come avere più luce e risparmiare energia



da cunegonda.org
maggio 2004

SVILUPPO SOSTENIBILE
RISPARMIO ENERGETICO CON L'ILLUMINAZIONE

Click. è la prima cosa che si fa rientrando a casa: si accende la luce. L'
illuminazione è quella cosa che fa la differenza tra una casa qualunque
e la propria casa. Realizzata ad immagine e somiglianza di chi ci vive,
la luce accesa anima la casa e la rende viva.
Che magnifica idea, la lampadina!

I CONSIGLI DELL'ENEA: COME RISPARMIARE E VIVERE MEGLIO
L'ENEA da alcuni anni realizza campagne informative sul risparmio energetico
diffondendo opuscoli divulgativi sull'uso razionale dell'energia nelle
abitazioni.
Questo volumetto vuole fornire utili notizie per ottenere sensibili risparmi
nei consumi e quindi nelle spese per I'illuminazione delle nostre case.
Gli intenti e la "filosofia" dell'ENEA sono sempre gli stessi: per far
"funzionare meglio" la casa e in questo caso particolare l'impianto
d'illuminazione -
non c'è bisogno di fare sacrifici o rinunce. Basta prendere l'abitudine ad
usare - e
ancor prima a scegliere - con intelligenza gli strumenti che la tecnica ci
mette a
disposizione, in modo da consumare meno energia e risparmiare denaro.
RISPARMIO ENERGETICO: INTERESSE COMUNE
Le possibilità di risparmiare energia, anche in casa, sono tante e spesso
sono sotto gli occhi di tutti. È sufficiente imparare a fare un po' più
d'attenzione utilizzando anche questo opuscolo dell'ENEA. Ridurre i consumi
irrazionali
sin da oggi significa pensare al futuro. Possiamo farlo in molti modi, ogni
giorno, con un pizzico di intelligenza. Dobbiamo pensare al risparmio
energetico come una vera risorsa da utilizzare e come elemento
indispensabile per
ridurre l'impatto ambientale.L'uso più razionale delle risorse energetiche
genera un
duplice risultato positivo: va nell'interesse degli utenti (che pagheranno
una bolletta meno cara) e va nell'interesse della comunità (si riduce il
consumo
dei combustibili, si rende l'Italia più indipendente sotto il profilo
energetico), si inquina di meno.Infine vogliamo ricordare che è stato
stimato che in Italia
il risparmio annuo conseguibile nell'illuminazione d'interni (comprendendo
sia
gli usi domestici sia tutti gli altri usi) potrebbe essere di circa 5
miliardi di kilowattora.
Questa cifra corrisponde al 20% dei consumi di energia per usi
d'illuminazione ed equivale
a più di 1 milione di TEP (tonnellate equivalenti petrolio).

E adesso accendiamo i...riflettori...sull'illuminazione.
L'ILLUMINAZIONE
È la prima e la più diffusa delle applicazioni elettriche introdotte nella
casa:
dal lontano 1880, anno in cui fu illuminata artificialmente la prima
abitazione
privata, la lampadina ne ha fatta di strada, illuminando le nostre notti e
anche
le nostre giornate, cambiando il volto delle nostre città, modificando
radicalmente abitudini e bisogni (per noi è difficile rendersene conto,
ma il mondo dei nostri avi era un mondo piuttosto buio).
Il settore dell'illuminazione domestica ha una sua importanza energetica,
anche se non è il settore che più incide sui consumi di elettricità: in
Italia,
la quota annua di energia elettrica destinata a tale uso è,complessivamente,
superiore ai 7 miliardi di kilowattora, corrispondenti a circa l'13.5 per
cento del consumo totale di energia elettrica nel settore residenziale.
Ricordiamo che il kilowattora (kWh) è l'unità di misura dell'energia
elettrica ed è il prodotto di una potenza (kW) per un tempo in ore (h).
Vogliamo entrare ancor più nel dettaglio e parlare dei consumi per l'
illuminazione di una "famiglia tipo" di 4 persone.
