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per fare l'idrogeno ci vuole petrolio ?
- Subject: per fare l'idrogeno ci vuole petrolio ?
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 12 May 2004 07:12:20 +0200
da cunegonda.it mercoledi 14 aprile 2004 Per fare idrogeno ci vuole... petrolio? Si parla di rivoluzione dell'idrogeno e sull'onda di questa promettente innovazione tecnologica molte industrie automobilistiche si sono già mobilitate nella produzione di prototipi alimentati a idrogeno. Le ragioni di questo entusiasmo sono ancora difficili da decifrare, non solo perché il rendimento energetico dell'idrogeno non sarebbe così vantaggioso da suggerirne ua applicazione su vasta scala (e su questo punto è già intervenuto criticamente un comitato di scienziati), ma anche perché non è ben chiaro dove reperire l'immensa quantità di idrogeno che dovrebbe alimentare la tanto attesa "rivoluzione". L'idrogeno, che non esiste allo stato naturale in forma stabile - in altre parole, non esistono giacimenti -, deve essere prodotto utilizzando ancora carbone e petrolio. Occorre un'elevata quantita' di energia per innescare i processi di formazione del gas. Dopo Toyota e Bmw anche la Fiat, sorda agli appelli di Beppe Grillo che la invitava a produrre auro più lente e a bassi consumi, entra nel cosiddetto segmento del futuro: l'auto a idrogeno. In pompa magna a Milano sono stati presentati i prototipi di Panda e Seicento i modelli che dovranno aprirsi un varco nel futuro prossimo del mercato dell'auto. L'entusiasmo con il quale viene accolto la nuova frontiera della tecnologia dell'auto trazione rischia, pero', di oscurare alcuni aspetti tecnologici legati alla produzione dell'idrogeno e alla quantita' di energia che occorre impiegare per produrre il combustibile del terzo millennio. L'idrogeno, come detto, non esiste sotto forma di giacimenti, quindi bisogna produrlo. Come si produce l'idrogeno? Al momento la tecnologia prevede sette procedimenti per la produzione di idrogeno erroneamente assimilato al gas naturale e agli idrocarburi. L'idrogeno, infatti, e' da considerarsi un 'vettore' di energia e non una fonte. Non si trova allo stato naturale ma deve essere prodotto attraverso un ingente trasferimento di energia che genera i processi di formazione chimica del gas. Steam reforming del metano Questo processo utilizza gas metano o da frazioni leggere di petrolio, con vapore d'acqua in presenza di un catalizzatore (generalmente nichel) alla temperatura di 800 °C. Il gas risultante contiene anche monossido di carbonio che, reagendo con il vapore, si trasforma in biossido di carbonio (anidride carbonica). Con questo sistema attualmente si produce il 48% dell' idrogeno (circa 240 miliardi di metri cubi all'anno a livello mondiale). Sorbtion Enhanced Reforming (SER) Una evoluzione dello Steam reforming , consente di ottenere idrogeno estremamente puro con temperature di reazione particolarmente basse, per cui il processo è più economico. Gassificazione L'idrogeno si produce facendo reagire a 900 °C il vapor d'acqua con carbone coke e poi, a 500 °C, con un catalizzatore a base di ossidi di ferro; il gas risultante, formato da idrogeno e monossido di carbonio, era un tempo utilizzato come gas di città. Cracking Consiste nella rottura della molecola del metano mediante sistemi termici. Produce carbone e non CO. Non è tra i sistemi più efficenti. Ossidazione parziale Permette di ottenere idrogeno da idrocarburi pesanti come la nafta, è poco efficiente ed è necessario usare ossigeno puro. Elettrolisi dell' acqua Attualmente è l'unico metodo per ottenere idrogeno (e ossigeno) dall'acqua Consiste nell'introdurre nell'acqua un anodo e un catodo e stabilire una differenza di potenziale affinche' avvenga la separazione dell'idrogeno dall'ossigeno.Gli elettrolizzatori in commercio ottengono un metro cubo di idrogeno con 3,7 Kw di energia elettrica E' un metodo con una efficienza elevata e produce idrogeno con un alto grado di purezza. E' un processo che potrebbe permettere il recupero dell'energia elettrica non prodotta dalle centrali idroelettriche ( sopratutto ad acqua fluente) nelle ore notturne e di quella scaricata a terra dalle centrali termoelettriche sempre nelle ore notturne, in assieme il potenziale di energia elettrica recuperabile con l'elettrolisi è di circa 50.000 Mw al giorno (notte). In questo caso l'idrogeno potrebbe essere considerato una fonte di energia ( a differenza dei processi derivanti da combustibili fossili nel quale l'idrogeno è solo un diverso vettore di energia) che rientra in quella fonte di energia rinnovabile detta "recupero e risparmio energetico". Da tener presente che per elettrolisi dell'acqua si ottiene anche ossigeno, elemento che ha un elevato valore economico...e non solo... Attualmente per elettrolisi si produce circa il 4% dell' idrogeno ( 20 miliardi di metri cubi all'anno). Distillazione secca di biomasse Come la gassificazione, anche la pirolisi, o distillazione secca, è un processo che per mezzo della decomposizione termica, spezza le molecole complesse delle sostanze organiche in elementi semplici, separati. Essa consiste nel riscaldare la sostanza a 900-1000 °C, in assenza di aria, in opportuni impianti, con ottenimento di sostanze volatili e di un residuo solido. Al fianco di questi processi sono in via di sviluppo alcuni processi ancora sperimentali. Si tratta della termoelettrolisi, delle tecniche biochimiche, delle tecniche fotobiologiche, delle tecniche fotoelettrochimiche, della termolisi e della fotolisi. [Redazione Cunegonda Italia]
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