eni 4 indagati per sversamento idrocarburi



da lanuovaecologia.it

Mercoledì 29 Ottobre 2003

GELA|Si indaga sui prodotti petroliferi finiti nella falda

Petrolchimico Eni, 4 indagati

Petrolchimico EniQuattro avvisi di garanzia e una richiesta di incidente
probatorio sono stati emessi dal sostituto procuratore della Repubblica
Serafina Cannatà, per far luce su eventuali responsabilità in merito
all'inquinamento da idrocarburi del sottosuolo
Quattro avvisi di garanzia e una richiesta di incidente probatorio sono
stati emessi dal sostituto procuratore della Repubblica del tribunale di
Gela, Serafina Cannatà, per far luce su eventuali responsabilità in merito
all'inquinamento da idrocarburi del sottosuolo, nella zona a est del
petrolchimico dell'Eni.

Le persone indiziate di reato sono
l'amministratore delegato della raffineria di Gela SpA, Andrea Frediani, il
direttore dello stabilimento, Gaetano De Santis, il vice direttore e
responsabile della produzione, Settimio Guarrata, il dirigente dei servizi
di ecologia e tutela ambientale, Vincenzo Piro, e l'addetto al parco
serbatoi, Calogero Fasciana.
La vicenda risale al 1998, quando Italia Nostra denunciò l'esistenza di
pozzi cilindrici in ferro nella zona del bosco di Bulala "contenenti -
scrivono gli ambientalisti - benzina pura, che causavano la morte degli
alberi di pino". I docenti universitari incaricati dalla magistratura di
fare una perizia tecnica scoprirono che dal 1980 dai serbatoi della
raffineria trafilano benzine e gasoli, che finiscono nel sottosuolo.
Lo stabilimento si dotò di pozzi piezometrici di controllo e di recupero dei
prodotti petroliferi finiti nella falda. A distanza di cinque anni il
fenomeno però continua. E allora il magistrato, con l'incidente probatorio,
intende verificare se esistono serbatoi che vanno chiusi perché pericolosi
per la salute e l'ambiente.