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mille euro per un figlio?
- Subject: mille euro per un figlio?
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Sat, 20 Dec 2003 07:06:13 +0100
da la voce info martedi 2 dicembre 2003 Mancia incompetente 2 Dicembre 2003 Chiara Saraceno In un precedente intervento (vedi Saraceno) ho affrontato alcuni aspetti problematici del bonus per il secondo figlio, approvato con il decreto legge 269/2003, quali l'esclusione degli immigrati regolari e la modalità di finanziamento, individuata nella riduzione del fondo per gli ammortizzatori sociali. Ma anche l'entità del bonus e la sua natura di trasferimento una tantum, richiedono di essere valutate, sia in relazione ai costi diretti di mantenimento di un secondo figlio, sia rispetto ai costi indiretti, in termini di mancato reddito. Mille euro per un figlio Mille euro una tantum per il secondo (e oltre) figlio è poco più che una mancia, per quanto consistente. Non tocca per nulla il costo dei figli, a prescindere che si tratti dei secondi o dei primi, lungo tutta la loro crescita: costo per il mantenimento, ma anche costo in termini di reddito mancato nel caso un genitore (la madre) riduca la propria presenza nel mercato del lavoro, o di quota del reddito necessario per avere servizi di cura di qualità. Sui costi di mantenimento, gli studi cui si riferisce anche il Libro bianco sul welfare (1) segnalano che, a motivo delle economie di scala, un secondo figlio comporta ovviamente, un aumento di spesa per le famiglie, anche se inferiore a quello richiesto per il primo. Una famiglia con un bambino fino a sei anni avrebbe bisogno del 42 per cento di reddito in più per mantenere lo stesso tenore di vita di quando la coppia non aveva figli. La percentuale di reddito aggiuntivo necessario sale al 72 per cento del reddito della coppia senza figli nel caso i bambini siano due. Ma il costo di mantenimento di un figlio/a cresce con l'età. Si è stimato che nel 1998, a fronte del 42 per cento di reddito aggiuntivo richiesto per un bambino fino ai sei anni, per un ragazzo/a tra i sette e i quattordici anni la quota di reddito aggiuntivo teoricamente necessaria sarebbe stata del 67 per cento, e per i figli più grandi del 97 per cento. Offrire mille euro una tantum alla nascita, senza affrontare la consistenza di questi costi e il loro ammontare crescente, lungo tutto il corso della crescita (e spesso ben oltre la maggiore età) in un paese che non ha un sistema di assegni per i figli generalizzato e continuativo e in cui i figli sono considerati di principio e di fatto dipendenti economicamente dai genitori molto a lungo, è non solo risibile. È quasi irresponsabile, specie alla luce della forte incidenza della povertà nelle famiglie con due o più figli. Il reddito mancato Il costo del secondo figlio appare particolarmente elevato in termini di reddito mancato. In Italia è occupato l'83,7 per cento delle donne tra i 20 e i 39 anni che non sono in coppia, il 71,4 per cento di quelle che sono in coppia, ma non hanno figli, il 62 per cento di quelle che hanno un figlio, il 49 per cento di quelle che ne hanno due, il 35 per cento di quelle che ne hanno tre (dati dell'Indagine sulle forze di lavoro del 2002). Questi scarti si riscontrano in tutte le Regioni, anche in quelle con più alto tasso di occupazione femminile. Segnalano in altro modo i rischi di impoverimento (delle famiglie, dei bambini, delle donne) connessi alla scelta di avere un secondo figlio. Rischi che nel caso delle donne-madri sono anche di lungo periodo, ad esempio rispetto alla (mancata, insufficiente) storia contributiva a fini pensionistici. È la consapevolezza di questi costi che tiene lontane dalla maternità molte donne che pure desidererebbero avere uno o più figli. Si tratta di costi per nulla alleggeriti dall'aumento di posti di lavoro flessibili che pure vedono una elevata concentrazione di donne. Proprio la temporaneità dei contratti le rende più vulnerabili, perché non possono permettersi di prendere un congedo di maternità rischiando così di non avere un rinnovo, o di rimanere troppo a lungo fuori dal mercato del lavoro. E in molti casi queste occupazioni non danno neppure accesso, di fatto o di principio, a congedi e indennità di maternità. In conclusione, non c'è nulla di male a sostenere la scelta di avere un secondo figlio. Ciò che contesto è che il bonus di mille euro configuri un sostegno effettivo. (1) Ad esempio I. Drudi e C. Filippucci, "Il costo dei figli e dei genitori anziani", in Osservatorio nazionale sulle famiglie e le politiche locali di sostegno alle responsabilità familiari, Famiglie, mutamenti e politiche sociali, il Mulino, Bologna 2002, vol. II, pp.195-229
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