Possiamo ipotizzare per una famiglia tipo un consumo medio per bimestre di
65-70 kilowattora. Questo rappresenta l'8-10 per cento delle spese totali di
energia elettrica, quelle spese che, puntualmente ed inevitabilmente, ci
vengono recapitate ogni due mesi attraverso la famosa e poco amata "bolletta
della luce".È importante quindi utilizzare nel modo migliore l'energia
elettrica
usata per questa applicazione e contenere le relative spese, senza però
rinunciare
in nessun modo ai comfort e al benessere al quale siamo abituati.Il nostro
obiettivo è quindi una migliore illuminazione con un minore consumo di
energia. Vediamo come. kwh
Esse richiedono l'impiego di un'apparecchiatura di alimentazione (reattore)
che ha il compito di limitare al giusto valore la corrente di scarica e, in
generale, di un accessorio per facilitare l'innesco della scarica (starter o
accenditore)  In particolare, tra le altre, appartengono alla famiglia delle
sorgenti
luminose a scarica le lampade tubolari fluorescenti tradizionali (dette
familiarmente, ma erroneamente "al neon") e quelle "compatte".
LE LAMPADE AD INCANDESCENZA LAMPADE "NORMALI"
Sono le più diffuse nell'ambito dell'illuminazione domestica e possono
essere di varia forma: a goccia, a pera, sferica, tubolare, ad oliva, a
tortiglione, ecc. Sono costituite da tre parti essenziali: l'ampolla (o
bulbo) esterna,
l'attacco e il filamento
L'ampolla esterna, in vetro, può essere realizzata in diverse finiture:
chiara, smerigliata, rivestita internamente con speciali sostanze a base di
silicati (e in questo caso si dice opalizzata), colorata, mezzo argentata,
ecc.
L'attacco o virola, è costituito da una ghiera di metallo (ottone o rame)
fissata all'ampolla per mezzo di mastici speciali. La forma e le dimensioni
variano secondo l'impiego della lampada. Il tipo più comune,previsto per i
normali
impieghi d'illuminazione, è quello a vite tipo "Edison". Il filamento di
tungsteno è l'elemento più importante della lampada: da esso dipendono, in
particolare,
la qualità e la quantità della luce e la luce della lampada stessa.Le
lampade
ad incandescenza "normali" sono disponibili, in particolare, nelle potenze
25-40-75-100-150-200 watt e sono caratterizzate, come abbiamo detto nel
presentarle, da un'efficienza piuttosto modesta (circa l 2 lumen/watt) e
da una durata di vita media*, pari a circa 1000 ore.Con l'invecchiamento le
lampade emettono sempre meno luce (pur consumando sempre la stessa quantità
di energia)e quindi è bene che, superata la vita media, vengano sostituite.
Queste lampade forniscono istantaneamente il flusso luminoso e, se spente,
si riaccendono immediatamente. Il flusso luminoso da esse emesso può essere
graduato con appositi "variatori". Le lampade ad incandescenza, grazie alle
loro
dimensioni molto contenute e alla forma raccolta si adattano ad essere
montate in
apparecchi d'illuminazione molto variati e di linea estetica particolarmente
curata.
Emettono luce di tonalità "calda" e l'indice di resa cromatica (capacità di
distinguere agevolmente i colori) ha il valore massimo: 100.
L'ACQUISTO FACCIAMO LUCE, MA QUALE?
Esistono diversi tipi di lampade ma esistono anche diverse necessità di
illuminazione e diverse possibilità di impiego.
Prima di scegliere quale lampada acquistare, bisogna pensare bene:
. qual è l'ambiente da illuminare . quali attività vi si svolgono
. per quante ore, in media, la lampada rimarrà accesa.
Illuminare significa consumare energia e quindi spendere: a seconda di quale
lampada si sceglie cambiano notevolmente, oltre la qualità e la quantità di
luce
ottenuta, anche i consumi.
