23-24/01 Torino: seminario su lavoro, contrattazione, democrazia, costituzione



Le ragioni di un seminario

La questione delle forme concrete della democrazia nello svolgimento della
contrattazione collettiva è un nodo cruciale della storia del movimento
operaio e del movimento sindacale sin dalle loro origini.

Man mano che si è venuto affermando il valore della contrattazione
collettiva nel definire le condizioni di trattamento per tutti i
lavoratori, i nodi irrisolti della democrazia sindacale hanno spesso
rappresentato un fondamentale punto debole su cui, nelle fasi di riflusso
del movimento e di rapporti di forza sfavorevoli, si sono innestate le
offensive contro i lavoratori e le stesse organizzazioni sindacali.

L'esercizio del potere contrattuale da parte delle organizzazioni infatti
non si è mai stabilmente e strutturalmente saldato con il diritto dei
lavoratori di decidere sulle rivendicazioni da presentare e gli accordi da
sottoscrivere inerenti la loro condizione lasciandolo di fatto esposto alle
scelte e agli orientamenti che, ora in un senso, ora nell'altro, potevano
essere assunte dalle stesse organizzazioni.

Si coglie in questo il segno della storica difficoltà nel concepire i
lavoratori non come forza-lavoro da proteggere, tutelare ed emancipare, ma
soprattutto come uomini e donne che insieme costituiscono qui ed ora
soggetto sociale, e quindi da cui non è possibile prescindere per chiunque,
a loro richiamandosi, assuma decisioni che condizionino, definiscano e
regolino le loro forme di lavoro e tempi di vita.

Il superamento di questa difficoltà e la piena affermazione, senza e senza
ma, del diritto di voto di tutti i lavoratori sulle piattaforme e sugli
accordi appare oggi, alla luce dei processi in atto, come un passaggio
indispensabile rispetto al futuro del movimento sindacale e più in generale
della stessa democrazia.

La questione posta dalla vicenda contrattuale dei metalmeccanici ha quindi
caratteristiche non restringibili alla categoria e nemmeno alle sole
vicende sindacali, ma apre un problema di assoluta e prioritaria rilevanza
generale. Le evidenti caratteristiche dei processi in atto, all'interno
della finanziarizzazione dell'economia, sono da un lato, di frammentazione
e precarizzazione del lavoro e frantumazione contrattuale in un quadro di
centralizzazione del potere che li determina; dall'altro lato di radicale
rimessa in discussione (sul piano sindacale e legislativo) di una
possibilità di contrattazione collettiva con valori di solidarietà,
eguaglianza e unità tra i lavoratori, sino alla individualizzazione del
contratto di lavoro ed alla sua riduzione ad un rapporto commerciale.

Sono processi fondati sulla riduzione del lavoro ad una merce, come le
altre, dove al più è possibile intervenire solo nei termini di
"assistenza", fuori e intorno al lavoro.

Gli stessi diritti di cittadinanza sono sempre più spesso messi in
discussione; essi d'altra parte si sono venuti storicamente determinando e
affermando in presenza del sorgere e dello svilupparsi della capacità di
coalizione e di contrasto da parte dei lavoratori e delle lavoratrici.

E' questo il quadro che compone un aspetto centrale e fondamentale della
stessa offensiva in atto contro la Costituzione, dove accanto alla messa in
discussione formale si colloca lo svuotamento di significato a cui viene
esposta nei suoi punti fondamentali dai processi in atto prima accennati e
dalle culture e ideologie sovra e sottostanti, che in questi anni hanno
potuto procedere senza sostanziali opposizioni.

Assume oggi particolare valore e attualità l'art. 1 della Costituzione (con
l'articolo 3 e gli articoli sul tema lavoro) e la necessità di riaffermarne
il valore fondante la convivenza e le dinamiche sociali, presidio della
democrazia e risorsa della politica.

Nel contempo la stessa iniziativa a difesa della Costituzione passa quindi
attraverso la critica dell'essenza dei processi in atto, e attraverso la
riconsiderazione della questione della democrazia per mezzo
dell'affermazione della titolarità dei lavoratori e delle lavoratrici nella
contrattazione, vincolando a questo pieno esercizio democratico le
organizzazioni di rappresentanza nelle rivendicazioni da presentare alle
controparti e negli accordi da sottoscrivere.

E' solo così, d'altra parte, che può oggi essere valorizzato il ruolo
stesso delle organizzazioni e il rapporto fra di loro, e può esserne
salvaguardata la non subalternità.

La stessa Costituzione, sulla base dell'art. 1 e dell'art. 3 con la
formulazione dell'art. 39 apriva la strada alla soluzione del problema,
senza però che ciò sia mai successivamente pervenuto a traduzioni formali e
vincolanti.

