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la progettazione bioclimatica tra obblighi e incentivi
- Subject: la progettazione bioclimatica tra obblighi e incentivi
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 5 Oct 2004 07:02:08 +0200
da ecodallecittà.it giovedi 27 maggio 2004 Solarexpo, la progettazione bioclimatica tra obblighi e incentivi Spunti e resoconto dal nostro inviato di Antonio Montinaro Visioni non concordi fra gli intervenuti al convegno del sabato "Green Building" sulla progettazione bioclimatica. Giancarlo Allen, di Anab (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica), presentando le Linee Guida di Anab per l'architettura sostenibile per gli enti locali, sostiene che gli Enti Locali debbano cambiare le regole del gioco: bisogna educare la cittadinanza, sostenere una crescita culturale, attivare campagne di informazione e partecipazione attiva del cittadino abitante, rendere alcune misure per il risparmio energetico obbligatorie. Fortemente contrario agli strumenti proposti sempre più spesso da alcune amministrazioni comunali nei loro Regolamenti Edilizi: sconto sull'ICI, sconto sugli oneri di urbanizzazione, aumento di volumetria (peggio!) per chi installa o adotta misure per il risparmio energetico. L'esempio è chiaro: se un comune fa sconto sugli oneri di urbanizzazione, le sue casse non avranno quei soldi per fare strade, illuminazione e servizi fognari di uso collettivo, per premiare il singolo, che in fin dei conti beneficerà delle sue scelte progettuali anche a livello economico nel tempo. Bisogna far passare l'idea che l'architettura sostenibile costa meno di quella tradizionale: si considerino i costi di gestione e fornitura di energia! Ammettendo la diversa visione dall'oratore che lo ha preceduto, Franco Marinelli di Inbar (Istituto Nazionale Bioarchitettura), crede sì che forse eticamente non sia corretto incentivare il privato con sconti su tasse e volumetrie, ma inizialmente queste misure servono perché imprese e cittadini rispondono bene e affrontano meglio il maggior costo iniziale di una casa bioecologica. Opinione ancora diversa quella di Uwe Wienke, architetto, che riconoscendo i problemi legati a finanziamenti e incentivi comunali per chi adotta misure di risparmio energetico sostiene di seguire l'esempio della Germania, cioè defiscalizzare i prodotti per il risparmio energetico facendo attenzione a che i prezzi non salgano. Tutti d'accordo nel sostenere l'iniziativa della Provincia di Bolzano con il marchio CasaClima di certificazione energetica delle case e nel sottolineare come alcune scelte costruttive possano essere terribili: per produrre una tonnellata di cemento viene emessa in atmosfera una tonnellata di anidride carbonica, rapporto uno a uno. E il legno, antico materiale da costruzione? Resiste e torna ad essere competitivo. GREEN BUILDING - E' POSSIBILE SCALDARE UNA CASA CON 1,5 LITRI DI GASOLIO A METRO QUADRO? - Il comunicato stampa Dopo due giorni di convegnistica su tematismi energetici, Solarexpo 2004 ha chiuso la sua sessione scientifica con un incontro dedicato alla bioarchitettura che ha suscitato grande interesse sia tra i professionisti della progettazione edilizia che tra il pubblico meno specializzato. Il convegno si è aperto con la relazione di un pioniere dell'architettura bioclimatica, Sergio Los, che - nella sua funzione di chairman - ha spiegato come l'applicazione dei criteri per la progettazione ecocompatibile sia intrinsecamente collegata allo studio dei siti e delle loro specifiche peculiarità climatiche. "Considerato il crescente interesse degli enti locali rispetto al risparmio energetico - ha detto Giancarlo Allen dell'Associazione Nazionale di Architettura Bioecologica - emerge il bisogno di definire delle linee guida e nuovi standard di progettazione. Costruire una casa ecologica a Catania è diverso che costruirla a Bolzano e sebbene negli ultimi anni si sia studiato molto il problema, pare che siano proprio le università, le riviste specializzate o i cenacoli di tecnici esperti a remare contro la diffusione di una sensibilità ecocompatibile, facendo della bioarchitettura un trend temporaneo piuttosto che una consapevolezza nuova". "La realtà bolzanina rappresenta una positiva eccezione in questo contesto" ha detto Norbert Lantschner, Coordinatore dell'Alleanza per il clima Alto Adige. "Prima nel solo Comune e poi anche su tutta la Provincia, abbiamo avviato un progetto di incentivazione e certificazione della bioarchitettura per tutelare attivamente anche quelli che di solito vengono esclusi dalla realizzazione degli edifici, ossia i committenti. Le persone normali, i cosidetti non addetti ai lavori, vengono coinvolti nelle scelte progettuali attraverso una procedura di certificazione (Klima Haus) tradotta a sua volta in un linguaggio comprensibile. Abbiamo capito che proporre i criteri della bioarchitettura in una terminologia tecnica è un ostacolo alla diffusione della sensibilità e per questo abbiamo creato 4 classi di abitazioni che corrispondono ad altrettanti livelli di consumo di gasolio per metro quadrato. Detto che un'abitazione tradizionale consuma fino a 200 litri di carburante fossile, risulta semplice far capire ai committenti che - grazie ai moderni sistemi di bioarchitettura - si può arrivare a 3 litri o addirittura 1.5 litri di carburante per metro quadrato. La certificazione ClimaCasa - Klima Haus diventa visibile in una targhetta, simile alla garanzia che già da tempo siamo abituati a trovare quando acquistiamo una lavatrice o un frigorifero, affissa a fianco del numero civico dove è riportata la classe di consumo energetico. Tuttavia l'impegno di Bolzano e del Sud Tirolo su questo fronte non si ferma al coinvolgimento delle persone comuni, attraverso una campagna di comunicazione e informazione. E' necessario lavorare anche sul fronte della formazione - ha concluso Lantschner - sia ad alto livello (per creare un significativo gruppo di progettisti e architetti bioclimatici), sia a livello artigianale e professionale. Siamo convinti infatti che non ci possa essere una vera traformazione, senza un'interazione diretta tra l'ideatore del progetto e realizzatore". "Un'altra esperienza che sta trovando eco nell'opinione pubblica è la recente creazione di un distretto industriale della bioedilizia attorno alla città di Treviso - ha continuato Francesco Marinelli dell'Istituto Nazionale di Bioarchiettura. Questa iniziativa ha coinvolto direttamente le aziende motivandole a rinnovarsi, superando le barriere che esistevano fino a qualche anno fa, tra cui l'esigenza di configurare il loro lavoro sulla base della peculiarità dei siti edificabili. Oggi, grazie ad uno speciale software e ai molti dati climatici che ricaviamo da fonti apposite, possiamo calcolare tutte le informazioni che ci servono per adattare il progetto alle specificità della zona geografica in cui operiamo e lasciare molto più spazio alla creatività". In sintonia con quanto fatto per gli altri convegni, la discussione ha lasciato spazio ad esempi di esperienze aziendali ed associative particolari come quella di Uwe Wienke (Assa), di Matteo Bignozzi (Studio Architettura Torggler), di Gianni Chianetta (BP Solar), Lorenza Luciani (Sei - Sistemi energetici integrati), di Claudio Brotto (Viessman), di Nicola Croci (Accomandita), di Giuseppe Pullini (GMP Engineering) e Michele Ferrara (di Aquares).
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