I DIVERSI TIPI DI LAMPADE
Tutte le lampade attualmente in commercio possono essere suddivise, in base
alle modalità con cui viene generata la luce, in due grandi categorie:
. ad incandescenza
. a scarica elettrica in gas
LE LAMPADE AD INCANDESCENZA
Le comuni lampadine, le più diffuse nelle nostre case, sono costituite da un
bulbo in vetro dal quale è stata tolta l'aria e successivamente riempito con
un gas inerte; al
suo interno, un filamento di tungsteno attraversato dalla corrente elettrica
diventa incandescente,
emettendo una certa quantità di luce.
L'unità di misura della luce emessa da una lampada è il lumen.
Una lampadina a incandescenza da 150 watt emette circa 2.000 lumen, e cioè
2.000:150=13 lumen per ogni watt assorbito Questo valore LUMEN/WATT esprime
in pratica l'efficienza luminosa di una lampada
ed è molto importante ai fini della scelta della sorgente luminosa più
adatta a risparmiare energia Ne parleremo spesso.
In particolare, le lampade ad incandescenza - rispetto agli altri tipi di
sorgenti luminose adatte all'illuminazione d'interni - sono caratterizzate
da un'efficienza luminosa
modesta. Ciò perché l'energia elettrica è trasformata in gran parte in
calore e solo
in minima parte in luce. Appartengono alla famiglia delle lampade ad
incandescenza le lampade
alogene, negli ultimi anni in rapida diffusione, il cui successo è legato ad
una maggiore
durata e a una tonalità di luce più bianca.
LE LAMPADE A SCARICA IN GAS
Queste lampade sfruttano il principio per cui se tra due elettrodi immersi
in un gas o in vapori
metallici viene applicata una differenza di potenziale opportuna, tra i due
elettrodi si
genera una scarica a cui è associata l'emissione di radiazioni visibili.
Queste lampade hanno un'efficienza luminosa di gran lunga superiore (da 4 a
10 volte) rispetto a quella delle lampade ad incandescenza, in quanto è più
elevata la
quota di energia assorbita trasformata in luce. Le lampade a scarica non
possono,
però, essere collegate direttamente alla rete di alimentazione, come avviene
invece per
quella ad incandescenza.
LAMPADA AD INCANDESCENZA "NORMALE"
*La vita media economica individua il numero di ore di funzionamento dopo il
quale, in un determinato lotto di lampade, considerando 8
accensioni/spegnimenti durante le 24 ore,
il 70% delle lampade presenta un decadimento del flusso luminoso o cessa di
funzionare Inoltre le lampade alogene hanno dimensioni molto ridotte e ciò
costituisce
in generale una caratteristica positiva ai fini soprattutto della riduzione
dell'ingombro
del complesso lampada più riflettore o proiettore. Sono disponibili in una
notevole varietà di
forme e di potenze.Le lampade alogene sono anche particolarmente adatte a
essere impiegate in
apparecchi che consentono di orientare con molta precisione il fascio
luminoso nel punto
desiderato. Qualora invece vengano utilizzate per l'illuminazione indiretta,
è necessario
impiegare potenze più elevate rispetto a quelle che si avrebbero con
l'utilizzo di lampade a
incandescenza o fluorescenza (200 o 300 watt), per cui il consumo di energia
è, conseguentemente,
superiore. Nel caso di potenza non molto elevata (100 watt o meno) e per una
illuminazione
diretta, le lampade alogene offrono anche il vantaggio di un minore consumo
rispetto a quelle ad
incandescenza normali. Naturalmente l'illuminazione indiretta comporta
sempre una minore
efficacia del sistema di illuminazione. Ricordiamo anche che l'adozione di
semplici ed
economici regolatori rende possibile la variazione del flusso luminoso
emesso. Ciò
permette di ridurre ulteriormente i consumi. Nelle potenze 60-100-150 watt
sono disponibili in
versioni con due attacchi e con l'attacco (a vite tipo Edison).
Ai fini del contenimento dei consumi energetici è bene limitare l'uso delle
lampade alogene di elevata potenza per la sola illuminazione di oggetti
particolari che
richiedono alta resa cromatica
PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU'
La "qualità" della luce dipende essenzialmente dalla sua tonalità e
dall'indice di resa cromatica.
La tonalità di luce emessa da una lampada è caratterizzata dalla
"temperatura di colore", espressa in gradi
Kelvin (K).
