centrali elettriche nuove costi e problemi



da lanuovaecologia.it
Martedì 4 Novembre 2003
ENERGIA|L'allarme lanciato da uno studio del Cnr

L'alto impatto del turbogas

Centrale ElettricaUna centrale a ciclo combinato a gas naturale da 800 Mw
produce parecchie centinaia di tonnellate di polveri fini e ultrafini, le
più pericolose per la nostra salute. E molti dei 26 nuovi impianti già
autorizzati dal ministero dell'Ambiente utilizzano questa tecnologia

Le nuove centrali a turbogas per la produzione di energia sono altamente
inquinanti e pericolose per la salute dell'uomo. Ad affermarlo uno studio
dell'Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr (Consiglio
nazionale delle ricerche) di Bologna pubblicato sul numero di novembre della
rivista La chimica e l'industria, organo ufficiale della Società italiana di
chimica.

"Una centrale a ciclo combinato a gas naturale (turbogas) da 800 Megawatt
(Mw) - ha spiegato Nicola Armaroli, autore della ricerca - brucia un
miliardo di metri cubi di gas all'anno e produce parecchie centinaia di
tonnellate di polveri fini e ultrafini, le più pericolose per la nostra
salute. Nonostante questo, in nessuno delle decine di progetti per nuove
centrali elettriche che utilizzano questa tecnologia, inclusi quelli già
autorizzati dal ministero dell'Ambiente - ha sottolineato - si fa menzione
della produzione di questi pericolosi inquinanti".
L'apertura di nuove centrali a turbogas, secondo lo studio, andrebbe dunque
ad aggravare una situazione già critica sul piano ambientale soprattutto
nella pianura Padana che, per le polveri fini e ultrafini, è una delle zone
più inquinate d'Europa. Per l'Istituto, inoltre, la legge è "inadeguata" e
"non protegge la salute pubblica". Il motivo? Per ottenere l'autorizzazione
per nuove centrali, spiega il Cnr, si richiede la stima della produzione di
particolato ultragrossolano emesso, ma questo approccio è idoneo a stimare
le polveri da impianti a olio combustibile o carbone, mentre si rivela
inutile per valutare l'inquinamento da polveri di centrali a gas, che
producono particolato di piccola taglia.
La lacuna nei progetti italiani, commenta Armaroli, è "molto grave perché è
dimostrato che è proprio il particolato di taglia minuta a danneggiare
maggiormente la salute: più le particelle sono piccole, più penetrano lungo
le vie respiratorie". Secondo Armaroli, quindi,
la costruzione di nuovi impianti a turbogas non può essere disgiunta da
severe misure compensative per non
peggiorare la qualità dell'aria delle zone interessate. Cosa prevista, per
esempio, dalla legislazione della California, una delle più avanzate in
materia.

Greenpeace esprime preoccupazione per il nuovo studio del Cnr. Il piano
Marzano, spiegano dall'associazione - prevede la costruzione di 26 nuove
centrali, molte delle quali a turbogas. "Esistono già tecnologie in grado di
abbattere il livello delle polveri fini ed ultrafini e vi sono promettenti
sviluppi anche da parte della ricerca italiana nel campo - commenta Ascanio
Vitale, responsabile della campagna clima - È inammissibile che il governo
lo ignori, visto il devastante impatto sulla salute di uomini e animali
negli ecosistemi circostanti le centrali".
Per Greenpeace il problema principale rimane il ricorso alle fonti fossili:
la Co2 prodotta da tali centrali andrà ad aumentare la già forte componente
inquinante del nostro sistema energetico, che ha portato l'Italia lontano
dai limiti previsti dal Protocollo di Kyoto.

4 novembre 2003