legambiente , auto condivisa un successo



da lanuovaecologia.it
lun. 26 gen. 2004


AMBIENTE: OTTIMI I RISULTATI DELLE "AUTO CONDIVISE"

Superato ampiamente il secondo anno d'esperienza con il progetto
MilanoCarSharing, Legambiente presenta oggi alla Mobility Conference
Exhibition di Milano i risultati della prima indagine sulle abitudini di
mobilità dei propri utenti. L'indagine ha interessato i 410 soci di
MilanoCarSharing, che insieme rappresentano circa il 30% di tutti gli
associati a servizi di car sharing in Italia. Un dato che la dice lunga su
quanto l'iniziativa "dall'alto" del Ministero dell'Ambiente e delle
amministrazioni locali stia tardando a decollare. Il car sharing "dal basso"
di Legambiente è nato più di 2 anni fa in collaborazione con Europe
Assistance Vai e Touring Club Italiano, a regime di non-profit con pareggio
di bilancio: un esempio di imprenditoria sociale che funziona. Tutto questo
senza beneficiare in nessun modo di quella decina di milioni di euro
stanziati dal Ministero dell'Ambiente per impiantare servizi analoghi in 6
città italiane, sotto il nome comune di ICS (Iniziativa Car Sharing). Tutti
questi servizi messi insieme servono poco più di mille soci, di cui circa
metà solo a Torino, e sono in perdita. La percorrenza totale dei soci ICS
nello scorso anno è stata di 500.000 km, mentre il totale dei chilometri
percorsi dai soci MilanoCarSharing è di 300.000. "Speriamo che il Comune di
Milano - afferma Andrea Poggio, presidente di Legambiente Lombardia - se mai
decidesse di far partire davvero un servizio di car sharing, sia capace di
non buttare via tutta l'esperienza accomulata da noi e voglia studiare forme
di integrazione tra il proprio servizio e il nostro". Al momento le domande
di adesione sono molte più di quante Legambiente ne riesca a soddisfare. Le
lunghe titubanze dell'amministrazione milanese stanno bloccando la crescita
del car sharing. Nel corso degli ultimi due anni infatti il Comune ha più
volte annunciato come imminente la partenza del proprio progetto, creando
incertezza sul mercato e frenando gli investimenti del car sharing
indipendente e non-profit.

Il profilo e le motivazioni del socio car sharing. I soci del car sharing di
Legambiente sono 410, in media giovani, per lo più liberi professionisti e
laureati, quindi persone con una grande propensione all'innovazione. Tra le
motivazioni che hanno spinto queste persone a scegliere il car sharing vi
sono il risparmio di stress e di tempo (niente pratiche burocratiche, niente
manutenzione, meno problemi di parcheggio: in tutto 47%). In seconda battuta
vengono i risparmi economici, decisivi per il 39% dei soci. Le motivazioni
"altruistiche" (migliorare la situazione del traffico) vengono molto dopo
(12%): rinunciare all'auto di proprietà dunque non è un sacrificio fatto per
il bene della collettività, ma una liberazione per il singolo. Il mezzo
favorito dai soci car sharing è il mezzo pubblico (44%), seguito da
moto/scooter (20%), auto (15%, incluso il car sharing), la bici (13%) e i
piedi (3%). Nel 44% dei casi la scelta del car sharing è stata fatta nel
momento in cui si trattava di cambiare auto.

"Si tratta commenta Poggio - di un'avanguardia di persone che, come i
cittadini di molte grandi metropoli, ha capito che vivere in città senza
auto di proprietà non solo è possibile ma conviene. Nel fare questo sono in
buona compagnia: in grandi città come New York, Londra e Berlino l'auto di
proprietà per i residenti è l'eccezione e non la regola. La maggior parte
degli abitanti di queste città non possiede auto propria e usa di volta in
volta il mezzo più appropriato: piedi, mezzi, bici e auto solo quando serve
(taxi, autonoleggio, car sharing). A Milano al contrario sono immatricolate
950.000 auto, quasi 7 ogni 10 abitanti. In totale, contando anche le 800.000
auto che ogni giorno arrivano da fuori, si arriva ad avere 1,2 auto per
abitante. Auto che nell'arco della giornata rimangono per lo più ferme in
sosta (quelle che rimangono completamente ferme ogni giorno si stima siano
intorno alle 200.000), con enorme spreco di spazio. Milano e la Lombardia
sono quindi tra le aree che soffrono di più di uno dei grandi mali
dell'Italia: l'alta concentrazione di autovetture private, la più alta in UE
(senza contare il piccolo Lussemburgo). Il car sharing contribuisce ad
alleviare questo problema, incentivando un utilizzo più morigerato e mirato
dell'auto e riducendo il numero di auto in sosta.

Funzionamento: MilanoCarSharing anche per le aziende. Ogni volta che vuole
procurarsi un'auto l'associato telefona al call centre e prenota la vettura
per tutto il tempo per cui ne ha bisogno. A questo punto potrà ritirare l'
auto presso uno dei 7 parcheggi convenzionati di Milano, dove la
riconsegnerà al termine dell'utilizzo. La benzina è prepagata e, in caso di
bisogno, sull'auto è disponibile una "carta di credito carburante" intestata
a MilanoCarSharing per fare rifornimento. Il servizio è gestito da
Legambiente senza fini di lucro.