Vengono definite:
. a tonalità "calda" le lampade la cui luce abbia temperatura di colore
compresa tra 2000 e 3000 K;
. a tonalità "bianca" le lampade la cui luce abbia temperatura di colore
compresa tra 3000 e 5000 K;
. a tonalità "fredda" le sorgenti luminose la cui luce abbia temperatura di
colore superiore a 5000 K.
Nei locali illuminati con lampade a luce "fredda" si devono prevedere valori
d'illuminazione superiori a quelli
che sarebbero sufficienti nel caso d'impiego di sorgenti a luce "bianca" o
"calda". In caso contrario l'illuminazione
potrebbe infatti conferire all'ambiente un aspetto poco accogliente.
L'indice di resa cromatica (Ra) definisce in che misura la luce emessa da
una sorgente luminosa consente di apprezzare le sfumature di colore degli
oggetti illuminati. Al riguardo le lampade vengono classificate con un
indice numerico compreso tra O e 100: quanto più tale indice si avvicina a
100 tanto più la sorgente luminosa consente
l'apprezzamento delle sfumature di colore. Ciò contribuisce al "comfort"
visivo tipico di queste lampade.
Un altro vantaggio delle comuni lampade ad incandescenza è il loro costo
iniziale: sono infatti le più
economiche al momento dell'acquisto. Sono, però, (e su questo punto
importante ritorneremo) le più costose
per quello che riguarda i consumi.
LAMPADE A RIFLETTORE INCORPORATO
In queste lampade una parte dell'ampolla è internamente ricoperta da uno
strato di speciali sostanze
che riflettono la luce emessa dal filamento incandescente Sono dunque
lampade che uniscono la funzione di
emettere luce a quella di orientare la stessa nella direzione voluta:
quest'ultima funzione è normalmente
affidata, nel caso delle lampade tradizionali, agli apparecchi
d'illuminazione.Si suddividono in due
grandi famiglie: fabbricate in vetro soffiato e fabbricate in vetro
pressato. La durata di vita media
delle lampade in vetro soffiato è di 1500 ore, quella delle lampade in vetro
pressato è di 2000 ore.
LAMPADE AD INCANDESCENZA "ALOGENE"
Sono lampade ad incandescenza all'interno delle quali viene introdotta una
miscela di alogeni (essenzialmente
bromo), che crea un processo di rigenerazione del filamento: quando il
filamento raggiunge una
determinata temperatura (circa 3000 gradi Kelvin), gli atomi di tungsteno
che evaporano dal filamento,
dopo essersi combinati chimicamente con gli alogeni, si ridepositano sul
filamento per ricominciare un
altro ciclo. In una lampada normale tali atomi si depositano invece sul
vetro del bulbo e lo anneriscono.
Questa caratteristica costituisce soltanto uno dei vantaggi che le lampade
alogene presentano rispetto a
quelle ad incandescenza normali.
Ricordiamo gli altri:
 la loro efficienza luminosa (circa 22 lumen/watt) è superiore:
 emettono luce a temperature di colore superiore (cioè 3000 K anziché 2700
K), quindi più gradevole
perché più "bianca" e sempre con una eccellente resa dei colori;
. durano il doppio (la durata media è di circa 2000 ore).
LAMPADA ALOGENA
LAMPADA A RIFLETTORE INCORPORATO
LAMPADA ALOGENA
che la loro efficienza luminosa, circa 100 lumen/watt, è notevolmente
superiore.
Il sistema costituito da lampade ad alta frequenza e reattori elettronici
consente un risparmio
globale di energia di circa il 25 per cento rispetto a lampade e reattori
convenzionali.
Altri vantaggi dell'adozione del "sistema" sono:
. accensione istantanea senza starter
. assenza di sfarfallamento
. assenza di annerimento alle estremità
possibilità di un'ottima regolazione del flusso luminoso (dal 10 per cento
al 100 per cento)
adottando reattori elettronici in una speciale versione (detta "dimming").
La regolazione del flusso può essere automatica attraverso fotocellule, o
manuale attraverso
un potenziometro. In particolare la regolazione automatica consente di
mantenere nei locali un
livello d'illuminamento prestabilito anche al variare della luce diurna e al
progredire dell'invecchiamento delle
lampade.
