossile, risulta semplice far capire ai committenti che - grazie
ai moderni sistemi di bioarchitettura - si può arrivare a 3 litri o
addirittura 1.5 litri di carburante per metro quadrato. La certificazione
ClimaCasa - Klima Haus diventa visibile in una targhetta, simile alla
garanzia che già da tempo siamo abituati a trovare quando acquistiamo una
lavatrice o un frigorifero, affissa a fianco del numero civico dove è
riportata la classe di consumo energetico. Tuttavia l'impegno di Bolzano e
del Sud Tirolo su questo fronte non si ferma al coinvolgimento delle persone
comuni, attraverso una campagna di comunicazione e informazione. E'
necessario lavorare anche sul fronte della formazione - ha concluso
Lantschner - sia ad alto livello (per creare un significativo gruppo di
progettisti e architetti bioclimatici), sia a livello artigianale e
professionale. Siamo convinti infatti che non ci possa essere una vera
traformazione, senza un'interazione diretta tra l'ideatore del progetto e
realizzatore".
"Un'altra esperienza che sta trovando eco nell'opinione pubblica è la
recente creazione di un distretto industriale della bioedilizia attorno alla
città di Treviso - ha continuato Francesco Marinelli dell'Istituto Nazionale
di Bioarchiettura. Questa iniziativa ha coinvolto direttamente le aziende
motivandole a rinnovarsi, superando le barriere che esistevano fino a
qualche anno fa, tra cui l'esigenza di configurare il loro lavoro sulla base
della peculiarità dei siti edificabili. Oggi, grazie ad uno speciale
software e ai molti dati climatici che ricaviamo da fonti apposite, possiamo
calcolare tutte le informazioni che ci servono per adattare il progetto alle
specificità della zona geografica in cui operiamo e lasciare molto più
spazio alla creatività".
In sintonia con quanto fatto per gli altri convegni, la discussione ha
lasciato spazio ad esempi di esperienze aziendali ed associative particolari
come quella di Uwe Wienke (Assa), di Matteo Bignozzi (Studio Architettura
Torggler), di Gianni Chianetta (BP Solar), Lorenza Luciani (Sei - Sistemi
energetici integrati), di Claudio Brotto (Viessman), di Nicola Croci
(Accomandita), di Giuseppe Pullini (GMP Engineering) e Michele Ferrara (di
Aquares).