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acqua del rubinetto e europa
- Subject: acqua del rubinetto e europa
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 17 Feb 2004 06:55:56 +0100
da e-gazete.org acqua e suolo ACQUA DAL RUBINETTO SEMPRE PIU' BUONA: GIRO DI VITE PER ARSENICO E PIOMBO Roma, 12 gennaio - L'acqua del rubinetto diventa più sicura. Dal 26 dicembre sono entrati in vigore limiti più severi accompagnati da maxi-multe per sostanze a rischio come l'arsenico e il piombo, i bromati, il boro e per i composti radioattivi. I livelli di piombo saranno dimezzati dagli attuali 50 a 25 microgrammi per litro e l'arsenico dovrà scendere da 50 a 10 microgrammi/litro (nell'acqua minerale invece il limite rimane a 50) e le eventuali violazioni saranno punite con sanzioni fino a 10 mila euro. Con il giro di vite, scattato in base a una direttiva europea, l'acqua di casa dovrebbe anche diventare più buona: le nuove regole impongono infatti una riduzione delle sostanze a base di cloro utilizzate per la disinfezione con il risultato di migliorare il gusto dell'acqua del rubinetto, limitando i possibili odori e sapori dovuti a un eccesso di clorazione. Soprattutto, le nuove norme porteranno a una vera rivoluzione per le aziende acquedottistiche, ma anche per gli amministratori condominiali, gli albergatori e le altre strutture ricettive che diventano responsabili della qualità dell'acqua che sgorga dai rubinetti. E non sono esclusi aumenti delle tariffe dell'acqua per far fronte agli investimenti necessari e delle spese condominiali per mettere in regola le tubature. I trattamenti per rimuovere le varie sostanze indesiderabili sono infatti vari e costosi e in alcune zone molto complicati a causa della composizione stessa delle acque. Diverse regioni tra cui Toscana, Sicilia, Lombardia e Campania, hanno già richiesto deroghe proprio per la difficoltà a rispettare i nuovi limiti. Ma è sui condomini che pende una vera e propria spada di Damocle. Il decreto legislativo 31/2001 che recepisce la direttiva Ue, stabilisce che i nuovi parametri siano rispettati in arrivo al contatore dell'edificio, ma anche "nel punto in cui l'acqua fuoriesce dal rubinetto". Cioè nelle case. Ad assicurare il rispetto della legge dovrebbero essere gli amministratori ma anche i condomini stessi che rischiano multe colossali, fino a 10.329 euro se l'acqua è fuorilegge. Certo, il decreto prevede qualche anno di tempo, ma restano il problema dell'aumento delle spese condominiali per mettere in regola le tubature e il rebus dei controlli e delle responsabilità. A lanciare l'allarme è l'Unione Consumatori che mette in guardia sulle difficoltà ad applicare le nuove norme, in particolare per il piombo. Molti tubi soprattutto nelle vecchie case sono infatti ancora realizzati con questo metallo e così, rileva l'associazione, "uno dei parametri che potrebbe facilmente saltare al punto di uscita del rubinetto è proprio il piombo, specialmente nel caso delle acque leggere che sono più corrosive". Per legge, comunque, saranno le aziende a dover garantire in prima battuta che l'acqua sia doc: le Asl dovranno attivarsi per spingere le società acquedottistiche a prendere le misure adeguate al rispetto del parametri. "Fortunatamente i nuovi limiti sono progressivi per dare la possibilità di modificare i sistemi di potabilizzazione. Ma per il piombo c'è il delicato problema delle tubature" sottolinea Renato Drusiani, direttore di Federgasacqua che non esclude qualche rialzo delle tariffe "laddove saranno necessari investimenti consistenti". Quanto? Per l'associazione cui fanno capo circa 300 aziende di servizio pubblico e che serve circa i due terzi della popolazione italiana, sono possibili "prezzi più alti per finanziare gli interventi imposti dalla legge". - Si va da zero a cifre anche considerevoli soprattutto per l'arsenico "che potrebbe costringere le aziende a captare acqua in punti diversi". È il caso, ad esempio, di zone della bassa Lombardia e del 10% circa delle realtà italiane. Gli esperti parlano di situazione a macchia di leopardo, ma