LAMPADE FLUORESCENTI COMPATTE E LAMPADE FLUORESCENTI COMPATTE
INTEGRATE ELETTRONICHE
Sono state introdotte all'inizio degli anni '80 allo scopo di mettere a
disposizione degli utenti sorgenti luminose
che, pur avendo dimensioni e tonalità di luce simili a quelle delle lampade
ad incandescenza, fossero
caratterizzate da un'efficienza luminosa e da una durata di vita
notevolmente superiori.
Per quanto riguarda i principi di funzionamento sono comparabili alle
lampade tubolari fluorescenti di cui costituiscono la miniaturizzazione.
Le lampade fluorescenti compatte hanno un'efficienza luminosa che varia da
40 a 60 lumen/watt a seconda del
tipo e quindi consentono di ridurre fortemente i consumi d'energia elettrica
(circa il 70 per cento) che si
avrebbero impiegando comuni lampade ad incandescenza di equivalente flusso
luminoso: ad esempio, una
di queste lampade da 20 watt fornisce la stessa quantità
LE LAMPADE A SCARICA IN GAS
Alla famiglia delle lampade a scarica in gas appartengono le lampade
fluorescenti.
Esse sono costituite da un contenitore di vetro, con elettrodi sigillati all
'estremità, all'interno
del quale si trovano vapore di mercurio e un gas con particolari sostanze
fluorescenti che
trasformano le radiazioni ultraviolette invisibili, prodotte all'interno del
tubo stesso quando
si innesca la scarica nel vapore di mercurio, in radiazioni luminose
visibili.
Possiamo suddividere le lampade fluorescenti in:
. lampade fluorescenti tubolari;
. lampade fluorescenti tubolari ad alta frequenza;
. lampade fluorescenti compatte;
. lampade fluorescenti compatte integrate elettroniche.
LAMPADE TUBOLARI FLUORESCENTI TRADIZIONALI
La "qualità" della luce emessa da queste lampade varia in base al tipo di
sostanza fluorescente
utilizzata. Infatti proprio sulla selezione e composizione delle sostanze
fluorescenti usate
si basa la vasta gamma di tonalità di luce con cui vengono oggi prodotte le
lampade tubolari
fluorescenti. Le polveri fluorescenti di qualità inferiore e di minor costo
danno origine
a tonalità di luce che "falsano" i colori e li rendono sgradevoli. Le
lampade che hanno questa
resa cromatica così poco soddisfacente vengono denominate "a luce standard".
È evidente che queste lampade non sono adatte per l'illuminazione domestica
o di uffici, negozi ecc.., ma possono trovare impiego in alcune applicazioni
industriali. Negli
ultimi anni, invece, proprio per gli usi domestici e commerciali sono state
messe a punto
speciali miscele di polveri di alta qualità che consentono di ottenere
tonalità di luce
simile a quella delle lampade ad incandescenza mantenendo tutti i vantaggi e
le caratteristiche del
comfort visivo di quest'ultime.Scegliendo adeguatamente la colorazione della
lampada fluorescente, si potrà
ottenere un'illuminazione del tutto simile a quella delle lampade ad
incandescenza.
Le varie tonalità, le diverse forme delle "nuove" lampade, possono quindi
soddisfare le esigenze più disparate. Dal punto di vista dell'efficienza (il
rendimento è di circa 90 lumen/watt)
e dei consumi, le lampade fluorescenti tubolari sono molto vantaggiose: a
parità di luce
emessa consumano la quinta parte di una lampada ad incandescenza. La durata
di vita media è
di circa 10000 ore. (v. tab. 1): molto superiore a quella delle lampade ad
incandescenza.
In queste lampade tubolari, come suggerisce il nome stesso, il contenitore
di vetro ha la forma
di un tubo. Attualmente i tipi più diffusi hanno un diametro di 26
millimetri (mm). Le
potenze più comuni sono 36 e 58 watt. Sono disponibili nelle tonalità di
luce calda, bianca,
fredda o diurna. Per l'alimentazione di queste lampade è necessario
utilizzare un reattore
per limitare il valore della corrente ed uno starter per facilitare
l'innesco della scarica.
