Parmalat, cosa serve per cambiare musica - COMUNICATO ATTAC Italia [%]



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Fatti mandare dalla mamma a prendere il ... BOND!

Parmalat: una storia di ordinario neoliberismo
e cosa serve per cambiare musica.
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Prima azienda italiana nel settore alimentare, ottavo gruppo industriale
nazionale, 36000 dipendenti in 30 paesi nel mondo, un marchio di fama
internazionale. Questo, fino a pochi giorni fa, il biglietto da visita della
Parmalat, oggi crollata e messa in amministrazione controllata sotto il peso
di un ammanco di bilancio pari ad almeno 7 miliardi di euro.

Governo, Confindustria, grandi poteri bancari e finanziari, mass-media ora
gridano allo scandalo e fanno a gara nel chiedere, indignati, regole,
controlli e garanzie. Vogliono in realtà nascondere ancora una volta la
verità :il crack della Parmalat non è un'anomalia, bensì una vicenda di
ordinario neoliberismo.

Un modello basato sulla finanziarizzazione dell'economia, che fa della
speculazione finanziaria internazionale lo strumento principe per la ricerca
del profitto, e che basa sull'esistenza dei paradisi fiscali la possibilità
di compiere le operazioni 'sporche' al riparo da qualsiasi controllo. Un
modello dove le connivenze si sprecano, dalle banche d'affari che concedono
finanziamenti a gogo' senza garanzie  nè piani di rientro, alle agenzie
internazionali di rating che non controllano, fino alle negligenze delle
autorità di vigilanza (Borsa, Bankitalia, Consob).

MARCONI in Gran Bretagna, KIRCH in Germania, VIVENDI in Francia, GLOBAL
CROSSING, TYCO, K MART, WORLDCOM ed ENRON negli Stati Uniti, CIRIO e ora
PARMALAT in Italia : questa è la sequenza dei fallimenti finanziari di
colossi industriali dal 2001 ad oggi,
con decine di migliaia di posti di lavoro persi, altrerttanti fondi pensione
andati in fumo, milioni di risparmiatori truffati.

Una situazione che fa dire non a un estremista no-global, bensì al
giornalista Edward Chancellor dell' ECONOMIST che " l'essenza del
capitalismo è un succedersi ininterrotto di momenti speculativi -con
l'arricchimento di pochi-  e di crisi-con l'impoverimento di molti".
Una dittatura della finanza sulla politica e sulla democrazia, fondata sul
fatto concreto di un circuito finanziario internazionale nel quale circola
quotidianamente e senza controlli un volume di denaro pari all'intero
Prodotto Interno Lordo dell'Africa in un anno!
Un furto di risorse e di diritti, uno scippo di democrazia.

Ma cambiare si può. Qui ed ora.

TOBIN TAX SUBITO!
 E' attualmente all'esame delle Commissioni Parlamentari la proposta di
Legge d'iniziativa popolare, promossa da Attac Italia e sottoscritta da
200000 cittadini, per l'istituzione della Tobin Tax, ovvero una tassa su
tutte le transazioni valutarie. E' un granello di sabbia, in grado però di
inceppare i meccanismi della speculazione finanziaria, di restituire il
primato alla politica sull'economia, di liberare risorse per i beni comuni,
i servizi pubblici e i diritti collettivi.
La Legge andrà in Aula entro il primo semestre 2004. Chiediamo con forza che
venga approvata subito in Italia e che venga immediatamente rilanciata a
livello europeo!

ABOLIRE I PARADISI FISCALI!
 Da 40 a 80 nel mondo, i Paradisi Fiscali sono veri e propri santuari della
speculazione finanziaria, utilizzati da più di 25000 imprese (comprese
quelle del nostro Presidente del Consiglio), con un giro d'affari di 1800
miliardi di dollari, di cui il 40% collegato direttamente alla criminalità
organizzata, il 15% alla corruzione politica e il 45% alle operazioni per
l'evasione fiscale.
Alcuni di questi santuari sono presenti nella civilissima Europa : Andorra,
Monaco, Isole del Canale, Liechtenstein per dirne solo alcuni.
Chiediamo con forza che nel processo di costituzione europea venga inserita
l'abolizione 'senza se e senza ma' dei paradisi fiscali!

Ai lavoratori del gruppo Parmalat e ai lavoratori della Cirio esprimiamo
tutta la nostra solidarietà : saremo al loro fianco nelle lotte per la
difesa del posto di lavoro e della loro dignità personale e sociale.

Ai cittadini risparmiatori, da anni convinti da una pletora di mezzi di
informazione che "se il mercato è bello, la finanza è meglio", chiediamo di
difendere i loro diritti, ma anche di investire i propri risparmi nella
finanza etica e nei circuiti dell'economia solidale.

"O la Borsa o la vita" intimano i nuovi predoni dell'economia liberista, gli
arroganti pirati della grande finanza.
Scegliamo la vita, tutti insieme. E un altro mondo possibile.

ATTAC ITALIA %
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