sostanzialmente non troppo problematica. "Ci sono parametri di difficile raggiungimento e per questo alcune regioni hanno chiesto proproghe. La maggior parte delle aziende Federgasacqua, però, è in regola. La maggior parte dei nostri aderenti sarà in grado di rispettare i nuovi livelli" assicura il presidente dell'associazione Andrea Lolli. Soprattutto, per i consumatori si prospetta "un'acqua ancora più doc" dice Lolli. I nuovi e severi limiti sono infatti un aggiornamento della lista di sostanze che possono in qualche modo danneggiare la salute, alla luce dei progressi della ricerca scientifica e tossicologica, in particolare delle novità dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'Italia inoltre ha ulteriormente migliorato le regole previste da Bruxelles, introducendo limiti anche per i cloriti e anticipando così un orientamento "che probabilmente ci sarà a livello europeo" spiega Drusiani. Per altre sostanze si è scelta la strada della derubricazione, inserendole non più fra quelle nel mirino, ma fra quelle da tenere in considerazione e da disciplinare a livello locale: è il caso del magnesio (che può produrre come unico effetto le incrostazioni) e del ferro, contenuto naturalmente nell'acqua e che può danneggiare la biancheria. Il decreto riabilita inoltre i fosfati, ma inserisce il parametro di radioattività, con un limite massimo da non superare. In particolare, sottolinea Drusiani, l'aspetto rivoluzionario della normativa è che la qualità dell'acqua che prima andava provata a livello di punto di consegna, cioè in ingresso nel condomini, adesso andrà verificata all'uscita, cioè al rubinetto dell'utente. "Andrà dunque verificata tutta la struttura dei condomini, soprattutto sul parametro del piombo nelle abitazioni più vecchie. E potrebbe essere necessario sostituire le rubinetterie ad alto contenuto di piombo" afferma l'esperto. "La prima soglia con i nuovi limiti scattati il 26 dicembre non è drammatica, ma nel giro di una decina di anni tutti i condomini dovranno mettersi in regola e fare le verifiche. E questa - conclude - è una pagina ancora tutta da scrivere". L'acqua potabile è protetta in Italia da leggi severissime, il DPR n. 236/1988 e i decreti legislativi n. 31/2001 e n. 27/2002, che discendono da Direttive europee che hanno imposto dei requisiti molto rigorosi. L'acqua, per essere potabile, non solo non deve "contenere microrganismi e parassiti, nè altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana", ma non deve superare neanche determinati valori massimi di sostanze non propriamente nocive per la salute. Per altre sostanze e caratteristiche, inoltre, la legge prevede dei "parametri indicatori" il cui superamento pur non determinando necessariamente la non potabilità" dell'acqua, impone una valutazione rimessa alle autorità sanitarie (le ASL), le quali potranno disporre "che vengano presi provvedimenti intesi a ripristinare la qualità dell'acqua". Così, se il ferro supera il valore di 200 microgrammi per litro (un microgrammo è un milionesimo di grammo) o il manganese 50 microgrammi, le autorità sanitarie potranno ordinare all'azienda che gestisce l'acquedotto di predisporre trattamenti per abbassare tali valori. Ferro e manganese non sono nocivi alla salute anche se superano un po' i valori prescritti, anzi possono essere utili all'organismo, ma siccome l'acqua potabile viene utilizzata da tutti i consumatori senza che essi abbiano la possibilità di scegliere l'acqua che esce dal rubinetto, la legge ha previsto dei limiti di intervento per cercare di accontentare ogni gusto ed esigenza. Vi sono invece sostanze per le quali sono prescritti valori massimi che non possono essere assolutamente superati, altrimenti l'acqua è dichiarata non potabile. Si tratta di sostanze nocive o indesiderabili e i valori massimi consentiti sono bassissimi e del tutto precauzionali. Le sostanze off limits sono arsenico, benzene, benzo (a) pirene, boro, cadmio, cloro, cromo, cianuro, fluoruro, mercurio, nichel, nitrati, nitriti, piombo, selenio e vanadio.
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