LAMPADE TUBOLARI FLUORESCENTI AD ALTA FREQUENZA
Sono ora disponibili sul mercato lampade tubolari fluorescenti espressamente
realizzate per funzionare con alimentazione a mezzo di reattori elettronici
ad alta
frequenza: sono denominate appunto lampade ad alta frequenza. Esse sono
caratterizzate da una durata di
vita di circa 12000 ore, notevolmente superiore rispetto a quella delle
lampade di tipo
tradizionale.
I CONSUMI CHI PIU' SPENDE, MENO SPENDE
Da tutto quello che abbiamo detto è possibile constatare che ad un maggior
costo iniziale per un determinato tipo di lampada, corrisponde un minor
costo di gestione,
dovuto a minori consumi e a una vita più lunga.
Pertanto dobbiamo parlare, più che di consumi, di efficienza, cioè di quanta
luce fornisce una lampada per ogni watt assorbito.
Con l'aiuto della tabella 1, possiamo vedere come, posto uguale a 1 l'indice
di efficienza per la lampada ad incandescenza, variano notevolmente
l'efficienza e la vita
dei diversi tipi di lampade. Una lampada fluorescente ha un'efficienza
maggiore rispetto ad una ad
incandescenza. Ma non è tutto. Possiamo anche notare come cambia la spesa
annua per
l'illuminazione a seconda delle lampade che si utilizzano. Nella tabella 2
vengono paragonate,
a titolo di esempio, tre diverse soluzioni per illuminare un ambiente
(soggiorno di 20 mq). Viene
preso in considerazione un periodo di cinque anni. Il costo del kilowattora
viene
calcolato in lire 350. Il risparmio ottenibile con alcuni tipi di lampade è
evidenziato nell'ultima
colonna. di luce di una lampada ad incandescenza da 100 watt.
Inoltre le lampade fluorescenti compatte hanno una durata
di 10.000 ore, 10 volte superiori a quella delle lampade
ad incandescenza. Vogliamo comunque ricordare
che per la durata delle lampade compatte è importante
il numero di accensioni. Accensioni e spegnimenti molto
frequenti, superiori alle 10 volte nelle 24 ore, possono
in effetti ridurne sensibilmente la durata.
Di queste lampade esistono versioni con attacco a vite
E 27 ed E 14 (comunemente conosciute come "attacco
Edison" ed "attacco mignon") nel quale è incorporato
anche il reattore elettronico: pertanto tali lampade possono
essere sostituite direttamente (nel caso di rete a
220 volt) alle lampade ad incandescenza di cui conservano
la leggerezza, le ridotte dimensioni e la semplicità di attacco.
L'accensione elettronica è molto adatta per gli impieghi
che richiedono una accensione istantanea e
ripetuta, riducendo anche il fastidioso inconveniente dei
tempi d'attesa per l'accensione.
La gamma delle potenze disponibili è molto vasta:
4-5-7-9-11-13-15-18-20-23-25 watt.
Queste lampade sono particolarmente indicate laddove
vi è la necessità di un uso prolungato e senza accensioni
troppo frequenti, sia per ambienti interni (cucina,
o altri spazi di lavoro, negozi, centri commerciali, ecc.)
sia per ambienti esterni (giardini, portoni d'ingresso, ecc.).
Le lampade fluorescenti compatte costano di più rispetto
alle lampade ad incandescenza: in media sulle 30.000
lire, contro circa 2.000 lire, ma permettono un sostanziale
risparmio nei consumi. Tuttavia è probabile che, aumentando
la diffusione di queste lampade, i prezzi possano scendere.
