microprocessori scontro a suon di bit



dal sole24ore
Domenica 07 Marzo 2004

Tra Intel e Amd lo scontro si fa più duro
La Casa di Santa Clara entra nel settore dei microprocessori a 64 bit
"economici" per reagire all'avanzata del concorrente.

di Mario Cianflone

Muso duro tra Intel e Amd sul futuro prossimo dei computer, quelli costruiti
con superpotenti microprocessori, cioè il cuore che li fa funzionare, a 64
bit. La Regina del silicio va al contrattacco e annuncia una nuova serie di
chip a 32/64 bit per contrastare l'avanzata della multinazionale
concorrente.
Finora la Casa di Santa Clara ha tagliato la propria offerta su due tipi di
architettura: a 32 bit per personal computer e server di piccola taglia e a
64 bit per grandi calcolatori. Il concorrente Amd, invece, ha introdotto
l'anno scorso processori a 64 bit per tutti: gli Athlon 64, dedicati a
personal computer (anche domestici), e gli Opteron realizzati per i server.
Si tratta di sistemi che eseguono comunque i software "compilati" per i pc a
32 bit (secondo un'architettura chiamata 32/64 bit). Infatti, l'idea
vincente è stata quella della retrocompatibilità che permette alle aziende
di non vanificare gli investimenti software pregressi pur utilizzando
architetture più moderne.
Quella dei 64 bit è la tecnologia tipicamente usata nei mainframe e nelle
macchine di altissime prestazioni di tipo proprietario cioè realizzati ad
hoc dai costruttori. Ibm, per esempio ha la propria architettura, mentre Sun
microsystems ne ha un'altra corrispondente.
Intel ha lanciato negli ultimi anni due processori a 64 bit (Itanium e
Itanium 2) su misura per i grandi server, ma meno costosi dei sistemi
"proprietari". Questi microchip, insieme alla nuova generazione, ancora più
potente dei 32 bit convenzionali (sia Intel sia Amd) hanno messo in crisi il
modello di business di società come Sun che si sono trovate a dover
utilizzare cuori standard, più economici. E difatti la società di Scott
McNealy ha scelto i processori Opteron per i nuovi server (Sun Fire V20z),
piccoli come pc ma potenti come un grande computer.
Finora gli Itanium non sono stati un successo travolgente. Lo stesso Craig
Barrett, numero uno di Intel, ha dichiarato che nel 2003 ne sono stati
venduti 100mila. Del resto sono studiati per la fascia alta del mercato che
non è fatta di grandi volumi. La regina dei semiconduttori adesso ha deciso
di reagire, e per una volta è lei a inseguire Amd e non il contrario. In
occasione del congresso mondiale dei suoi sviluppatori, la casa di Santa
Clara ha annunciato microprocessori Xeon a 64 bit (retrocompatibili con i
software a 32), emulando la strategia di Amd messa in atto proprio con
l'introduzione degli Opteron. Xeon è il nome storicamente usato da Intel per
i chip dei server. Intel ha deciso di rinnovare questi cuori di silicio
aggiungendo la tecnologia a 64 bit che permette di accedere più velocemente
a moli di dati più grandi. La Casa di Santa Clara ha dunque preso una nuova
direzione tecnologica: è sostanzialmente tornata sui suoi passi e ha deciso
che anche il mercato di fascia bassa e media è pronto per la rivoluzione dei
64 bit, o meglio per gli ibridi 32/64bit. I nuovi processori non appariranno
però concretamente prima del secondo trimestre dell'anno in corso.
L'annuncio di Intel getta qualche ombra sul futuro di Itanium, il cui
sviluppo è costato miliardi di dollari e un decennio di lavoro congiunto con
Hp. Ma i vertici del colosso californiano del silicio sostengono di non
volere abbondare il campo. Anzi, secondo Barrett questi chip stanno adesso
incontrando il favore di molte imprese, soprattutto quelle attive nel
settore dei servizi finanziari. In questo modo la multinazionale intende
recuperare il tempo perduto. infatti pur in possesso di una solida
tecnologia per i 64 bit ha ritenuto che fosse prematuro introdurre le
"estensioni" (indirizzamento alla memoria) per i processori di fascia bassa.
Barrett infatti dichiarò lo scorso settembre che non vi erano piani circa
l'introduzione di una simile tecnologia. E invece, adesso, cambia idea e si
appresta a dare l'assalto a quella Amd che forse ha fatto pascolare troppo
fino al punto che Hp, che con la sua tecnologia Epic, tanto ha contribuito
allo sviluppo degli Intel Itanium ha deciso di costruire server con
processori Amd Opteron (32/64 bit). E Ibm, dominatrice nel mercato delle
macchine a 64 bit ad altissime prestazioni, ha svelato piani per l'adozione
dei chip firmati Amd.
E mentre l'hardware, quello di taglia media e piccola si prepara alla
transizione epocale dai 32 ai 64 bit, anche il software si adegua: Microsoft
ha annunciato che sopporterà le nuove "estensioni" a 64 bit.
Secondo dati Idc il segmento dei sistemi con processori tipo "industry
standard" x86, realizzati da Intel e Amd, è cresciuto in Europa del 30,5% in
termini di unità e del 14,4% in relazione al fatturato. I numeri confermano
che questa categoria di Cpu sta diventando una distruptive technology nei
confronti delle architetture hardware proprietarie. Le vendite di
elaboratori con processori Intel Itanium sono aumentati dello 88,7% in
fatturato e del 65,2% in volume, ma si partiva da una base installata molto
ridotta. Sempre secondo Idc, i server che utilizzano gli Amd Opteron stanno
battendo per tre a uno le macchine con i processori a 64 bit Intel Itanium.