INVITO alla LETTURA IL DOMINIO FLESSIBILE di renato curcio



INVITO alla LETTURA

E' stato pubblicato, da pochissimo, un libro eccezionale, anche se è
difficile reperirlo nei normali circuiti librari.
Il libro si intitola: IL DOMINIO FLESSIBILE - individualizzazione,
precarizzazione e insicurezza nell'azienda totale.
L'editore è una piccola realtà molto interessante.
La cooperativa Sensibili alle foglie, il cui responsabile editoriale è
Renato Curcio.

Guantanamano, la Palestina recintata da un muro, la recente scoperta di
analoghi campi giuridicamente anomali in Israele, che hanno suscitato un
grande dissenso interno, sono esempi di un percorso di ragionamento, che
anche per chi ne dissentisse, rappresentano una coerenza di argomentazioni
che ha alle sue spalle fonti culturali e/o di osservazione scientifica in
gran parte acquisite alla riflessione storica e sociologica, come Goffman,
Foucault, e più recentemente un Bauman o sul versante filosofico
antropologico nostrano Agamben o Dal Lago.
Uno pensa prioritariamente ed a volte esclusivamente a questi luoghi quando
deve riflette su dispositivi totalizzanti, su luoghi di depersonalizzazione
e di controllo.
Invece grazie a questo libro, ed al precedente l'Azienda Totale,
dispositivi totalizzanti e risorse della sopravvivenza nelle grandi aziende
della distribuzione, (sempre edito da Sensibili alle Foglie) si sviluppa
l'analisi delle forme del potere, delle forme del controllo, della
precarizzazione a partire dalla flessibilità non più solo dentro le
istituzioni totali, il carcere, il lager, il manicomio, ma a quelle
democratiche, a quelle più quotidiane facendola emergere del tutto
coerentemente alla passione di raccontare storie.
La bellezza di questo libro, che parla di persone e supermercati, ma non
solo, è quella di riuscire a far emergere, a delineare, quello che il
capitale nega e non vorrebbe.
E cioè che dentro la gabbia d'acciaio della modernità, della società
amministrata, al di sotto di ogni prassi di cancellazione delle identità,
appaiano dei volti.
L'esperienza del volto, nei nostri ragionamenti, nella nostra prassi per un
modello di ecologia delle relazioni e di sviluppo economico alternativo è
il fondamento etico, non neutrale. Di ogni immaginazione sociologica, ma
anche di ogni utopia concreta di cambiamento. Come ci ha insegnato Emmanuel
Levinas, e sulla sua sequela Zygmunt Bauman, un sociologo con il quale
cerchiamo di leggere i segni del tempo.
Infatti che cosa hanno in comune i supermercati con prigioni e manicomi?
Tanto, si scopre leggendo questo ottimo libro.
Come in quelle istituzioni totali, anche nei supermercati, l'individuo
viene annientato e le normali regole della vita sociale vengono sospese.
Indottrinamento, umiliazione, intimidazione servono a piegare la volontà
del neoassunto e del lavoratore flessibile: punizioni degradanti per
infrazioni minori all'etica di gruppo aziendale, messa al bando e quindi
allontanamento nel caso di insubordinazioni intollerabili per l'azienda
(iscriversi a un sindacato, rispondere a tono ai superiori, rifiutarsi di
fare lo straordinario, discutere con i colleghi ecc. ecc.).
Questo libro è l'analisi, la vita passata dentro i sentieri
dell'esclusione, dentro la sofferenza delle istituzioni democratiche,
dentro la cecità di un bancone da supermercato per il consumatore tipo.
La storia di un lavoratore flessibile per obbligo la cui inerzia del
consumatore e la rigidità del mercato nega il diritto di avere diritti. Di
avere una vita.
Il lavoro come necessità e per questo allo stesso tempo disperazione.
Dove vengono messi in mostra, subdolamente e non, i meccanismi di controllo
totale assunti questi all'interno dei nuovi rapporti di produzione dentro
un mondo sempre meno comune e progetti di lavoro e di vita sempre più
precari.
Perché il dominio flessibile è quello scambio simbolico e ineguale tra la
disponibilità ad accogliere in tempo reale le richieste variabili
dell'azienda e una inclusione rischiosa, temporanea e comunque incerta, nei
suoi piani produttivi.
Questo libro quindi ha inoltre il merito di esplorare ed analizzare i
dispositivi e i miti della flessibilità, ma anche i traumi, le ansie, le
angosce e le paure che i processi di individualizzazione esasperata, di
precarizzazione generalizzata e di insicurezza strutturale portano con sé.
Un libro che ha la forza di essere costruito sulle esperienze ed il vissuto
di lavoratrici e lavoratori della grande distribuzione (esselunga auchan,
autogrill, bennet, gs, rinascente, standa) ma che legge che calza a
pennello  "addirittura" anche per il bancario.
Un libro quindi utile (malgrado la qualità del mio invito alla lettura)
come strumento di un mondo possibile.
Come si sta a dire.
Paolo Trezzi -  Lecco (<mailto:ugomoi at tin.it>ugomoi at tin.it)


IL DOMINIO FLESSIBILE   - ed Sensibili alle Foglie 2003   ¤ 13,00, pag.112

sensibiliallefoglie at tiscalinet.it     Borgata Valdiberti 3 - 12063 Dogliani
(CN)