CEIS Roma - News n. 024 del 03/03/2004 -



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C e I S    I N F O R M @ : Novità, notizie e approfondimenti dal CeIS

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Newsletter n.24 del 03/03/2004

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SOMMARIO

===== Le Notizie Flash =====
- Storie di donne, canti tra cronaca, tradizione, leggenda: un
  concerto a Via Ambrosini
- Rossini, Beethoven e Vivaldi nella Comunità Terapeutica Santa Maria

----- Gli Approfondimenti -----
dal Delfino n.6 novembre/dicembre 2003 :
- Intervista con don Mario Picchi
  PAROLE E FATTI

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===== LE NOTIZIE FLASH =====
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===== Storie di donne, canti tra cronaca, tradizione, leggenda: un
      concerto a Via Ambrosini =====

Il giorno 9 Marzo alle ore 16, nel salone dell'Accoglienza del
Centro Italiano di Solidarietà di Roma in Via A. Ambrosini n. 129,
si terrà un concerto eseguito dai nostri amici Graziella Antonucci
(Voce) e Danilo Pace (Chitarra e 2° voce), dedicato a tutte le donne.
Utenti, operatori, volontari e amici saranno felici d'accogliervi!

http://www.ceis.it/notizie/news23.htm


===== Rossini, Beethoven e Vivaldi nella Comunità Terapeutica Santa
      Maria =====

Una grande accoglienza è stata offerta al Maestro Francesco La
Vecchia ed all'Orchestra Sinfonica Giovanile della Fondazione Cassa
di Risparmio di Roma il giorno 28 di Aprile.
Nell'Aula Magna del Centro Congressi "Il Quadrilatero", la giovane
ma professionale orchestra ha eseguito "Il barbiere di Siviglia,
ouverture" di G. Rossini, la Sinfonia n.7 in LA maggiore, Op. N. 92
di L. van Beethoven e il Concerto per 4 violini, violoncello
concertante e archi in SI minore, Op. 3 n. 10 da "L'estro armonico"
di A. Vivaldi.
La Comunità di Santa Maria al completo, ma anche ospiti della
Comunità di San Carlo, famiglie, amici dei SERT ed autorità, membri
del Comitato di Patronato della Fondazione del CeIS, soci
dell'Associazione del CeIS, collaboratori e tanti altri hanno
partecipato al concerto con entusiasmo e grandi acclamazioni.

http://www.ceis.it/notizie/news24.htm

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----- GLI APPROFONDIMENTI -----
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----- PAROLE E FATTI -----

di Enzo Caffarelli
Delfino n.6 novembre/dicembre 2003

Intervista con don Mario Picchi

Appuntamento bimestrale con il presidente del CeIS di Roma per
discutere sui problemi, i fenomeni e i fatti di cronaca che
maggiormente hanno interessato l'opinione pubblica negli ultimi tempi.

*** Don Mario, dopo il tuo appello e in concomitanza con le proposte
legislative, si è tornato a parlare di droga. Vorrei focalizzare
alcuni punti e raccogliere le domande che più ti sono state poste da
giornalisti e altri in questi due mesi.
Per esempio: quali sono state le cause vere di questo velo di silenzio
sul tema tossicodipendenze? ***
"Non credo ci siano stati motivi reconditi che i dietrologi dovrebbero
rilevare. La droga è, dal punto di vista mediatico, politico e in
parte anche scientifico, tema già consumato e per questo sopraffatto
da altri. Invece si sta rivelando pieno di novità e di argomenti da
discutere, non solo sotto il profilo del consumo.
E io insisto, soprattutto per quanto concerne la prevenzione."

*** Quali sono i luoghi comuni che più frequentemente ti capita di
sentire sulla droga? ***
"Il primo è che il fenomeno non sia più così diffuso e dannoso.
Poi, che ci siano droghe che non fanno male. Poi, che dato che
l'alcool e gli psicofarmaci sono liberi, tanto vale liberalizzare
tutto. Un altro luogo comune è che l'unico grande problema sarebbe
costituito dai tossicodipendenti meno giovani.
Ma non è vero che muoiono di droga solo i quarantenni e i
cinquantenni, non è vero che nelle comunità e nei servizi pubblici ci
siano solo persone che si drogano da vent'anni. Ci sono anche i
giovanissimi!
Un'altra banalità è che una legge, qualunque essa sia, dovrebbe
risolvere ogni problema. Le leggi sono strumenti fra i tanti, dipende
da come le usiamo e dipende soprattutto da un impegno collettivo fatto
di molte altre cose."

*** Come differenzieresti sanzioni e punizioni rispetto a droghe di
vario tipo? ***
"Non spetta a me. Io ripeto che non sono le tabelle, le quantità
minime e massime che contano, sono le persone e il rapporto tra la
persona, la situazione e la sostanza.
Un tredicenne che ripone nella marijuana la grande speranza di
risolvere tutte le angosce, paure e ansie della propria adolescenza,
può essere più in difficoltà di un quarantenne che sniffa cocaina per
divertimento.
Non capisco, poi, perché si concentri tanto l'attenzione sulla
cannabis dimenticando le amfetamine e simili, come l'ecstasy ..."

Per approfondire l'argomento cliccare su
www.ceis.it/delfino/2003/06/art03.htm


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