Riproporre oggi la questione, come parte decisiva del più generale tema del
rilancio della democrazia e di difesa della Costituzione, è una delle
finalità del seminario.

Ciò è tanto più rilevante e necessario alla luce dell'offensiva in atto nei
confronti della Costituzione e dei problemi aperti verso la Costituzione
europea.

E' di grande importanza approfondire gli impedimenti, le resistenze e le
opposizioni oggi esistenti e, accanto a questo, le ragioni che dal secondo
dopoguerra in avanti hanno fatto sì che non si sia mai data attuazione a
quanto previsto dalla Costituzione su questo essenziale nodo democratico,
nella convinzione che sia venuto il momento di superare riserve ed
affermare finalmente la democrazia dei lavoratori come parte decisiva e
qualificante di una risposta alla crisi della democrazia e di costruzione
di un più generale processo di democratizzazione
del mondo contemporaneo.

FIOM nazionale
in collaborazione con
Centro Studi R60 di Reggio Emilia
e Scuola Moderna di Torino



SEMINARIO

Lavoro, Contrattazione, Democrazia, Costituzione

23-24 GENNAIO 2004

TORINO
Centro Conferenze "Torino Incontra" - via Nino Costa, 8

----- Venerdì 23 gennaio 2004 -----

Presidenza del seminario: Scuola Moderna di Torino

ore 9.00 - 13.15
La Costituzione:
il lavoro tra politica e diritto
Coordina Luciano Berselli
(vice presidente Centro Studi R60 di Reggio Emilia)

Luca Baldissara
(Università di Pisa - Direttore Centro Studi R60)
Introduzione ai lavori del seminario e relazione sul tema:
I limiti storici della democrazia in Italia: conflitto sociale, diritto e
politica

Giovanni Ferrara (Università La Sapienza Roma)
Lavoro, diritti di cittadinanza e rappresentanza nella Costituzione europea

Franco Focareta (Università di Bologna)
La mancata applicazione dell'art. 39
e il diritto del lavoro

Antonio Soda (parlamentare - ex magistrato)
Il dibattito sui fondamenti costituzionali della rappresentanza del mondo
del lavoro e i tentativi di revisione

Interventi dei discussants:
Mario Dogliani (Università di Torino)
Massimo Roccella (Università di Milano)
Franco Scarpelli (Università di Milano Bicocca)
Repliche dei relatori

ore 14.30 - 18.30
Percorsi storici
Coordina: Riccardo Nencini (Segreteria FIOM Nazionale)

Luciano Gallino (Università di Torino)
Impresa responsabile e Stato competitivo

Ignazio Masulli (Università di Bologna)
Soggetto sociale, democrazia, rappresentanza nell'Europa occidentale
e negli Stati Uniti: percorsi storici

Adolfo Pepe
(Direttore Fondazione Di Vittorio - Università di Teramo)
Il sindacato: il dibattito nella Costituente e nella storia della
Repubblica

Interventi dei discussants:
Maurizio Antonioli (Università di Milano)
Lorenzo Bordogna (Università di Milano)
Emiliano Brancaccio (Università del Sannio)

Repliche dei relatori


----- Sabato 24 gennaio 2004 -----

ore 9.00 - 13.15
La democrazia: il lavoro tra economia e rappresentanza degli interessi

Coordina: Giorgio Cremaschi (Segreteria naz.le Fiom)

Riccardo Bellofiore
(Università di Bergamo)
Le prospettive del lavoro nell'attuale sistema economico-sociale

Francesco Garibaldo
(Direttore Istituto per il Lavoro della Regione Emilia Romagna)
Il lavoro negli sviluppi della forma impresa: la rappresentanza tra
precarizzazione e asimmetria di poteri

Emilio Rebecchi (psicoanalista)
Processi in atto, il lavoro e le trasformazioni della soggettività

Interventi dei discussants:
Mario Agostinelli (Forum mondiale delle Alternative)
Mimmo Carrieri (IRES nazionale)
Lia Cigarini (Libreria delle donne di Milano)
Marco Revelli (Università del Piemonte orientale)

Repliche dei relatori


Sabato 24 gennaio 2004
ore 14,30 - 17,30

TAVOLA ROTONDA

IL SINDACATO E LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA

Coordina - Gabriele Polo

GUGLIELMO EPIFANI
GIANNI RINALDINI
ROSSANA ROSSANDA
ALDO TORTORELLA



Questo   Seminario  si  svolge  in  contemporanea  con  le  iniziative  nel
Centenario   della   nascita  di  Lelio  Basso,  cui  va  il  nostro  grato
riconoscimento  per  essere  stato  tra  i  principali  protagonisti  nella
Costituente,  in  particolare per la definizione dei nessi fondamentali tra
democrazia e lavoro che sono stabiliti nella Costituzione italiana.