LAMPADE AL SODIO
In ultimo vogliamo fare un brevissimo accenno alle lampade
al sodio (che appartengono sempre alla famiglia delle
lampade a scarica). In queste lampade la scarica fra i
due elettrodi avviene in una atmosfera di sodio le cui tipiche
radiazioni sono di colore giallo. Esse trovano normale
impiego nell'illuminazione stradale ma, nelle potenze
più piccole, possono prestarsi convenientemente all'illuminazione
di terrazze, giardini, viali d'accesso ecc..,
quando si vogliano ridurre i consumi (l'efficienza delle
lampade al sodio è molto alta, circa 10 volte superiore a
quelle delle lampade ad incandescenza) e non abbia importanza
la resa cromatica dei colori (le lampade al sodio
emettono luce monocromatica gialla).
Come si nota dalla tabella, a un costo iniziale modesto
per l'acquisto della lampadina, può corrispondere
una spesa elevata per il suo utilizzo. Gli elementi
da considerare per calcolare i costi reali dell'illuminazione
sono, infatti, l'efficienza, i consumi e la durata
della vita delle lampadine.
Per avere l'illuminazione desiderata, potremo scegliere
tra 3 lampade ad incandescenza da 100 W,
oppure 2 fluorescenti compatte da 25 W o, infine, 3
fluorescenti compatte elettroniche da 20 W.
Se consideriamo il caso di lampade accese per 2000
ore all'anno (in media, poco meno di 6 ore al giorno)
in 5 anni dovremo acquistare, nel primo caso ben
30 lampadine ad incandescenza (durano solo 1000
ore l'una) e spendere quindi 60.000 lire; nel secondo
10 lampade alogene (durano 2000 ore) con un costo
di 100.000 lire, mentre nel terzo e nel quarto le
3 fluorescenti compatte comprate all'inizio ci dureranno
per tutti i 5 anni (durata di ognuna: 10.000 ore)
con una spesa di 60.000 lire o 108.000 a secondo
del tipo scelto (tradizionale o elettronica).
Quindi, scegliendo le lampade alogene, si ottiene
un risparmio di circa 310.000 lire rispetto alle comuni
lampade ad incandescenza. Con le lampade fluorescenti,
il risparmio che si può ottenere sale fino a circa
790.000 lire.
In ogni caso, sostituire le lampade ad incandescenza
risulta vantaggioso: l'investimento dovuto all'acquisto
delle nuove lampade si recupera in tempi brevi.
Facciamo attenzione però che la convenienza diminuisce
se diminuiscono le ore di utilizzo: iniziamo
quindi a sostituire le lampade che rimangono accese
più a lungo .
Anche a livello condominiale si può risparmiare energia
elettrica. Scale, cantine, garage sono locali dove
la luce rimane accesa per lungo tempo: conviene utilizzare
lampade fluorescenti e installare un interruttore
a tempo, regolato secondo le esigenze degli
inquilini, che spegne la luce dopo un certo periodo.
Il costo è molto contenuto ed il risparmio che ne deriva
molto elevato.
Per meglio orientarsi al momento dell'acquisto la tabella
4 riporta, a titolo di esempio, l'equivalenza tra
le più comuni lampade fluorescenti compatte e le
corrispondenti lampade ad incandescenza.
DOVE E E COME
Abbiamo già sottolineato l'importanza di adattare l'illuminazione alle
diverse esigenze,evitando gli errori più frequenti: cioè una quantità di
luce insufficiente
allo svolgimento di determinate attività come cucinare, leggere, cucire ecc.
che richiedono
una buona acuità visiva e una errata distribuzione delle fonti luminose che
lasciano
fastidiose zone d'ombra o che provocano abbagliamento.
MIGLIORARE L'ILLUMINAZIONE
non significa, infatti, semplicemente aumentare la potenza delle lampadine
(e quindi i consumi di elettricità): molto più importante è invece
determinare la corretta
distribuzione delle sorgenti luminose e la giusta qualità della luce.
Come determinare la quantità di luce necessaria in un ambiente? A questa
domanda non si può dare una sola risposta. Cambia a seconda delle funzioni a
cui è
destinato l'ambiente. In ogni ambiente esistono delle attività principali
che richiedono un
particolare tipo di luce.
In generale la soluzione migliore, per gli usi domestici, consiste nel
creare una luce soffusa in tutto l'ambiente e intervenire con fonti luminose
più intense nelle zone
destinate ad attività precise come pranzare, leggere, studiare.
È importante anche che le luci non abbaglino né direttamente, né per
riflessione. Nel primo caso basta eliminare dal campo visivo le lampadine
con sorgenti di
luce concentrata: ciò non vuol dire sempre cambiare la lampada o modificarne
la posizione;
spesso basta sostituire la lampadina chiara con una smerigliata o una
opalizzata. Nel caso della
riflessione ci sono alcune considerazioni da fare: può dipendere dal tipo di
materiali e
oggetti presenti in casa o dal tipo di lampada. Se ci sono superfici
riflettenti si può
intervenire sulla sorgente di luce e, ad esempio, sostituire una
illuminazione concentrata con una
diffusa. Si può anche intervenire sull'oggetto riflettente, cambiandolo di
posto o
modificandone l'orientamento. Non dimentichiamo inoltre che se vogliamo
aumentare la luminosità e
diminuire i consumi della luce artificiale le pareti degli ambienti devono
essere
tinteggiate con colori chiari.
ECCO, INFINE, ALCUNI CONSIGLI PRATICI
. Il lampadario centrale per l'illuminazione generale delle stanze non è una
soluzione vantaggiosa in termini energetici, soprattutto quando questo è
provvisto di
molte luci: una lampada ad incandescenza da 100 watt fornisce la stessa
illuminazione di
6 lampadine da 25 watt, ma queste ultime consumano il 50 per cento in più di
energia
elettrica. . Dovendo scegliere un lampadario centrale è meglio utilizzarne
uno con una
luce sola, oppure, nel caso di un interruttore doppio si può installarne uno
a due
luci, una di potenza debole e una di potenza maggiore.
. L'illuminazione con lampada da terra o da parete, è migliore perché non
crea zone d'ombra e dà una luce diffusa; si possono utilizzare apparecchi a
luce
diffusa tipo abatjour oppure apparecchi con lampade alogene.
. Per illuminare sculture, quadri, particolari oggetti, l'illuminazione più
idonea è quella data dai faretti che creano un fascio di luce diretta.
. Nella zona pranzo è meglio utilizzare una luce sospesa concentrata sul
tavolo oppure una lampada da terra, con braccio curvo, che illumini il
tavolo.
. Per le scrivanie sono da preferire le lampade da tavolo con braccio
orientabile. . Nei bagni sono sufficienti plafoniere a soffitto o faretti ad
accensione
separata, vicino allo specchio.
. Appliques e plafoniere sono una valida soluzione anche per i corridoi e
per tutti gli ambienti di transito che non richiedono una forte
illuminazione.
. In cucina, oltre all'illuminazione generale, occorre prevedere luci sotto
i pensili, sui piani di lavoro e sul piano di cottura da utilizzare solo
dove e quando servono.
LA SICUREZZA, IL RISPARMIO, IL RISPETTO DELL'AMBIENTE
Al momento dell'acquisto degli apparecchi domestici è bene prestare
attenzione al marchio IMQ (o altri marchi riconosciuti a livello europeo).
Se c'è il marchio
significa che l'apparecchio è prodotto in conformità con le norme di legge
in materia di sicurezza.
Dove si trova il marchio di qualità? Il marchio di qualità può trovarsi
sulla confezione, su un'etichetta verde applicata all'apparecchio o sulla
targhetta delle
caratteristiche tecniche, oppure, stampato sull'involucro. In ogni caso è un
segno che dice
"sicurezza".Per quanto riguarda l'efficienza energetica, fra poco sarà più
facile
scegliere i prodotti migliori, in quanto le informazioni disponibili saranno
sempre più chiare ed in evidenza. Infatti, una Direttiva della Comunità
Europea renderà
presto obbligatorio esporre anche sui sistemi di illuminazione un'etichetta
con l'indicazione
dei consumi energetici.Un altro marchio significativo per il consumatore
attento è l'Eco-label (ecoetichetta): un marchio europeo che indica un
prodotto
"compatibile con l'ambiente" e quindi, generalmente, anche con un minor
consumo di energia.
Ha per simbolo la margherita con le stelle come petali e la "E" di Europa al
centro.